matteite

So Long Saigon (+ Flamingo + Sin Ropas)

Teatro San Giorgio – Udine

Il sito della matteite è stato incasinato per anni, e dato che di recente ho avuto pure difficoltà a visualizzare buona parte dei dati, su consiglio di Dede e l’essenziale aiuto di Mara, è stato rifatto da zero, cercando di mantenere l’estetica iniziale, ancora anni 90 in pieni 2000. La mole di lavoro per trovare, ordinare e archiviare ricordi di ogni forma e colore è stata importante, come la botta di emozioni ripensando a tutte le persone che dal 2005 hanno collaborato o collaborano tuttora, per mantenere quest’archivio vivo e “comprensibile”. Di conseguenza è passato un mese da questo nuovo concerto degli amici So Long Saigon al Teatro San Giorgio di Udine, e ovviamente (ora come ora) mi ricordo quel che voglio…Le grandi novità a prove nella cuccia studio de Il Cane sono l’abbandono della chitarra elettrica da parte di Ale, dei monitor da impianto voci gestiti da Leo al mixer e infine dei nuovi beat di drum machine, in sostituzione ai miei soliti suoni di pad di cassa e rullo, trasformati invece in campioni meno invadenti. Il risultato è sicuramente piacevole, anche se inevitabilmente in due prove devo inventarmi totalmente delle nuove figure ritmiche che s’incastrino con la drum machine principale. Questa piccola ansia viene placata solo al sound check con un’annaffiata di vino a domicilio e l’abbraccio in camerino con Lavinia, ormai milanese da tanti anni. Gli head Liner americani Sin Ropas sono un duo fortissimo, mi ricordano un sacco di band americane delle quali ho fatto indigestione nei primi 2000, persone alla mano, con una batterista sexy dal Groove micidiale, lisergico, anche quando con la zampa destra molla il ride per suonare in simultanea il piano. Siamo i primi a salire sul palco, e anche se non riesco a quantificare quanto pubblico sia presente in sala perché sono tutti al buio, mi sembra che il concerto fili liscio; certo non mancano gli imprevisti, tipo un portatile che s’impianta al Viet lasciando tutti in stallo su un campione in loop per cinque minuti, oppure la mitica caduta sul palco della tastiera di Ale in piena performance canora, ripresa dai telefonini e per fortuna non condivisa sui social in diretta…almeno credo. La nuova versione del concerto di Lavinia in inglese con la band è speciale, soprattutto perché nei ritornelli entrano dei muri di chitarre distorte assolutamente impreviste, che rendono il concerto più dinamico, più rock, anche a detta dei sui mitici genitori vicini di casa, i quali saluto in sala dopo un sacco di tempo. A parte assistere con un bel po’ di amici all’emozionante concerto dei Sin Ropas seduti a gambe incrociate a bordo palco, ricordo a stento la solita routine dell’imballaggio degli strumenti, contraddistinta da una super scenata del custode il quale stufo di aspettare, decide di chiuderci fuori dal Teatro…Per Fortuna Leo e collega sono all’interno, ne avranno ancora per ore e si prenderanno cura del resto del nostro back line.