Musica sigillata – Rubik – Bologna
Here we go… e siamo pronti per un nuovo viaggio in treno. Questa è l’unica data delle 22 appena affrontate del “Risparmio energetico” Tour, prevista fin dal principio in acustico; dopo gli show one man band di Sermide, Ferrara e soprattutto quello dello Spazio 211 in apertura ai Sikitikis, la mia consapevolezza sul potenziale di un concerto in solitudine è sicuramente cresciuta. L’idea di farmi accompagnare a Bologna alla seconda chitarra da Manuel, in modo da incrociare Egle e risolvere le logistiche del nostro nuovo disco del Fabbro in cantiere, giustifica alla grande i quattro giorni di prove nel nido Dainese. Manu non si sveglia in tempo, niente prove mattutine, lo trovo in stazione e per pochi, ma essenziali minuti riesce a zompare sul regionale. Al cambio a Mestre finalmente siamo in due a gustarci le prelibatezze del bar alle “Tre botti” a destra della stazione. Passo il viaggio a dormire e spedire sms e quando siamo a Bologna per le 17.00 ci mettiamo poco ad arrivare a piedi al bar Rubik. A parte la barista aka Silente (traduzione del suo nome croato), Edo titolare (detto Tommy dalla terza birra) e sua moglie, all’appello manca l’organizzatore Filippo e la sua dolce compagna, perchè obiettivamente siamo leggermente in anticipo. Beviamo caffé e birete all’aperto, ci lasciamo abbordare da svariati extracomunitari in pieno business sotto i porticati del centro e distrarre dall’importante via vai di fanciulle in assoluto defilè del venerdì pomeriggio. La location è microscopica, come le casse da stereo incastrate in alto sull’unica vetrina del bar. Accordiamo le chitarre, piazziamo due microfoni per la voce e l’acustica di Manu, proviamo il ritornello della Solitudine e siamo in realtà già pronti; per sicurezza riproviamo comunque i brani a basso volume seduti ai tavolini, facendo conoscenza con Filippo e compagna dal rossetto rosso indelebile e un cane nero di 7 mesi. Alle 20.15 arrivano un po’ tutti tipo Elisa, Egle, il Di Carlo dalla libreria info shop a pochi metri, l’essere totalmente a sorpresa da Udine, altre amiche del Mortazza che riconoscerò solo dopo il gig, un’altra Elisa del locale che dovrebbe ospitarci, Giovanni Frezza di Maniago con ragazza tedesca, insomma un bel po’ di freaks come il sottoscritto. L’ abbraccio fra Egle, Andrea e Manu dopo svariati anni è decisamente uno dei momenti più dolci e forti della serata, seguito da una performance curiosa, caratterizzata dalla mia acustica troppo alta e quella di Manu troppo bassa di volume, la sensazione di essere fisicamente sigillati dentro ad una vetrina perchè riusciamo solo a vedere (e non sentire) il pubblico applaudire all’esterno, la performance per la seconda volta in vita mia di “Dimmi”, un Manuel palesemente emozionato, preciso e in trasferta fuori dal Friuli dopo molti anni. Vendo sei dischi, pazzesco; ci prendiamo 20 minuti di prevista reunion con Egle (supportati dal Di Carlo gasato in pieno ascolto del rough mix di “Anduia”) e raggiungiamo un deal pratico: registrazione a breve di basso e battera dal Fungolo, editing e spedizione del malloppo all’eroe di Belluno, con la speranza che trovi lo spazio per aggiungere le sue chitarre magiche. La serata prosegue divisa fra un teatro occupato a pochi metri, la visita guidata dal Carletto Strata al loro cinema portatile a sei posti in un furgone tipo circo, il festino fuori dall’info shop sempre in zona (dunque alternato a continui ri-passaggi al Rubik a “scroccare” amari da “Tommy”), un finale al Pratello molto confuso, la perdita del tabacco e in fine un relax, un’emozione di fine tour particolare, specialmente dopo settimane insonni, ansie, stress, lavori che entrano ma, anche storie che si incasinano perchè sono tutto tranne che in risparmio energetico, direi anche un po’mona…Ci vediamo a Ferrara il 19, mentre questa settimana scatta il brano per lo spot delle borse Bottega Veneta grazie a Chiareti e il Calboni dopo solo 17 anni…