Freakout – Bologna
Dopo la super piacevole domenica di stallo a Pescia Romana contraddistinta da un’orgia di vino e partite a scala quaranta con Matteo, il primo pomeriggio del lunedì riesco a farmi prescrivere dell’insulina da una guardia medica locale, rifornirmene in farmacia e schizzare in autostrada con i miei nuovi simpatici colleghi, per la quarta data di questo primo tour. Come previsto di strada ci si ferma a casa del Lega a Firenze per prelevare tutti i pre e i microfoni prestati per le registrazioni di Pelago dai generosi Davide Moscow ed Ema vicino. L’emozione nel rivedere i Chokebore e condividere nuovamente il palco con loro dopo più di 15 anni è altissima. Il cocktail di ricordi misto un pochino di rimpianto perchè nessuno dei Jitterbugs sarà presente allo show, mi spara un attimo in un mood malinconico che per fortuna però farò saltare immediatamente e in modo drastico dal primo abbraccio con John, Troy, James, Cristian e il fonico dei Burning Heads. È lunedì, e dopo il soundcheck collettivo, una pasta e delle birre, speriamo vivamente che qualcuno abbia voglia di pagare tessera e ticket di entrata. Per fortuna siamo a Bologna e il locale si riempie, credo sopratutto grazie al pubblico della prima band locale super punk ed energetica. Quando è il turno dei BCO, salendo sul palco mi sento concretamente più sicuro delle altre date; siamo tutti e tre evidentemente più consapevoli del grosso lavoro e degli errori fatti assieme nei precedenti gigs, e dunque per la prima volta ci lasciamo andare tutti, concentrati ma visibilmente sereni, e probabilmente ancora più scuri dentro, ma questa è l’anima del rock’n’roll! I complimenti dei Chokebore non mancano, come le casse di birra durante tutto il loro splendido e nirvaniano concerto. Siamo tutti a dormire nell’appartamento di uno degli organizzatori a pochi minuti dal locale; Paolo e Matteo preferiscono ripartire per Pescia Romana, sono sobri e viaggiare per 4 ore di notte senza traffico per poi risvegliarsi già operativi nei loro letti, è un ottimo goal! Quello del Matteino è invece arrivare dalla Nena a Ferrara via treno con le 4 borse piene di strumenti. Dunque (siccome sono una persona “responsabile”) faccio le 6 del mattino sul balcone dell’appartamento con John e Cristian Choky ridendo per ore; più parliamo e più mi sembra di averli incontrati il giorno prima… 15 anni diventano una barzelletta, scompaiono del tutto (a parte i capelli bianchi), mi sembra uno script per una puntata di Fringe, in realtà sappiamo bene che la vera causa di questi giochetti spazio temporali è semplicemente la sinergia fra birra ed emozioni varie, quella che per l’unica mezzora di sonno su un materasso, mi sparerà dritto in ipoglicemia senza neppure essermi fatto di insulina, prima del tassativo risveglio delle 9, perchè i Choky proseguendo per Ginevra faranno scendere il Cane dal loro tour bus, salutandolo in stazione dei treni a Bologna. Grazie Mamma.