matteite

Il Cane

Fanfulla – Roma

Si riparte, anche se in realtà l’assetto zingaro per la Matteite è incominciato ancora la scorsa settimana, con il venerdì Dainese a Venezia, sabato e domenica ferraresi dalla Nena e tre giorni di prove a Frosinone dal nuovo battero Andrea. L’ospitalità, e allo stesso tempo la professionalità di Andrea, sono due elementi pazzeschi che rendono il nostro lavoro pre gigs decisamente piacevole, sereno e anche molto divertente. Essendo Andrea un elemento nuovo ma, molto preparato, deve comunque rileggere ed interpretare un set (già rodato in passato da quattro batteri), con un ulteriore nuovo vibe. Quanto lui è incredibilmente preciso, incollato sul click, tanto è difficile per noi gestire glicemie folli e panze allargate del Pierascador, dopo la splendida ma competitiva tre giorni a casa Scala caratterizzata regolarmente da primi, secondi, contorni, caffé, ammazza caffé… Si chiama entusiasmo, volersi bene, il piacere e la fortuna di sfondarsi di cibo eh eh! Il viaggio per Roma fila liscio, come la classica attesa del “presidente” Andrea per un’ora fuori dal circolo Arci. Per fortuna ci salva la mitica Edi che arriva ad aprirci scortata da Sergio fonico e donna. Forse perchè è l’ultima stagione del Fanfulla (che verrà definitivamente sostituito dallo splendido Forte a pochi metri nella stessa via) sembra che non ci siano più problemi per i volumi. Sergio amplifica addirittura la batteria con un panoramico e con le nostre spazzole di legno troviamo quasi immediatamente un curioso compromesso con il sound in sala. Segue un giro al Forte e una pizza al Fanfulla sui divani piacevolmente interrotta dal previsto arrivo di Matteone (ormai romano a tutti gli effetti) e da un inevitabile assolo di partite a biliardino annaffiate da shottini di vodka e Borghetti. Quando sono le 11 e mezza passate e arriva il momento di incominciare, degli amici invitati (a parte Carta e Vale che arriveranno al primo brano e Matteone) non ne vedo molti; certo, c’è della gente nuova, è la festa della donna ma, per un attimo (stupidamente) mi domando ubriaco se ha ancora senso continuare ad invitare agli eventi quelli che in teoria dovrebbero venire di “default”. Al secondo o terzo brano la sala incomincia a riempirsi, il pubblico reagisce bene, basso e batteria girano tight, credo come le mie urla al microfono, che a detta di Matteone (sempre molto critico e dunque affidabile) devono essere addirittura estremizzate, come trova moto efficace la mancata caciara sui piatti di Andrea rispetto al Caius. Sono soddisfatto, strano ma vero, non faccio il banchetto merchanda, per una sera ho voglia di sedermi sulla news mattutina di Venus che (ad un mese dall’uscita del disco) ha venduto più di 40 copie delle ormai misere 150 distribuite nei negozi, non proprio come la precedente produzione Matteite degli elio p(e)tri. La serata si amplifica a bibite, shottini, risate con i dolcissimi Cartofilo e Vale o dei ragazzi di Catanzaro amici del Pentotal, che incontreremo la prossima settimana, improbabili smontaggi di tamburi alle 4 del mattino, pizzette, forni, tipiche albe o meglio mattine, seduti nei bar del Pigneto, sognando a piedi le fondamentali brande di Edi! Grazie al calore del Fanfulla che mi ha reso sereno, in totale risparmio energetico, evitandomi di passare tutta la serata a pensare a certe dinamiche di quartiere alquanto scomode.