Balla Coi Cinghiali – Bardino
Siamo alle solite! Meglio ricordare subito prima che il nulla prenda il sopravvento: innanzitutto ci tengo a sottolineare che questo è un periodo lavorativo molto intenso per gli elio p(e)tri e che dopo sei mesi di pre-produzione del disco nuovo, questa data speciale di Bardino è un’occasione importante per giustificare economicamente i primi otto giorni consecutivi di prove nella mitica fattoria di Montecastrilli (TR) buttata al centro gentilmente da amici del fratello di Andrea Totti e di proprietà di un fattore ultra sessantenne “astemio” che parla di zoccole e Viagra, che tiene un cane (già in passato coordinatore di pecore, dolcissimo, veceto, lezzo e pieno di zecche), che non smette mai di complimentarsi per la nostra musica dai volumi apocalittici che a finestre spalancate per le temperature tropicali, rallegra le case dei vicini annoiati a 5/6 km di distanza… Il paesaggio circostante sembra fermo nel tempo, colline umbre curatissime, ricoperte da maree di girasoli megagiganti ma tante tante mosche… L’obbiettivo finale di questo lavoro sono appunto le riprese di batteria, basso e chitarra del nuovo disco che avverranno dal prossimo 21 al 25 agosto nello studio di Daniele Rotella a Perugia con Francesco Frabollini al basso. Ma torniamo a questa giornata molto rock’n’roll! Oltre alle prove per il disco, nella stessa location si è pure dovuto fare quelle per questo live in compagnia del solito Andrea Leonardi Totti al basso. Io ed Emi siamo stanchi, ma da una settimana molto concentrati e totalmente in loop, mentre Andrea ha due lavori e un bimbo e immagino che non sia così facile staccare ogni volta per 48 misere ore un tipo di vita per infilzarsi in un’altra decisamente più precaria ma forse più stimolante emotivamente…ah!? la trappola del rock’n’roll! Terni, ore 9 del mattino, con macchina carica di strumenti, cibarie e vino buttate al centro rispettivamente dalla mamma Angelelli e quella Leonardi, i tre moschettieri sono pronti ad accompagnare il dolcissimo Lorenzo (figlio di Andrea) al raccordo di Orte dove l’aspetta una madre solare e felice. La strada è lunga, si parla di sei ore di viaggio fra tornanti, cazzi mazzi, TomTom di Lalla, zuccheri discutibili e dunque la Matteite paracula sceglie il risparmio energetico addormentandosi nel retro della super Station Wagon francese e svegliandosi come un principe già in Liguria ben cinque ore dopo. Ascoltiamo il demo del Fabbro a tutto volume, seguito dalla solita raccolta ufficiale dei Cure copiata da mia sorella Betta (ormai mamma) ages ago e da lì a poco siamo già all’entrata del festival in pieno centro di Bardineto! Il nostro referente per tutta la serata sarà il gentile e pratico Marco Traverso del Raindogs di Savona, che oltre ad armarci immediatamente di pass e consumazioni, mette subito le mani avanti riguardo al quantitativo di topa presente; della serie…”meglio ignorarla altrimenti non arrivo alla fine di questi quattro giorni di festival!”. Facciamo conoscenza al bar, mettiamo il vino ruspante del nonno nei frigo, scarichiamo e montiamo il back line nella tenda camerino vuota accanto al palco e osserviamo l’arrivo dello Zio Giorgio Canali con cugino Marco. Loro sono gli unici a fare un vero e proprio soundcheck e per l’occasione hanno un battero nuovo molto giovane e talentuoso a sostituire il solito Luca ciuffolo disperso alle Canarie a dedicarsi alla sua passione numero uno: Windsurf! Arriva anche Barbuz che è al mare a Novi Ligure e la truppa è al completo. Non resta che aspettare il nostro turno delle 20.30 (slittato immediatamente alle 21.30) bevendo direte ghiacciate con il pass della Santi ormai astemia da anni, mangiare della sazia scarnazza sotto un tendone da sagra con annessa micro rissa fra me ed Emi per una birra lanciata sulla sua schiena da Andrea, rischiare di fare un giro in BMX su una pista per minorenni dotata di cunette e paraboliche in legno, condividere il rosso del nonno con grande rigurgito dello Zio che non apprezza molto la genuinità del prodotto e rimandare (soprattutto da parte mia) la voglia