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Il Cane (+ Monociglio on fire Dj set)

>Far East Off – Giù al Nord – Udine

Il “Boomerang Tour” persiste senza tregua e questo giro siamo in casa per la quarta volta in quattro dischi: la prima al No Fun con Dejligt nel 2007, la seconda con “Metodo di danza” a dicembre 2011 a Cas’Aupa con gli Alfabox, la terza in piazza a Spilimbergo nel 2012 in acustico per il “Risparmio energetico Tour” grazie al Progetto Giovani e “finalmente” oggi per le serate del Far East Off al Giù al Nord, in accoppiata con il dj set di Gian Alfabox Monociglio on fire. Le ragioni per le quali non mi esalto molto a fare concerti a Udine, sono spesso il bagaglio di tensioni che si accumulano, più il notevole investimento di energie che paradossalmente si devono inevitabilmente buttare al centro per riuscire a spostare gli amici da un bar a quello dove avviene il concerto, più tutta la comunicazione via telefonini, mail, radio, quotidiani e passaparola nei giorni precedenti all’evento. Andiamo in ordine: sono tre giorni che mi salvaguardo la voce fumando tre sigarette al giorno, continuando da settimane con l’Aerosol prima dell’ipotetico intervento alle corde vocali, provando i brani senza strillare, cambiando le corde alle due acustiche sempre più fedeli, comprando un capo tasto da 30€ e un accordatore super illuminato dalla spocchiosa mono neurone del negozio vicino al teatro. Mi sveglio, faccio decine di giri per Udine a recuperare microfoni, plettri, menate, metto in ordine la casa e aspetto Gian il quale in teoria dovrebbe passarmi a prendere per andare a Radio Onde Furlane ad Attitudine dal Viet a promuovere l’evento. Non ci capiamo e scopro che ha già raggiunto in autobus la sede di fronte all’ex Treblinka. Prendo la bici, metto la chitarra dietro alla schiena modello zainetto e schizzo più veloce della luce prendendo rossi, sensi unici… quando entro in diretta in stanzetta faccio un casino micidiale e forse un attimo in ipo, mi “rilasso” scambiando due chiacchiere con Gian e il Viet, il quale intelligentemente sembra abbia deciso di sfruttare questo programma radio per correggere e superare i suoi problemi di balbuzie ih ih! Ovviamente scherzo e, da dietro il vetro, io e Gian non facciamo altro che provocarlo, forse per metterci noi per primi a nostro agio! Suono un brano inedito dal titolo “Boomerang” scritto poco prima dell’uscita del disco dallo stesso titolo, l’unico ad averla sentita prima mi sembra sia stato Miki dei Novalisi. Il Viet investe gli ultimi pochi minuti di trasmissione dicendo in diretta cose tipo: “beh di cosa si si si parla? Oggi non ho proprio voglia di parlare, preferirei guardare una puntata di…” lo amo. Schizzo a casa, arriva il Pierasco da Pordenone, carichiamo l’ammiraglia e via in centro. Pie’ investe 2.30€ nel parcheggio, ridendo “imponiamo” a Paola e Simone del Giù al Nord di suonare tassativamente all’interno, smontiamo il backline e decidiamo di non muovere più l’auto salvaguardando così il posto macchina più che elitario per questi giorni di Far East. Suoniamo con l’impianto degli Arbeiter, e per fortuna all’appuntamento troviamo anche il Uanza che oltre a collegare il tutto, ci imposta nel mixer gli unici tre canali che ci servono: due voci (microfoni di Dave, i miei uno si è distrutto, l’altro l’ho dimenticato a Caserta) e la linea mono per le basi. Inizialmente Beppe è un attimo preoccupato perchè dice che abbiamo troppa strumentazione, stiamo invadendo tutto lo spazio e non vuole perdere troppi posti a sedere. Andrea Frosinone perde la coincidenza a Mestre e ritarda di mezz’ora; una volta montato il tutto, aspettandolo passiamo una piacevole oretta a parlare e scambiarci dischi fuori dal locale con gli stra simpatici Tadej e Petra, già organizzatori del festival in Slovenia sull’Isonzo dove la scorsa estate, dopo 7 anni, ho rivisto Amaurì suonare con gli Ulani. Andrea scende dall’autobus a pochi metri e dopo una sigaretta veloce, in meno di mezzora ci togliamo dalle wollere il soundcheck aiutati da Gian, Peppe, Simone e qualcuno in aperitivo anticipato. Che dire, sono molto nervoso, spero che tutto il lavoro fatto per promuovere l’evento porti i suoi frutti, il primo è quello super di Ale Ventura il quale convince la sua donna Maela a raggiungerlo con tutta la prole composta da ben tre figli. Proprio quando Pierasco ribadisce che nessun pordenonese ha intenzione di muoversi ecco che appare pure a sorpresa e schizzatissimo il super Albi matematico Kuntz e verso le nove e mezza il piazzale e l’interno del locale udinese incomincia anche a riempirsi. Partiamo con “Nero” che sbaglio come al solito perchè iniziando il concerto vengo automaticamente distratto dal fatto che il mio microfono innesca con le spie e fischia in modo devastante, anche se sposto l’asta fuori dal range delle casse non cambia nulla, equalizzo il mio canale togliendo gli alti e “risolvendo” in parte il problema, peccato che a quel punto non si capiranno più le parole per il resto del concerto. Deison, Sandra, Gianlu, mio padre in prima fila: mentre suono vedo facce conosciute come no, Lorenzo e Betta di Lignano, Mircone, Gae… insomma ci siamo tutti e ora bisogna solamente fare quello che stiamo facendo da più di venti date e da più di venti anni: suonare e stare bene…