matteite

DEJLIGT + IL MORO E IL QUASI BIONDO

BAR DELLA MORTE /MARSURE (PN)

Siamo stanchi, esausti! Il cocktail più in voga di recente porta la bandiera dell’inferno, quella con scritto sopra no mercy, senza pietà. E se la bibita diventa compagna di merende quando si è impanicati per le troppe cose da fare, non si può neppure lontanamente immaginare i suoi danni dal momento in cui si decide d’abbracciarla in onore di un previsto festino! Il Bar della Morte è la conseguenza di quello successo due giorni prima (post concerto friulano degli amici Dada) nella dimora udinese della gemellina…Ma torniamo a Marsure al Bar; con la faccia del moro sorpresa per l’estetica del locale, quella del biondo molto più grigia e appunto ancora sconvolta dal festino di ben 48 ore prima, segue Caius sorridente, ma spaventato dall’idea che la Cinzia accenda il camino dietro alla sua battera e poi ancora Pierascador, agitosissimo perché di domenica deve schizzare in ufficio a Valvasone a finire delle trattative. Io? Sto allreeet, ho passato il pomeriggio a “provare” con Dailit, ma la mia testa è perennemente concentrata sul lavoro di missaggio del disco nuovo, sulle date, i dischi in uscita dell’etichetta, sul bisogno di soldi, di un nido, forse d’innamorarmi di nuovo, di sfondarmi di schifezze, non pensare a nulla per un pochino e staccare la famigerata spina…impossibile! Il concerto di Dailit parte all’inverso, prima tutti i lentoni, poi 2 nuove in italiano e poi un pochino di rumba…Ci sono dei buoni amici ai tavoli, ma il concerto mi emoziona solo all’inizio, poi finisce in caciara perché siamo poco concentrati. Il Moro ha dei volumi nelle basi da fantascienza, non so bene cosa sto facendo, il pubblico reagisce bene quanto i vicini che si lamentano a tal punto da far interrompere il concerto. Sono di fretta, mi faccio pagare, saluto il biondo che ha appena bisticciato con il moro e sono già per strada verso il mare ad ascoltare i provini del mio disco come se da venerdì non avessi mai lasciato la regia di Moscolow Dave.