matteite

Diario

Novalisi

Riprese video 1° singolo “Aemme”

9.30 del mattino di venerdì 17 agosto e dire che non sono neppure troppo superstizioso. Tre ore di sonno per tutti, ma Bob e Teno sono delle macchine da guerra dunque tocca adeguarsi di brutto; riusciamo a lavarci, muovere il furgone nel caldo infernale e arrivare pure in orario alla stazione dei treni di Bassano del Grappa. Tizio prosegue per una data verso Brunico nel Nord, io devo scendere a San Stino di Livenza (con un’ora di cambio a Mestre) per farmi prelevare da Enrico battero e raggiungere un’orgia di freaks alla loro sala prove di Meduna di Livenza. Negli scorsi mesi si è cambiato per ben tre volte il brano del 1° singolo di “Per versi soli” dei Novalisi (in uscita su Face like a Frog e Matteite questo 26 ottobre) e la motivazione è un attimo di routine quando si parla del primo singolo del primo album; si deve trovare un brano che rappresenti al meglio un lavoro ma soprattutto una band così giovane e classica da una voce stra talentuosa, bisogna avere il controllo, esserne tutti certi ed ora (post una giornata molto impegnativa ma ricca di soddisfazioni) personalmente non mi sono mai sentito così sicuro! La regia è affidata al vicino di casa Ema e il suo collega di Tolmezzo Igor, i quali prelevando Mariano Violoncello a Udine (è ospite con l’arco alla fine del brano) e trovo già alla location in pieno lavoro post 1° ripresa caratterizzata principalmente da un dettaglio molto figo: come deciso i Novalisi oltre ai costumi, la location, il catering, l’hanno fatta grossa invitando una trentina abbondante di ragazzi tutti sui 20 anni, fan, gasati, curiosi, eccitati anche nel caldo e nell’inevitabile disarmante sudore di un ex immensa atelier di mobili in pieno agosto. Il mio ruolo totalmente improvvisato sul momento ma fondamentale, è molto semplice: Ema ed Igor scena dopo scena mi spiegano le riprese ed io urlando cazzate al microfono dell’impianto (siamo senza megafono) riporto il tutto alle comparse eccitate e super disponibili cercando pure di motivarle al meglio. Sono stanco, ma nello stress sono i Novalisi sul palco e quest’orgia di giovani comparse le vere e speciali protagoniste di questo lavoro. Tutto fila liscio, anche quando ci vorrebbe ancora più gente, anche quando vengo a sapere che la protagonista Lisa in realtà è la sorella più piccola di quella che in principio aveva dato disponibilità o quando finiscono le bibite ghiacciate… ma nema problema! Sono il contrasto del classico smoking nero dei Novalisi sui fondali bianchi nelle camere dei carnici a spaccare e a darci coraggio, come questa ottima sensazione dovuta alla collaborazione e il buon umore di tutti a farci andare dritti come dei treni. Ho bisogno di dormire, di farmi una doccia, magari scrivere questi diari per mettere in riga le poche cose che posso ancora ricordarmi anche dopo solo 24 ore, configurare la mia nuova scheda audio, finire il nuovo de Il Cane e de Il Fabbro e ricordarmi che fra tre giorni devo suonare anche con Il Moro e il quasi Biondo. Grazie Igor, Ema, Mariano, Nova & sweet friends!

Il Cane (+ Bob Corn + Panda Kid)

Condominio Festival – Rossano Veneto (VI)

