MALALIDO FESTIVAL – Verona
Mitico Romano del Malalido! Lui e il suo collega al mixer, del quale non ricordo il nome, superano le barriere della simpatia, in pratica è gente che ti mette a tuo agio. Gli olandesi Fever Dream arrivano da Rotterdam e chiaramente sono incastrati vicino a Milano in ritardo di svariate ore. Suoniamo presto dopo una cena veloce e con ancora le birrette e i pezzi di tomino in mezzo ai denti; il coprifuoco ci impone di zompare sul palco. C’è tutta la squadra di Montagnana, Filippo è sul palco a fare dj ligt e a dividere il vino, mi lascio andare cercando di togliermi la camicia durante il gig ma non funziona bene come la scorsa volta sul Po. E’ strano, l’atmosfera è buona, la gente arriva piano piano, ma incomincio a prendere coscienza (come dice il buon Molteni che non vediamo da tanto, oppure il Gaetano che è appena entrato nella squadra) che Dejligt è un linguaggio particolare, e spesso non è così immediato: la gente ascolta, ma non riesce paradossalmente a ballare. La serata degenera con i cocktail al melone e pesca, con la Caterina di Verona ammorosata dopo una vita, il calcetto, le facce e risate del cantante dei Fever Dream, la fuga a piedi nudi (oramai di routine) con 2 furgoni che aspettano la matteite e ancora di più all’inizio della carovana da Far West, la macchina della titolare del bed & breakfast stufa di aspettare la squadra di freaks!