C.S.A BRUNO – TRENTO
Non fare concerti per un mese abbondante ha innervosito o meglio annoiato sia il Pierascador che Caio il Magnifico; per la Matteite invece è stata e continua ad essere un’orgia di registrazioni, dunque ne ha “sofferto” relativamente. Su consiglio del mitico Andrea (che ha chiuso la nostra data al C.S.A. Bruno) rimaniamo parcheggiati in attesa di indicazioni di fronte alla stazione dei treni di Trento, fino al momento in cui una gentile signorina ci fa notare che il centro è esattamente alle nostre spalle, tipo dieci metri in linea d’aria! Sono le sei del pomeriggio, metà del palco è già completamente occupato dal gruppo di supporto di Elisa Amistadi: sono della zona, è il loro terzo concerto, sono molto emozionati e sembra che stiano provando i suoni dalle tre del pomeriggio. Ci adattiamo senza problemi, aiuto Caio a montare la sua splendida ed immensa Ludwig e ci rilassiamo, mentre l’impianto elettrico continua a saltare a causa di una tipica stufetta accesa in giro per il Bruno. Andrea è dei nostri, ma ha il turno la notte dunque, con gran rammarico, passiamo la cena assieme coscienti che con l’inizio della prima band lui sarà già per strada verso il lavoro. C’è un bel po’ di gente, giovani e non solo, sembrano tutti interessati al concerto quanto alle varie salette e bar disposti intelligentemente in giro per il centro. Recuperiamo un bimbo super sveglio di quindici anni e lo piazziamo a comandare il Mac a bordo palco, eleggendolo Dj ligt in automatico. Provo ad invitare il pubblico ad avvicinarsi di più all’impianto (qualcuno compare), ma una buona parte rimane in dietro, forse per il volume improbabile delle basi e di conseguenza dei nostri amplificatori…Oltre che suonare super concentrati, ci stiamo divertendo un mondo, anche quando l’ascolto diventa impossibile per la mancanza di monitor. Facciamo tutta la scaletta, compresa “Mercoledì” degli Adams che a sorpresa viene meglio del solito. Vendo dei cd, anche se questo giro non ho neppure montato il banchetto merchandising. La serata prosegue con una certa Novella che da vera vichinga gioca a mora al bancone di uno dei bar, una riunione domestica ma interminabile di una parte del collettivo, una veloce ma splendida chiacchierata con una squadra di portoghesi e spagnoli, ma soprattutto una specialissima pasta fino alle 6 e 20 del mattino a casa di Federico in compagnia di Dave “Rocco” Mustaine e John Belushi. Ringrazio il Magnifico per avermi fatto vedere sulla via del ritorno la diga del Vajont e non Cortina, a quel punto avremmo veramente sforato di troppo, il “Bolnà” per la serata e Belushi per il piacevole finale.