Gala Caffè – Martinsicuro (TE)
Dormo su un letto di una comodità rara e quando vengo svegliato dal Messere, scopro che, strano ma vero, la reception non ha svegliato nessuno perché effettivamente sono le 13.45! Al Caffè a piano terra ci servono ugualmente anche la colazione e da lì a breve ci fermiamo a pranzare in un bar su una statale. I gestori sono campani e anche se ordiniamo tutti dei panini principalmente con la mozzarella di bufala, ci fanno accomodare su un tavolo all’aperto, sotto il sole, incominciando a servire piatti direttamente scelti da loro… quando rifiutiamo una bottiglia di Prosecco di Valdobbiadene, capisco che il servizio sarà pagato tutto. Infatti viene presentato al Messere un conto spropositato di 75€, che ovviamente il nostro boss dalle medesime origini campane, abbasserà tassativamente a 50€, grande Paolo. La direzione, gestita dai Tom Tom dei due iPhone (sempre a rischio batteria scarica) di Enrico e Matteo, è Martinsicuro in provincia di Teramo. Purtroppo sono passati troppi giorni, e anche se ora mi ricordo abbastanza, i nomi dei gestori non rientrano nel mio archivio mentale, potrei andare a fare una ricerca su Facebook… L’estetica del Gala Caffè è quella tipica di un bar anche diurno da colazione, semplice, bianco a vetrate sulla strada. La programmazione è molto serrata, e riconosco svariate band indie italiane sulle locandine appese alle pareti. Principalmente i proprietari o gestori, sono una coppia molto disponibile affiancata da Massimo addetto all’organizzazione e logistica dei concerti, più tre baristi: due ragazzi e una ragazza bionda molto giovani. Adattata la batteria al poco spazio a disposizione, bloccata la cassa con un fusto di birra pieno e il charlie con un pezzo di marmo perché manca il tappeto e devo suonare su delle scivolosissime mattonelle bianche, ci rilassiamo di fronte ad una cena importante. Anche al bar sono molto generosi, e l’aperitivo amaro, vino e acqua minerale, rimane il più quotato per tutto l’arco della serata. Si parte, il locale è obiettivamente pieno, una ventina di persone sono addirittura sedute su dei tavolini appositamente riservati a pochi metri dalla band. Siamo in piena, c’è un’ottima energia, siamo concentrati, precisi, i pezzi girano da soli e anche se passo il concerto a rincorrere la mia cassa che slitta dietro alla schiena di Paolo, sono felice. Il caldo è pazzesco, sudo, puzzo e all’improvvisazione finale rimango a petto nudo in gonna lasciandomi definitivamente andare a continui sali e scendi di dinamica sui piatti. Mi sembra che Paolo venda una decina di dischi, e mentre ci rilassiamo in camerino con il titolare mega gigante, penso al fatto che durante il gig ho riconosciuto in sala Paolo Forlì, già booker marchigiano ai tempi degli elio p(e)tri. E’ in compagnia della moglie e altre tre ragazze molto carine che soprannomino Charlie’s Angels, festeggiamo al bancone con molti nuovi amici, ma personalmente e in un secondo momento, soprattutto con i tre baristi giovani, meno indaffarati rispetto a tutta la prima parte dell’happening. La pacchia comunque dura poco perché alle quattro, stanchi e pronti per andare a dormire, scopro che invece tutto lo staff sta pulendo meticolosamente la location; fra due ore riaprono per le colazioni e ritornare alla tipica veste da bar diurno. Mi complimento con i gestori, perché penso che il futuro dell’underground, saranno sempre di più queste realtà e soluzioni più piccole, con meno spese, ma astutamente più versatili, a rendere possibili dei concerti come i nostri, pagati quanto dovuto, ma gestiti da persone generose e corrette, pronte a mettere in discussione la tradizionale attività in un posto apparentemente difficile e superficialmente provinciale. Grazie, bellissima serata.