AL CAPPELLO – Thiene (VI)
Fra ipo, risalite e discese dalla Toscana, per fortuna la stanchezza vince su tutto e passo il 25 e metà del 26 dicembre 2012 a dormire cibandomi di Dexter in streaming. Giulio battero Muleta per natale è off e i ragazzi hanno una data a Thiene (VI) in un posto carino che si riempie a palla. Teno (come sempre stra pratico e concreto) mi invita per un rimborso più che generoso a provare il 26 pomeriggio nella reggia della “zia” Davide a Rossano, festeggiare la sera e il 27 fare la prima assieme. Il set dovrebbe essere “morbido”… Dopo i primi 2 brani a prove, fra Moretti, umidità e stupidità mi esce subito un nervo sulla caviglia perchè non regolo la molla del pedale in prestito sforzando il tutto come avessi 16 anni e partono anche subito due vesciche sulle dite, dunque diciamo fedele al mongolino d’oro. Le prove del 26 sono veloci, mi segno delle cose su un foglio A4 di carta appiccicato sulla cassa e più che altro cerco di entrare nell’idea dei brani, perchè le scalette in realtà sono solo 2 e da 20 minuti l’una… poi Davide torna al lavoro e io e Teno (dopo una pasta e il frigo comunque vuoto di Davide) preferiamo schizzare al suo ovile a grappa, rossi, presenti dispersi sul pavimento e soprattutto orgie di amarissimo radicchietto rosso che scopro provenire (grazie alle incontrollabili risate e lacrime di Teno) dal box dell’umido ricco inoltre di zucche con muffa, fondi di caffé… L’ infinita doccia bollente seguita da un’ora a segnarmi metriche e studiare un minimo la scaletta dei Muleta fa volare il tempo e quando sono le 18 si è già caricato il furgone in direzione Pomopero di Breganze (VI) per il mitico aperitivo con le gatte di 12 anni più morbide e gonfie della regione. Il turco fonico e tutto fare arriva puntuale al locale e fin dal primo momento penso a quanto sia comodo e forse indispensabile girare con una persona che copra questo ruolo, cachet o non cachet, posti in furgone o no… Monto i tamburi di Giulio un attimo abioccato mentre Teno e Davidonzo ordinano l’unico giro di Gin & tonic offerto dal locale, a parte le birre e la cena il resto si paga! Attacco la scaletta con le indicazioni sulla cassa dell’Ampli Fender di Davide logisticamente piazzato in verticale alla mia destra sulla classica panca da pub, regolo piatti, accordo il rullo e già durante il soundcheck otteniamo un ottimo feedback dai gestori e dai pochi presenti in sala. Fa molto freddo, o forse sono molto stanco, comunque non riesco a stare fuori all’aperto a bere birete e fumare con i miei tabagisti preferiti. Muoio su un divano per un pochino, ordino la cena un attimo in ipo (ultimamente l’insulina lavora che è un piacere) conosco Lara (ultima fiamma analista molto topa di Teno) la sua amica tatuata (che scopro del vecchio giro anni 90 del pordenonese) e cerco di rilassarmi. Verso le 22.40 il locale è pieno di gente già puntata verso gli ampli, dal banco ci danno il via e la baracca parte. Ogni canzone inizia con il riff principale dell’acustica di Teno per capire la velocità, poi si entra in bomba io e Davide cercando tutti di mantenerla il più possibile, senza afflosciarsi o accelerare come alle medie. Le indicazioni funzionano, come il feedback o i complimenti dei presenti, le chitarre rotte, i gin tonic rovesciati vicino alle prese, le bestemmie, l’attitudine punk ma sicuramente molto diretta e stra emozionosa soprattutto quando arrivano brani come Lotteria dove, personalmente, farei a meno di suonare i tamburi per non rovinarli, un po’ come Egle su Anduia nei Magredo. Sono in acqua ma sono concentrato perchè voglio fare una bella figura, perchè Teno, Davide e il Turco (oltre a pagarmi e avere un sacco di cose fighe da urlare) sono delle persone speciali, vere! La serata finisce quando il Matteino, su consiglio della topa bionda dell’organizzatore 21 enne che ha visto e fatto più concerti di tutti i presenti in sala…, schizza al bancone, spiega che i due drivers sono cucinati e che si cercherebbe un posto per collassare!?… Ci consigliano di parcheggiare nel giardino dietro ma di dimenticare i comodi divani in pelle all’ interno del club… come dicono i Nu Bohemien menate di provincia… loro hanno fatto un sacco di soldi, noi a metà serata non avevamo più neppure le birre for free e ora (forse anche perchè si è cagato fuori dal vaso) finiamo a dormire a dicembre in furgone nel garage condominiale del 21 enne organizzatore che gentilmente butta al centro panini, frutta, biscotti, vino, crackers ma ovviamente non la dolce compagna lolita. Grazie Muleta, u fucking Rock!