Avamposto di Torretta – Castelnovo Bariano (Ro)
Siamo entrati nelle seconde 24 ore in zona Montagnana, una specie di secondo tempo. Il pomeriggio vola fra una sana abbuffata alla solita osteria ai due draghi e la ricerca della macchina del Biagio in giro per la campagna locale. Il circolo è un casolare completamente messo a nuovo e veramente speciale. I Cranchi boy sono in sette, compresi del dolcissimo Marchetto che ha pure chiuso la data, noi siamo in tre, gli Ella in quattro, una decina di amici, insomma, solo noi riempiamo il locale molto piccolo. Da quando è stato installato il nuovo sistema operativo Leopard sul Mac, il mio portatile vede la scheda audio quando gli gira, ritardo di un’ora alla cena solo per rinstallare al volo tutta la ferramenta elettronica. Seguono amari per Claudio, “birete” per Pierascador, cacciaviti per la Matteite. Anche se Andrea ha un sacco di problemi con la testata del basso, siamo più concentrati della sera prima, c è una bella tensione sul palco, abbiamo voglia di lanciarsi andare, ma di suonare precisi, ogni tanto ci vengono pure questi momenti metallari ah. Come a Genova al bis proviamo a fare Mercoledì ma, sempre come a Genova, il pezzo s’interrompe per cause esterne e arriviamo alla fine in stampelle. I Cranchi boy ricordano Bugo e ogni tanto hanno degli atteggiamenti quasi da Don Bosco, soprattutto quando il cantante decide di sprigionare amore baciando la gente del pubblico…ma di base sono molto simpatici e il loro concerto risulta una figata incredibile, assolutamente spassosissimi. Al freddo fuori, di fronte al fuoco, penso ai dischi di Carolyn e quello del Moro in arrivo, al fatto che questa settimana attacco a registrarmi da solo le battere al mare del nuovo di Dalit, ai 2500 l’anno d’Inps che non vorrei pagare, a quello che sto facendo che mi dà emozioni come preoccupazioni, al fatto che senza macchina fotografica in tour non è la stessa cosa…hey Shirley, a me settembre va benissimo, mentre Don Bon grazie per essere dei nostri e al Topo per avermi riportato dal Pino.