Mmmmm… Udine – Treviso, Treviso – Castelfranco Veneto, Castelfranco Veneto – Bassano del Grappa è più o meno quello che c’è stampato sul mio biglietto del treno. L’arrivo è previsto per le sei del pomeriggio, al binario infuocato appare tutto in nero, occhiali da sole, scalzo e camminata ereditaria a papera un Teno super guerriero con poche ore di sonno ma molte bibite alle spalle! Come si fa a non voler bene ad un essere barbuto così goffo ma stra dinamico e operativo? Il Team per seguire la logistica della festa di compleanno di Giovanna è composto oltre che dalla ex coppia, anche da Marco Rosso (aka il cugino) Davidonzo Muleta (un attimo malato, sembra per un eccessivo abuso di Red Bull degli ultimi anni) e il capo Tizio Bob Corn che becchiamo in assetto concerto acustico all’aperitivo di un festival ciccione in un paese del quale non ricordo neppure il nome. Al bar hanno del buon vino e dopo il rave goriziano praticamente da sobrio della scorsa notte assieme a Ricky e Frico, mi creo una base alcolica in panza cercando di rimuovere dai neuroni lo zaino con portatile e cuffie dimenticato stupidamente ad una fermata dell’autobus in settimana a Udine e tutta un serie di menate lavorative pallose. Oltre al vino, vengo aiutato pure dalla presenza di due ragazze simpatiche e festaiole di Asiago che accompagnano Bob Corn, però le salutiamo prestissimo perché a mezzanotte Giovanna stacca dal lavoro e a Rossano Veneto scattano i festeggiamenti “veri e propri”. Mi ricordo di aver rovesciato al Pomopero il gin tonic di Davide, di una partita a menori delirante e in generale di un mio assetto Matteite tanto per cambiare molto agitato. Ma Teno batte tutti; quando verso le 11 mi sveglio sul loro divano scopro che è operativo da sempre e che le sue commissioni per il festino della sera sembrano siano infinite. Giovanna festeggia in cucina fra portatile e fornelli, armata di sigaretta spenta in bocca e un dialetto fucking mubling incomprensibile che in serata verrà giustificato tipo: ”ma no vecio non stavo parlando con te, stavo borbottando da sola…ih ih!“ per fortuna la piedina a soppressa, burro, formaggio e rucola mi rimette dritto e quando arriva Bob Corn con Marco Rosso, iniziamo a concentrarci sul sound-check nel garage e quelle poche cose di nostra “competenza”. Come previsto la mia chitarra non funziona, segno il manico con lo scotch di carta della splendida Gibson acustica del Teno e mi accorgo che sia priva di aggancio per la tracolla. Laccio di scarpe sulla paletta per fissare la cinghia e via… Inizia ad arrivare gente. Gli appartamenti del condominio sono tutti chiusi e vuoti per le ferie, rimane solo quello di Ivan Croato del primo piano che conosciamo di fronte a delle birre mentre mette a disposizione ulteriori frighi per le never ending bibite. Conosco tre ragazzi giunti appositamente da Milano stra simpatici, altri più giovani tutti tatuati