Giù in piazza – Piazza Venerio – Udine
Same old story: perdere il cellulare nel weekend per poi rimpossessarsene appena il martedì… poteva andare peggio (altro che macchina di Marco e Tizzy, grazieeee…), avrei potuto perderlo definitivamente, ritrovandomi a buttare il suo caricatore nella “aggiornatissima” scatola di scarpe stracolma di anni di alimentatori o altri cellulari fuori uso… Una cosa è certa: continuerò a comprare cellulari da 19€, sono troppo mona per aggeggi elettronici deluxe! È passato esattamente un anno dalla prima data de Il Mercato Nero sempre a Udine e sempre in piazza Venerio. La prima era alla festa del Pd, questo giro l’happening si chiama “Giù in piazza”; un meeting di 5 bar Udinesi fomentati dal buon Beppe del Giù al Nord. In un momento cittadino nel quale bastano le lamentele di pochi residenti per far sequestrare impianti o imporre la fine dei concerti ad orari ridicoli, sentirsi parte di un evento del genere è un ottimo stimolo, una buona occasione per invitare amici, appassionati, quelli del nuovo collettivo “attitude”, oppure quelli i quali semplicemente non sanno mai che cazzo fare quando sono in centro, quelli che dopo un concerto de Il Mercato dicono…: “Sì, siete buoni, forse un po’ tristi i testi…”. A dirla tutta sono due mesi che non vedo i miei colleghi. Egle è da sempre a Bologna e questo giro non sarà neppure dei nostri, mentre Manu, a parte suonare per la penisola con la Petrina, da giugno risiede in quel di Firenze. Le logistiche sono sempre complesse: l’arrivo di migliaia di cd e vinili (in custodia da anni a casa di Colin a Newcastle e Pierascador a Pordenone) costringe il sottoscritto allo smontaggio dell’intero studio, ma arriva anche la gradita sorpresa di riuscire paradossalmente a creare più spazio per la battera e l’ampli di basso! Passo un frenetico venerdì pomeriggio a provare scalette su scalette con il Fabbro! Come deciso, sabato per le 16.30 arriviamo in piazza Venerio, scoprendo un service in drastico ritardo e dunque bevendo nei tempi morti birete e vodka alla spremuta di limone con i tre moschettieri Simo, Paola e Beppe del Giù al Nord, i ragazzi del primo gruppo reggae e ovviamente il buon Giordano Pieri in assetto dj set per tutta la serata. Come al solito inizia a salire l’emozione, sopratutto dopo un soundcheck molto rapido che rende tutti un attimo nervosi. Per fortuna ho pregato Giordano di seguirci al mixer per essere sicuri che le basi e le voci escano come si deve. Il gruppo reggae avvicina il pubblico al palco e la serata parte come si deve, e per dirla tutta, c’è decisamente più gente delle scorse giornate. Gonna, maglietta, birete, montaggio tamburi, schede e siamo pronti. Dopo tutte le date di rodaggio dell’inverno il Fabbro canta con il microfono alto e decisamente più incazzato e convinto, questa è un progresso, che mi invoglia a fare più cori, a provocare il pubblico quando presento “Tossico”, ribadendo il fatto che fare il tossico è uno “sport” elitario e costoso, come fare musica, soprattutto quando ormai le droghe pesanti costano meno di quelle leggere, soprattutto quando in un concerto di soli 32 minuti si butta al centro una mole di energia tale da ricordarmi personali performance punk primi anni 90! Ci sono un bel po’ di amici, oltre agli udinesi arrivano anche Marchetto Pilia con donna e Stefanino, la Vero ormai triestina con altri ancora, gli Albacaduca, poi c’è Silvia, insomma la festa è importante e io ho deciso di renderla ancora più competitiva trasferendomi in seconda serata ad un festone rave in zona campo volo organizzato sempre dalla stessa ballotta… tranquilli, come dicevo ho di nuovo il cellulare… grazie a tutti per i complimenti e l’entusiasmo in casa, cosa rara da sempre! Ci si sente con l’arrivo del video di “Esche vive”… sì, è vero, è sempre quello, ed è da giugno che lo aspettiamo!!!