Circolo Tatanka – Gradara (PU)
Il risveglio verso mezzogiorno è rapido e “indolore”: sia lo Zoo che il Fabbro che Andrea del locale sono già tutti operativi e in piene pulizie dell’appartamento; sembra che la ragazza di Andrea sia super maniaca dell’ordine e dell’igiene. Salutiamo i colleghi in macchina dello Zoo e veniamo gentilmente lasciati al bar della fermata dell’autobus, pronti per un nuovo giro di coincidenze di corriere. La colazione a base di pizza e birra mi mette apposto lo stomaco, lasciandomi dormire come un bebè in diverse corriere marchigiane stracolme di studenti, ogni tanto mi sveglio e mi perdo a guardare in dormiveglia i loro vari look alla moda, decisamente anni ‘80. Anche i ragazzi del Tatanka sono super gentili, i due fratelli Alberto e Marco ci lasciano logisticamente in stallo per un’oretta d’internet nei loro appartamenti, per poi portarci al circolo stra figo e farci conoscere il loro terzo collega e guerriero Giacomo. Con super calma e bevendo dello squisito vino rosso, montiamo tutto il back line, liberando pure la cassa della batteria da un doppio strato interno ed esterno alla pelle di Muf”L, sordina per tamburi, anche questa molto anni ‘80; forse è la giornata anni ‘80 ih ih, ci manca solo che ci mettiamo a guardare i Goonies! Anche questa sera la cena comprende orge di salumi, piadine a base di strutto o olio, non mi ricordo quali dei due tipi vadano di moda nelle Marche. Mangiamo e beviamo senza limite, come cantavano i Wolfango negli anni ‘90:… “Ozio!”. Parte il concerto de Lo Zoo di Berlino: il tour del loro disco è iniziato a gennaio scorso proprio in questo locale, dunque il fatto di chiuderlo sempre al Tatanka è un’ottima strategia, la sala è piena, il pubblico li conosce e balla lasciandosi andare su beat concretamente complessi e progressive. Mi piacciono molto, sono dei musicisti pazzeschi e i capelli afro di Mauro sono altrettanto spettacolari, fanno sicuramente parte dello show. Il nostro gig fila meglio di quello della sera prima, non ho problemi con l’asta del microfono, Il Fabbro è rilassato e l’ascolto sul palco e particolarmente piacevole. Mi sembra che anche il pubblico sia preso bene; da quello che colgo, apprezzano la nostra energia positiva, al di là del genere e del nostro punto di forza, che personalmente credo siano i testi di Manuel. A missione compiuta, sudato e in boxer rossi aderenti (non ho la gonna…) vengo fermato da Maura del giro di Chiara Roma, Emi, ovviamente di primo impatto non la riconosco, poi non ci risparmiamo nulla e la serata degenera in super partite di calcetto, vodka e bibite di ogni forma e colore, scortati oltre che dai tre moschettieri titolari, anche da un ragazzo con i dread lunghissimi, Marco di Rimini. Le sorprese arrivano anche al merchandising vicino alla cassa del locale, dove vendiamo una decina di dischi e scopro che è oltre “Metodo di danza” de Il Cane, è finito anche “Risparmio energetico”. Sono felice, sinceramente (ora come ora) il resto della serata non me lo ricordo proprio, so che in un periodo non così solare per il sottoscritto, almeno domani passo dalla dolce Maddy, lunedì e martedì registro da Dave Moscow con i “So long, Saigon” (nuova band con parte di Film da Fuga e dei Super Egos), per poi continuare in settimana a registrare battere per il nuovo degli Ulani, Il Cane, come il disco di Luca Catania e del super Lalla alfavulva. Grazie a tutte le belle, vecchie e nuove persone che sto incrociando in giro per la penisola.