e in particolare uno che a metà serata sbotterà di gelosia, accusando tutti di provarci con la ragazza palesemente rassegnata alle scenate alcoliche del compagno, rivedo post Tempesta al Rivolta Teo dei Melt con donna, i titolari del Pomopero che orgogliosi mi mostrano un filmato del figlio di pochi anni che canta a squarcia gola “Il sole e poi la pioggia”… l’emozione è mega gigante, aiuto altri a mettere a mollo nella roggia dell’anguria, scopro la comodità del cesto che calato con una corda dal balcone consegna vodka con ghiaccio al tavolo in giardino evitando a molti rampe di scale, andando in ipo, mi faccio accompagnare da un ragazzo gentilissimo in pandino a comprare Coca Cola scoprendo poi che è l’ex di Ale, una ragazza molto carina che ogni volta che incontro riesce ad intimidirmi in modo drastico e in definitiva (quando entro nell’idea concerto) scopro di essere il primo grazie ad un lancio del Teno stra concentrato like: ”hei Cane è ora, inzia dài ih ih…”. La menata della cinghia è un piccolo incubo; se la chitarra suonando si sbilancia dalla parte del manico o quella opposta, non ritorna dritta costringendomi a suonare bi cordi in posizioni indescrivibili, ovviamente perché già di default non è che sia un asso di quell’affare in legno con sei corde… La gente applaude, ma tutti parlano ad alta voce e ci metto una serie di brani a segnare il territorio e a vederla muoversi sedendosi di fronte al sottoscritto! Non mi spavento, urlo delle cose più o meno sensate al microfono, cerco di coinvolgere tutti, pensando ad un Teno che cercando da anni di educare alla musica 200 persone per casa, per “giustificare” comunque il forte disinteresse, spara: ”hey man benvenuto in Veneto…”. Ma sono fortunato, gli applausi, come le emozioni non mancano, vendo dei dischi, il feedback è buono, mi sento bene e penso il grosso è fatto! Il concerto di Panda Kid è più fragile, forse perché è in inglese, forse perché lui è timido, anche se le canzoni (soprattutto quella sui due panda) sono molto dolci. La festa è partita, c’è veramente molta gente, tutti si dividono fra l’appartamento e il giardino, ovviamente si trasformano pure con l’aumentare della bibita in corpo, con la fame che sale che porterà qualcuno a “dimenticare” fette di soppressa nei cassetti della camere da letto ih ih!… Quando sono le 6 del mattino il Teno è incredibilmente collassato sul divano e in cucina o terrazzo rimangono operative solo Ale e Giovanna. Bob decide di dormire in camera del Teno consapevoli che in 3 ore si deve essere ad un binario a Bassano per prendere due treni diversi. Io per la seconda volta muoio sul solito divano pensando alle splendide chiacchierate spesso molto interessanti affrontate con lui come Teno, Marco, Davide, Giovanna… a quelle più da fine serata con Ale e a questa voglia di fare e dire che per fortuna non sta ancora passando a nessuno… mi sento fortunato.

