Missaggio “Boomerang” – Firenze
Più passano gli anni e più la mia memoria sgarra, infatti da sempre l’obiettivo di questo blog è proprio quello di pararmi il culetto (fra poco tatuato) e soprattutto, nel caso abbia la “fortunata” possibilità di ritornare a suonare nella medesima location, poter rileggere cosa (nel bene e nel male) sia successo la volta prima. L’anda è più o meno sempre la stessa: mi sveglio il giorno dopo di un evento, scrivo nel portatile o su carta, spedisco alla dolce e gentilissima Elisa e svuoto il cestino nel mio cranio. Ora, per quanto riguarda il mix di “Boomerang” (terza creatura de Il Cane) avvenuta come quella dei Magredo a casetta di Marco Lega a Firenze, forse per la prima volta in anni questo diario non è partito e adesso che sono a fine lavori seduto in cucina, ho un mondo di emozioni, istantanee, suoni, canzoni, attimi importanti, speciali che mi rimbalzano dentro incontrollabili, spesso senza nome quasi orfani di contesto, data e ora di nascita. L’attitudine “agitata” di questo nuovo lavoro de Il Cane è spesso determinata dalla “mia” difficoltà nel relazionarmi con il prossimo e di conseguenza da vagonate di dubbi, errori comportamentali e ansie che ciclicamente ritornano come un “Boomerang”. Ma non posso perdere la concentrazione dunque preferisco seguire una nuova lezione di “Risparmio energetico” impedendo per tutta la durata del mix a dei buoni amici di riportarmi in diretta gli svarioni di altri al momento forse confusi, come evitare di farmi ledere il sistema nervoso per il fatto che un ex collega sembra abbia fatto uscire un disco con i miei arrangiamenti (pure non definitivi), battere, synth etc… senza la mia benedizione ah ah! Ma voltiamo pagina! Le risalite in Friuli per il natale goriziano, le emozionose e ben pagate date con i Muleta, il capodanno “Zen” con il Gallicchio e la guerriera KuKù, le gite a Pelago da Gianni e Cate, le fughe per la connessione Internet alla Coop all’angolo come all’Arci di Via San Niccolò o quelle per svago nel ferrarese dalla dolce Nena sommate alla professionalità, correttezza, come la fragilità misto bontà di Marchetto, sono lo spirito “romantico” (cit. Davide Muleta/Annesofie) dolce e concreto di queste ultime settimane fiorentine di mix. E’ dai Jitterbugs a 16 anni nel 92 che cerco di far succedere cose e se dunque a 37 anni nel dubbio si continua ad accelerare come dei folli, il risultato possono anche essere magicamente 2 dischi di fila sudati, ragionati, vissuti con amore come un beat stra groovie in cinque quarti ma spesso amaro, perchè sia la Matteite che Il Fabbro dei Magredo e forse pure il Marchino “sfortunatamente” con le note sono tutti palesemente darkofili. E dunque siamo alle solite: nuovo anno, nuovo disco de Il Cane senza scaletta, copertina, lay out, etichetta, tour, video, deposito siae, ufficio stampa… o meglio, tutto ancora da fare e ovviamente con lo stesso entusiasmo del primo! Se avete idee scrivetemi pure e se per culo mi sono già imbarcato abbiate un attimo di pazienza ah ah!