matteite

Audiopaint

Centro sociale La Resistenza – Ferrara

Nuova tre giorni ferrarese assieme al guerriero Giulio e il suo speciale progetto Audiopaint. L’appuntamento è per pranzo al nido Dainese; ho passato tutta la settimana barricato in studio a registrare la quarta creatura de Il Cane e decidere giusto la sera prima di staccare e fare l’alba con Squalizzolo, è un’ottima strategia per farmi saltare in furgone in “piena forma”… ho anche una botta bizzarra sul ginocchio destro e mi piacerebbe tanto capire quando e dove sia avvenuta tale sventura. Per fortuna il viaggio fila liscio, Giulio è sempre pieno di energia e fra una chiacchierata e l’altra arriviamo a Ferrara in anticipo, senza perdere neppure troppo tempo a parcheggiare il furgone dentro il giardino interno della Resistenza. Nena è bloccata a lavorare in campagna, in teoria dovrebbe farsi viva domani sera, mentre dei resistenti dimezzati troviamo in prima fila Alessio, seguito da Andre, Luchino, Donna Winston e qualcuno dei più grandi al bar. Questa sera siamo in accoppiata allo spettacolo teatrale Il Mare Buio di Andrea Trerè e la grande novità è che per la prima volta Alessio propone di suonare sul palchetto in giardino, cambiando totalmente la logistica rispetto al solito concerto più complesso nella saletta del bar. Passiamo il pomeriggio a montare tutto con estrema calma, bevendo birra Olmo ghiacciata e osservando la tipica routine pomeridiana dell’Ancescao caratterizzata da giovani e vecchi ribelli convivere pacificamente assieme a tutto il giro degli anziani appostati ai tavolini a giocare a carte. Mentre all’aperitivo fra i vari arrivano anche a sorpresa Govinda con donna e Maddy scortata da Rocco e Francesco, il teatrante Andrea si aggira per il giardino cambiando costume di scena probabilmente cercando di entrare il più possibile nel personaggio. Mi sfamo con delle squisite farfalline ai pomodorini freschi, bevo delle grappe e dei caffè e cerco di trovare un minimo me stesso, prima di questa performance come drumming totalmente improvvisata. Giulio ha sempre un tiro inevitabilmente molto concentrato e quando inizia lo show spiegando ai presenti (pochi ma buoni) il funzionamento del suo pannello, l’interazione meccanica fra il pennello e le svariate tastierine midi poste sotto la tela, la curiosità e l’aspettativa del pubblico aumenta naturalmente. Il trick è sempre lo stesso: in venti minuti di show Giulio disegna cinque tavole delle quali non posso sapere molto, perché se lo osservo in diretta, vado fuori tempo, dunque creo spesso per primo dei pattern ritmici giocando con la dinamica, dunque l’emotività, creando più o meno tensione, permettendo così a Giulio di muoversi liberamente sul tempo e soprattutto di disegnare i suoi splendidi e inquietanti soggetti. Le regole del gioco funzionano, e anche se tutto lo show mi sembra molto più veloce del solito, anche questa volta la performance nel suo insieme arriva in faccia al pubblico, soprattutto durante l’ultima tavola, quella del singolo del video registrato dal sottoscritto a casa Dainese. Lo spettacolo teatrale di Andrea dura un’ora e mezza, sulle sedie in giardino siamo rimasti in pochi armati di un sacco di birre, su tre atti sopravviviamo al primo su David Il Brillo di A. A. Cronin, decisamente forte, però un attimo impegnativo, soprattutto dopo aver fatto una performance di Audiopaint. Dopo svariate partite a calcetto, bibite e smontaggi vari, Il Cane Matteino riesce a perdere cellulare, insulina, portafoglio…ritrovo solo i primi due, costringendo Giulio e Alessio a scaricare e illuminare due volte tutto il back line dal furgone, per poi vedere apparire Alessio con il mio portafoglio ritrovato grazie ad una “pila magica” incastrato sotto ai tre sedili anteriori… Sono sicuramente circondato da amici e persone molto pazienti, perché per questo sacrifico collettivo di due ore, non prendo neppure troppa merda, anzi ci rilassiamo sul palchetto a grappette selvagge, ascoltando i racconti incredibili di Donna Winston sulla parte italo americana (Philadelphia) della sua famiglia abruzzese. Grazie Alessio per avermi messo a letto nella tua splendida dimora all’undicesimo piano.