Il Cane + Novalisi

Motta live – Motta di Livenza (TV)

mmm… ok… vediamo…: uno strappo al collo e un crampo costante sul polpaccio sinistro! E’ così che ora sono messo in treno assieme al Manuelito, di ritorno da questa due giorni veneta a casa degli amici Novalisi. La settimana precedente è volata a puntate di Breaking Bad in streaming, ricerche di preamplificatori per il mio studio, lettere importanti di Elena e chiusura della prima fase del disco del Fabbro, ora nelle mani di Mr.Elge per l’aggiunta delle sue prime chitarre. Dato che in settimana i Nova mi hanno domandato di suonare anche dal vivo il brano con la mia battera del loro disco e soprattutto Andrea battero Frosinone è incastrato in Lazio, propongo ai ragazzi di fare loro da band per il Cane e scegliere dei brani a caso della scaletta! L’idea spacca e quando arriva venerdì ho l’onore di entrare per la prima volta nella loro nuova sala prove, location essenziale, fantastica, decisamente la novità più allucinante di questa 48 ore. L’edificio a due piani è un ex negozio di mobili. Entrambi i piani mega giganti sono caratterizzati da sale immense totalmente vuote, a parte quella della sala prove decisamente più piccola, ma insonorizzata, accogliente e professionale. Anche se le temperature sono ufologiche (credo attorno ai 40 gradi) le due scalette del Cane scortato dai Nova funzionano bene; siamo liberi, niente basi o click, la seconda chitarra distorta di Davide è forse la novità maggiore rispetto alla normale scrittura del Cane dal vivo e poi c’è Michelino che si alterna impeccabile fra synth e basso ed Enrico che picchia sui tamburi assolutamente concentrato. Rimandata la prova del mio brano alla battera al sabato pomeriggio, schizziamo al solito bar di Brische a bere e carburarsi con i gli amici della squadra che ci raggiungono a rate, ma è quando torniamo all’ovile che scatta il vero festino: due sedie diventano due porte da calcetto, un bicchiere ricoperto da un sacco di carta e gaffa la palla migliore, le bibite, il caldo, l’entusiasmo di quattro freaks le regole del gioco. Partono due match devastanti, frenetici e i sorrisi, come le botte, le scivolate (i piedi nudi sulle mattonelle per aver più presa non bastano), le bestemmie, il sudore negli occhi, i vari fiatoni, sono tutti ingredienti essenziali per sentirsi come dei bimbi a 10 anni. Credo di addormentarmi attorno alle 8 del mattino in compagnia di Michelino di fronte a quello schifo di Halloween tre, post una jam session della quale ricordo ancora il mio riff con l’acustica semplice, storto, ma suonato ossessivamente in loop per sazie due ore. Il pranzo con doccia a casa di Miki in compagnia della sorella, i genitori e i gatti è meglio di un analista. So solo che i miei piedi sono così neri che ci metto venti minuti di doccia per farli tornare “umani”… Come previsto in sala proviamo al volo il brano con la mia battera e da lì a breve arriviamo a Motta alla location del concerto. Oltre a Pasquale organizzatore bolognese dell’evento (già violinista per un sacco di musicisti famosi italiani) conosciamo le altre quattro band locali e il titolare del posto. Dopo un diluvio mostruoso il sole ci para le chiappette e nell’attesa e i soliti tempi morti tipici di queste situazioni, cerchiamo di farcela passare con l’unico free drink per tutta la giornata buttato al centro dal locale… siamo alle solite. Il nostro soundcheck funziona sia per i Nova che per il Cane e quando si è già prelevato Manuelito alla stazione di San Stino di Livenza, ecco che arrivano anche Cristian della Facelikeafrog records con Mirco da sopra il lago Maggiore. La pizza aiuta a conoscersi e a discutere di uffici stampa, singoli, possibili soluzioni per riuscire a promuovere al meglio il primo disco dei Novalisi in uscita per l’autunno! Lavoro simile con Cristian anche durante il loro gig efficace, ogni tanto ingenuo ma da un’energia assolutamente speciale. Tra il loro show e quello del Cane, Pasquale sale sul palco accompagnato da Daniele Tedeschi (già batterista di Fronte sul palco di Vasco) e si complimentano con la band ai microfoni, qualcuno li propone per X Factor, dicono tante cose, fra cui molte assolutamente vere. Lo show del Cane funziona, come dice Manuelito avremmo potuto lavorarci meglio, ma quando a fine serata ti trovi a farti pagare da un titolare furbacchione che vuole farti la cresta perchè sostiene che il Cane si è presentato da solo e senza band (assolutamente falso) per iniziare vorresti dimenticare la musica e fargli solo notare che non si è compilato nessun borderò e nessuna ritenuta d’acconto… Dimentichiamoci tutto; tappa al bar, rifornimenti di vino, acqua minerale e a breve siamo senza Silvia a ripartire due nuovi match da ricovero. Io sono in squadra con Cristian e Mirco, ci massacrano, ma teniamo alta la bandiera, anche dopo una iniziale e feroce testata con Enrico e soprattutto uno strappo al collo dovuto ad una caduta estremamente maldestra, goffa… ho 36 anni dei quali 20 senza sport e dunque posso dire nuovamente: “siamo alle solite… same old story!”. Grazie Nova, Silvia per la nuova palla, Paolone, Manuelito, Cristian e Mirco