di piantare la tenda nel campeggio di freaks nelle vicinanze! Tocca a noi, cerchiamo al volo di comunicare con il fonico molto professional del service per discorsi di basi ed equilibri ma alla fine per fortuna deleghiamo il tutto alla Barbuz che è l’unica ovviamente che conosce il progetto! Siamo rapidi, in un batti baleno preparo la batteria, Emi mi recupera un riduttore per le cuffie distrutto nel trasporto ma ci accorgiamo di aver lasciato in auto il martello; panico: non so come fissare il Charlie, non c’è il tappeto, se avanza la cassa ancora ancora ma, l’Hi-hat è impossibile; scendo dal palco, mi metto la gonna, prendo un sasso e lo inchiodo di cattiveria on stage. Immediatamente una decina di persone si piazzano in prima fila, urlando presi benissimo! Emi si è messo l’ampli puntato in faccia modello Canali e anche alla Swans se ben ricordo, Andrea che sento a momenti spacca di brutto e qualcuno successivamente si complimenta pure con lui per il suo sound. Saltiamo “Dormire” per un’incomprensione sul palco e arrivando verso la fine dello show riconosco che stiamo crescendo notevolmente; si deve – credo – lavorare meglio soprattutto sulle voci; è ora che mi metta un microfono e incominci a fare i miei cori, che a detta della Santi sono determinanti come prendere in considerazione di avere una topa on stage per la stessa missione. Sono felice, well done, missione compiuta! Regalo un disco allo zio che ha apprezzato il live ma non le presentazioni dei brani, incontro un ragazzo con la maglietta dei Meathead regalata da uno del Conchetta, confesso il mio importante ruolo ai tamburi ai tempi che furono e lui sorpreso mi dice che pensava fosse un progetto americano… (same old story). Emi viene bloccato da un bresciano fan degli Ufo Mammut che gli offre una birra per l’ottima performance, io e Andrea una volta imballato schizziamo al campeggio in cerca di trombini e in modo super casuale risolviamo immediatamente il problema. Dopo solo tre brani dei 24 Grana sul main stage privi di chitarre nell’impianto (tra l’altro caratterizzato da un mixer totalmente spostato sulla destra…) seguono delle partite a calcetto in coppia con una ragazza mora e sconosciuta dal balcone immenso vinte da un Andrea e un Emi assolutamente e incredibilmente non distratti dalle “capacità intellettuali” della nuova amica! Si continua a girare, fra poco è il momento di Giorgio, ci prepariamo sotto il palco, c’è un bel po’ di gente, incominciando a bere il vino ghiacciato del nonno con i fan del nostro concerto, non ci sono più buoni per le birre, ma non è un problema, riesco pure a placare un pogo importante per ben due volte, barattando il vino in cambio del trombone di un omone enorme con i dreadlocks che non fa altro che fomentare zizzanie, la gente ride, qualcuno mi ringrazia, ed io e Andrea cominciamo ad essere leggermente su di giri ma, sereni, anche Emi che è in piedi ma ha un sonno bestia e l’occhio da cormorano… sale la chimica, mi dimentico degli zuccheri e mangio orge di infarinate, ma il bello deve ancora arrivare. Durante uno degli ultimi brani di Giorgio schizziamo a pisciare come sempre dietro al palco e sulla via incontriamo dietro alla tenda del camerino il cantante di una delle band con un cilindro in testa che limona con una fan più che in piena… finita la toilette dopo pochi minuti si ripassa e troviamo la fanciulla che inginocchiata ha deciso di baciare ben altro!! Scoppiamo a ridere come dei matti, condividendo il racconto pure con il contrabbassista della sua band che inevitabilmente da un pochino sta cercando il collega! Siamo alla fine, nessuno è molto in grado di montare la tenda, Giorgio fa un paio di lanci logistici e dopo un pochino ci confessa stra capo che hanno un matrimoniale libero in albergo! Ringraziamo Marco dello staff e da lì a poco sono su un balcone al terzo piano dell’hotel a raccontarmela alle 4 del mattino con un Andrea in piena forma! Grazie Giorgio, sempre molto rock’n’roll e saggio e a tutti quelli che hanno reso possibile questo diversivo alle registrazioni del nuovo album, molto molto Dailit!