Spazio 211 – Torino
Risveglio incredibile: assolutamente previsto Caio ha lasciato in stallo la squadra per due giorni della serie: “non so se riesco a venire a suonare, dovrei lavorare…” e proprio quando decide di venire ugualmente (evitandoci di far salire Andrea da Roma…) ecco che Pierasco alle 10 del mattino comunica via sms di essere bloccato in ospedale a fare visite per 2 giorni perchè gli hanno trovato dei valori sballati. Ho un’ora per decidere cosa fare, questa data è importante, lo Spazio e i Sikitikis spaccano. Avverto Ugo e il locale e decido di saltare in treno, concerto in acustico modello Ferrara, “chitarra” e voce… Mi fermo a Mestre al solito bar fuori dalla stazione, doppio tramezzino, doppio bianco e quando sono le 19.00 (dopo 6 ore di viaggio ad editare batterie con due ore di sonno alle spalle…) arrivo a Torino Porta Nuova dove a prelevarmi trovo lady Santi e non Chiareti e Sara come previsto; per fortuna le recuperiamo per strada… Allo Spazio 211 (a parte invertire Basi con Dario fonico…) i guerrieri di Cagliari hanno già finito il soundcheck e per la prima volta ci presentiamo con loro in camerino: Ale cantante, Jimmy “Lemmy” al basso, Zico archeologo agli organi, Sergio battero e una fotografa della quale ricordo il binocolo enorme, il sorriso ma non il nome. Il mio soundcheck è particolarmente rapido, mi attacco ad un Marshall del locale, seguo un attimo la mia voce in spia e in 5 minuti sono pronto per andare a cena con Barbuz, Chiareti e Sara. Sono palesemente emozionato, durante il tragitto di ritorno a piedi dal ristorante credo pure di essere in ipo, invece le mie glicemie sono perfette! Bevo delle birre in camerino, mi faccio aiutare da Ale ad accordare la chitarra, dalla cugina a scegliermi la scaletta (che non seguirò mai…), provo ad andare al bagno per il solito rituale organico importante, ma la porta non si chiude e zompo on stage a pieno carico… Saluto due volte al microfono senza grandi feedback, bevo praticamente mezza pinta a collo di birra, domando al pubblico se ha la diarrea e parto d’istinto con “al Fiume” caratterizzato da un intro improvvisato sullo stesso accordo che per pochi secondi determinerà tutto il controllo, il mood dell’intero concerto. Mi sento a mio agio, dalla terza canzone la sala si riempie, la gente reagisce molto bene, mi sento fortunato e mi emoziono durante svariati brani, condividendo con i miei nuovi colleghi immaginari (a detta di Ale Siki Il Cane e i fantasmi) tutti gli automatismi fisici, estetici tipici del nostro solito concerto in elettrico…. ma sono solo come un Cane eh eh! In ordine arrivano svariati compagni d’avventura tipo Marione con donna in piena forma, Elisa con Beppe e un’amica, ma senza Postal che beccheremo dopo e in fine Fabri Margaret, tutti più che carichi e pronti per andare a finirsi ai Murazzi. Nella fretta, nel mio assoluto rincoglionimento dimentico il Mac nel camerino, ma almeno di strada per i Murazzi in macchina con il dolce Marione, lascio a casa della Cugina il mio zaino e la mia chitarra con dentro il rimborso della serata e l’insulina; questo è forse l’unico mio attimo smart (a parte il gig…) della serata. Da lì a breve fuori da Giancarlo con Jimmi e Sergio Sikitikis, mi va per storto un tiro di sigaretta, tossisco e mentre metto il pugno di fronte alla bocca, ci vomito direttamente dentro senza neppure sporcare quelli a 30 cm di distanza… un virtuoso… ma questo è nulla. Mi ripiglio, devo pisciare, il compagno di merende Jimmy suggerisce di andare sul lungo Po a 6 metri, parto, 13 secondi dopo 2 ragazzi sgai, con il sorriso mi sfilano il portafoglio, me lo mostrano, gli urlo di non avere un euro e loro sono già 200 metri di corsa con il bottino… Era vuoto, ma era quello che mi aveva regalato nel 97 l’Elisetta, era distrutto, orrendo, ma ha fatto decisamente parte del sottoscritto per ben 15 anni… Grazie a Basi, Dario, Cugina per le riprese, Santi per il supporto, Sikitikis per la piacevole sorpresa. Done it!