Il moro e il quasi biondo (+ Mouse on Mars)

ONDELAB – Spiaggia di Marina Julia – Monfalcone (GO)

I due giorni di prove nel nido Commisso vicino a Villa Manin, dopo mesi di stallo, sono segnati da speciali picchi emotivi come: due caffé e un gelato a rate al bar, delle session astemie con spazzole totalmente al buio, un costante caldo infernale, tre pasti a base di pastasciutte e annesse pulizie della cucina, dei calici di vino regalati dal gestore dall’ex osteria di Mortegliano di Manu moro, un nuovo mostro dentato copri cassa in feltro verde prodotto dalla magica Rakele, l’ascolto del materiale psichedelico del nuovo disco in assetto rough arricchito ogni brano da speciali guests, lunghe discussioni in loop spesso rallentate dai diversi modi di descrivere ed esprimere il medesimo concetto, l’attitudine pratica a volte amplificata da una lecita ansia di Manu, la drastica ma probabilmente fondamentale attenzione per l’estetica del Moro, la maggiore tolleranza del sottoscritto, sicuramente dovuta alla totale mancanza di bibite durante le 48 ore. La sera prima del gig arriva Elena da Ferrara, passiamo una bella serata in relax e quando il venerdì per le 16.00 siamo pronti per essere prelevati a Udine da Lorenzo e Manu ecco che partiamo senza Tom Tom con un’ora di ritardo. Lorenzo ha passato il giovedì sera a festeggiare il suo trentaquattresimo compleanno e reclama continui caffé anche quando a tre km dalla spiaggia di Marina Julia ci perdiamo in mezzo all’isola della Cona, parco naturale che conosciamo bene per il festino della scorsa estate con il Coro Anni 10. Il palco a 50 metri dalla costa friulana forse meno popolare della regione, è immenso e forse spropositato per il tipo di serata! Dalla riva si vede di fronte tutta la costa Triestina e poi Slovena, mentre a destra si può immaginare Grado e poi Lignano e poi andando dritti (con tanta voglia e immaginazione) la costa Calabrese eh eh! I teutonici Mouse on Mars (in ritardo di ore) arrivano scortati da 2 tour manager compreso il leader dei Sedia (a detta del moro il gruppo più violento della penisola) che conosciamo per precedenti e potenti condivisioni di palchi. Non ricordo i nomi del trio tedesco, ma so che l’altissimo battero nero parla un italiano impeccabile perchè ha vissuto vicino a Milano per 8 anni della sua vita e questo rende la comunicazione con Lorenzo estremamente più facile. Uno dei due addetti all’elettronica ha gli occhiali da Clark Kent e una specie di giacca a vento che mi ricorda molto quella dei ragazzi dei Goonies, per dirla tutta l’estetica è molto anni 80, anche se il groove del battero è super funky anni 70, libero, di una bravura e un controllo super spontaneo a dir poco imbarazzante. L’attitudine del moro è molto simile e al 95°gigs di questo primo disco per la prima volta posso dire di essere su un palco con qualcuno che mastica la stessa lingua sonora. I nostri guest della crew sono Elena, Rakele coordinata con Ema Marty e Igor per le riprese, Emanuela Manu, la gemella Martina e Giove Buca, e poi tutta la squadra del Dobia Lab che mette gentilmente a disposizione un intero camerino ricco di cibo, vino, fusti di birra ed entusiasmo. Subito dopo l’infinito sound check dei tedeschi perchè hanno i monitor in mono e non in stereo… e quello del Moro, arrivano due difficoltà: la prima quando lo staff decide di svuotare la pioggia accumulata nel pomeriggio sulla tenda del palco dimenticandosi del nostro back line al di sotto, in particolare il morto delle mie aste pieno di zainetti ed elettronica di Manu… la seconda quando veniamo a sapere che i due fotografi fashion recuperati da Lorenzo hanno appena disertato il festino; per fortuna c’è un’altra ragazza carina dello staff armata di super binocoli pronta a documentare comunque il tutto… Quando è il nostro turno sono molto nervoso, dopo due canzoni il pubblico sarà lo stesso dei Mouse on Mars ma la situation è troppo dispersiva e la sensazione è bizzarra. Il mio click è molto basso, sento a stento i segnali in cuffia e Lorenzo non riesce ad alzarli, aver suonato per due giorni con le spazzole mi distrae ulteriormente e ci metto un attimo ad entrare nel mood su un palco così grande posizionati tra l’altro sull’estremo lato sinistro per problemi di logistica on stage. Comunque mi sembra che il trip in generale funzioni, compreso il nuovo finale con le paperette da spiaggia suonate su il solito loop storto e la nuova voce con il voocoder registrata a prove: “noi siamo Il moro e il quasi biondo…” Purtroppo dopo 2 brani dei Mouse on Mars visti dalla spiaggia, il sottoscritto va dritto in ipo e passo un’ora a mangiare cioccolatini da solo nel backstage, seguito da un inevitabile lento ripiglio seduto sul palco dietro al battero affiancato prima da Manu Moro, poi Martina con Giove, il Lento, Rachele e solo più tardi definitivamente Elena, giustamente infastidita dalla mia scomparsa di ore… Allo smontaggio continuiamo ad interagire con i ragazzi della band estremamente alla mano, chiaramente durante la nostre performance erano a cena, ma spero che in futuro ci saranno delle nuove occasioni per confrontarsi completamente. Manu riparte con la Donna al volo, come subito prima Ema con Igor (non vedo l’ora di vedere foto e video grazieee…), rimaniamo io e il Lento alla guida con Giove e Marty dietro e a seguire in coda la macchina di Rakele affiancata da Elena. Ci vuole un nuovo disco, questo progetto dice delle cose che valide o no, giuste o sbagliate per 40 minuti ti sparano dritte in un altro mondo e quando torni con i piedi per terra almeno ti domandi cosa è successo! keep in touch!

Il Cane + Il Fabbro (Riprese batterie e bassi nuovi dischi)

Mushroom Studio – Lunghet – Frisanco – Maniago (PN)

