Centro sociale La Resistenza – Ferrara
Dopo un assolo notturno di birre e cicche sul balcone della dimora Malibù della zia Davide Muleta con i due batteri Andrea Frosinone e Andrea Muleta, penso bene di svegliarmi alle 9 del mattino con quella di mettermi a lavorare sulle newsletter della Matteite. Affare fatto: insulina, ormoni, tè, panino con il crudo, idrolitina, collego il pc ad un televisore monitor da centinaia di pollici e si parte. Oggi esce il video di “Maledizione” in anteprima su Rolling Stone e domani esce il cd “Boomerang” nei negozi, dunque si deve lavorare e promuovere il tutto utilizzando la mia solita amministrazione del sito del 2007 tipo “Maledizione” che funziona solo per vecchi pc con vecchi Explorer… Combino e quando a pranzo siamo pronti per ripartire, Andrea Battero Muleta dice che non se la sente di portarci con il furgone fino a Ferrara e le logistiche cambiano nuovamente, ormai io e il Pierascador ci stiamo abituando e non ci agitiamo più… Dunque ci si resetta: Pierasco guida il furgone e lascia la sua auto a Davide, mentre Teno usa quella di Davide. Risultato? Questa notte post gig resistente Pierascador porterà il mezzo da Ferrara fino a Vicenza, si riprenderà la sua macchina e proseguirà fino a Pordenone, per riscendere a Firenze mercoledì alle 4 del pomeriggio per il concerto alla casa del popolo di Via San Niccolò per il compleanno di Gianni Neri. Durante il tragitto scrivo i diari, spedisco sms ai miei amici ferraresi, e principalmente cerco di rilassarmi. Alla Resistenza si chiude un cerchio, perché non mi hanno mai visto suonare in elettrico con la band, dunque l’emozione e la curiosità collettiva non è male. Alle 4 del pomeriggio cerchiamo di montare con discrezione il backline perché ovviamente ci sono tutti gli anziani resistenti che giocano a carte… Pierasco collassa per un pochino di ore dalla Nena, Andrea passa il pomeriggio a limonare con la sua topa appena arrivata da Roma, e io mi prendo la briga, in ipoglicemia, di montare l’intero backline armato di litrate di Coca – Cola. Dopo un buon compromesso con Luchino e Andrea per i volumi, quello più preoccupato per il casino è comunque sempre il buon Darione. Bevo birra, fumo sigarette mirate per la raucedine galoppante e assecondo lo staff, anche prima del concerto quando arrivano Viviana, Fede, Canali, con due amici molto simpatici. Siamo palesemente emozionati e anche se la mia voce è carta vetrata e il Canalo mi consiglia di non parlare nel domestico e risparmiare energia, mi lancio nella mischia in un assetto sempre più folk punk con basi che girano, e noi sicuramente più precisi del solito. La ex topa Nena spinge per farmi suonare “Alla Grande” e anche se non mi ricordo il testo e leggendolo riesco ad andare comunque fuori metrica, ce la portiamo a casetta abbastanza soddisfatti. I miei colleghi suonano sempre meglio e mi auguro che pensino la stessa cosa del sottoscritto. Mi mancano i Muleta, come trovo traumatico e folle che Pierasco debba attraversare nuovamente Emilia, Veneto e Friuli, soprattutto dopo che si è scoperto da poche ore che il suo ampli e il basso in realtà funzionano… L’agente immobiliare, già che c’era, ha fissato due appuntamenti, dunque persiste nella missione e nella fretta del caricaggio dimentichiamo di caricare l’asta del Charlie dei Muleta che per 30€ arriverà dopo 24 ore via Bartolini a Rossano Veneto. Il festino è bellissimo, ma Il Cane è riuscito a portare alla Resistenza sia la Siae che la polizia; momenti di panico fra la Nena e la Ari dietro al bancone e altre situazioni logistiche complicate, vengono dimenticate solo a casa di Nena di fronte a due piatti di pasta enorme. Step by step!