È un periodo troppo complesso da descrivere, ne sono successe di tutti i colori sia buone che belle e nella “perenne” stanchezza e mancanza di memoria, riassumerlo diventa un piccolo delirio. Torniamo all’inizio del mese quando al Mushroom studio di Frisanco, capitanato dal Fungolo Berto e scortati dal buon Enrico Novalisi, Manu e il sottoscritto sono pronti per le riprese di battere e bassi del nuovo progetto aka il Fabbro ma un improvviso attacco di epilessia mette a tal punto fuori uso la Matteite da farla ricoverare per giorni in ospedale a Pordenone. Vengono rimandate le session, due date in Lazio e altri lavori importanti. Dopo tre settimane di “riposo”, astinenza da bibite, risonanza magnetica e cazzi mazzi, alla Matteite viene pure rubato in stazione dei treni a Padova il marsupio con l’insulina, causando (assieme ad un comportamento assolutamente discutibile dei compagni di date) l’annullamento di altre tre date del Cane in giro per la Lombardia e il Veneto. L’umore non è dei migliori ma la politica del “Risparmio energetico” rimane un ottimo strumento di sopravvivenza che, sommato a tre giorni a Ferrara con la Nena e il collettivo del Patchanka, più la notizia dell’esclusiva del video del Cane di “Non prenderli” su Rolling Stone Magazine, rendono forse nuovamente “invincibile” il sottoscritto. Dunque si riparte, macchina del Settimo carica di tamburi fedelissimi, un Manu Fabbro emozionato e concentrato e un Matteino che guarda le montagne fuori dal finestrino, cosciente di dover registrare le batterie di 22 brani in meno di 15 ore… amiamo le cose semplici ma scegliamo ruoli impossibili. La prima sera ceniamo, montiamo il mio set e ci dedichiamo principalmente ai suoni del basso e della battera scontrandoci con la mia memoria leggermente a puttane; mi sono dimenticato i tiranti della cassa dunque non posso usare la pelle di risonanza del prestigioso tamburo, mi manca il blocchetto per tenere fermi i piatti del Charlie sull’asta, non ho la gonna per suonare, le stra isolanti e stabili cuffie di Ema, ma per fortuna tengo ancora l’insulina, l’eutirox, l’anti – epilettico e soprattuto degli amici come Miki e Enric Novalisi che arrivano in rinforzo con tutto il necessario compresa una stampa enorme di Slot Goonies (nuova mascotte dello studio) e soprattutto un dolcissimo entusiasmo. Verso le 10.30 del mattino (dopo poche ma determinanti ore di sonno) il Matteino decide di preparare una colazione per tutta la troupe a base di toast in padella con il burro, uova, pomodori, succhi di frutta, caffé, the, minerale, nutella, macine… insomma una vera orgia per riuscire ad affrontare una delle giornate più impegnative dell’anno… Le registrazioni effettive scattano verso le 13.30 con quella di finire il tutto prima della partita dell’Italia – Germania delle 20.45! Manu è in forma, io muoio di caldo, mentre affrontiamo un brano dietro l’ altro inevitabilmente penso ai due anni di disgrazie, emozioni, scrittura e arrangiamento che li hanno preceduti, ai segnali vocali che mi sono registrato sulle basi in modo da non perdere tempo, a quanto amo suonare la batteria ed entrare in studio lasciando un grande spazio all’improvvisazione anche su brani di tre minuti dalla metrica a primo impatto decisamente semplice. Le ipoglicemie misto stress, misto grandi coca-cole non mancano mai, ma il suono della cassa senza risonante è da urlo come il rullante di Manu moro; amo quel mixer Neve e come obbiettivo spero che il tutto abbia la stessa pasta delle battere di Dejligt del 2006 Sforiamo di poco, tipo che alle 21.15 invece che alle 20.45 siamo “già” in un bar potentissimo di Frisanco a vedere la partita in mezzo a vecchietti locali particolarmente agitati e bevuti, incrociati alla nostra voglia di staccare un attimo prima delle riprese per il Cane. Quando sono le 23.30 sono di nuovo dietro ai tamburi, questo giro da solo, ma i segnali per il nuovo del Cane non sono così efficaci. Berto propone di andare dritti ad oltranza, perchè il giorno dopo per le 14.00 deve iniziare un altro lavoro con Andrea di Telecapodistria. Non ho tempo per emozionarmi, devo portarmi a casa le battere, sudo, puzzo e mi faccio distrarre da svariati pensieri: il fatto che dopo il primo disco di Dejligt, questo è il terzo del Cane da solista dal 2007 dunque sono a 4 in cinque anni, dal fatto che i testi sono ancora più tristi ma più diretti di quelli prima e mentre il fungolo incomincia a mollare perchè per il caldo il mac non gli vede la tastiera costringendolo all’I-phone, l’energia mi ritorna e alle 4 del mattino (dopo 12 ore di riprese effettive) porto a casa il bottino. Mi rimane solo un brano più un’improvvisazione per la mattina seguente, caratterizzata da un pranzo ancora più violento ma soprattutto da una piacevole chiacchierata ad Aviano con Nando (babbo di Enrico) dottore stra disponibile e super consulente per queste mie ultime follie fisiche. Grazie Bertoli, Novalisi, Manu, Pugile e Susina.