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Diario

Il Cane

Oasi San Martino – acqua viva delle fonti (BA)

Sempre più giù, questo è lo slogan della giornata e, siamo talmente rodati che arriviamo pure in Puglia in anticipo. Maledetto il giorno nel quale si è dovuto dividere questi due week end nel sud Italia per venire incontro alla discutibile disponibilità di Caio per poi rimanere comunque a piedi sul più bello… Mi si chiudono gli occhi; questo ritorno Bari – Udine con passaggio per Frosinone, sarà un massacro, sopratutto per Pierscador unico driver “superstite” rimasto, per fortuna si è appena scoperto che in Ciociaria i distributori di metano sono aperti anche di domenica pomeriggio. Torniamo a ieri… 17.35 del pomeriggio, dopo una colazione con pizza senza lievito sul golfo di Sorrento, con rilasci continui di scontrini anche post caffé, probabilmente perchè (a detta del Pierasco) ci scambiano regolarmente per finanzieri, siamo già in polleggio fuori dall’Oasi ad Acquaviva delle Fonti (BA). Mentre sento Pierascador avvertire Marco il promoter locale (già ex Diagonal, ex Machina) del nostro arrivo anticipato, osservo delle partite di calcetto under 12 negli splendidi campetti di fronte al locale. Oscar il fonico arriva a palco già montato, è giovane, molto simpatico e decisamente dinamico. Microfona praticamente tutto utilizzando rigorosamente solo microfoni e monitor Lombardi. Infatti l’ascolto è molto buono; anche stasera ho una leggera difficoltà a sentire il basso, ma almeno tutto il resto è presente, non devo tirare l’orecchio per capire cosa cazzo succede on stage. Al momento pre- cena ci perdiamo a parlare di tutte le band che sono passate o passeranno per l’Oasi, le conosco praticamente tutte e di persona e anche se sulla parte ricoperta di poster i nostri non ci sono perchè sono appesi in città, mi sento felice all’idea di essere al secondo disco del Cane e di essere risceso fino in Puglia. La coerenza, la continuità, il fatto di avere ancora la voglia di dire le cose è il vero slogan, il giusto vibe di questi giorni, di fronte a questa parete di posters, nei cessi dell’albergo a parlare a bassa voce con Andrea per non svegliare Pierasco, mentre rovescio sul palco la terza caraffa di vino rosso della serata, cercando di prendere per il culo prima di tutti noi stessi e non il pubblico, mentre mi arriva provvisoriamente solo un terzo del cachet perchè la serata è andata bene, ma non come previsto, mentre un ragazzo cieco mi domanda…: “tu sei il cantante vero?…”, mentre tutto il locale gira post concerto, perché le mie glicemie sono andate a puttane e ci vuole una sazia ora prima che la pinta di coca cola faccia effetto. Vendo un disco, provo a fare l’uomo della rose, ma giù è difficile, la gente oltre a non avere un euro è pure diffidente… in 3 mi domandano: “Come… vendi tre dischi al prezzo, di uno? guarda ci devo pensare…”. I complimenti per il primo show di Andrea con bacchette e non spazzole, non mancano assolutamente, anzi, le sue riprese della telecamera testimoniano ulteriormente un concerto preciso, una reazione molto calorosa e incuriosita del pubblico, un nostro controllo del palco e dello show molto meno precario, di quello ipotizzato e provato in diretta al momento della performance. L’albergo è una bombetta. Questa notte o domani mattina, arriva il primo video del nuovo disco! Ho tre giorni per chiudere delle date, fare mente locale, preparare delle battere per il Fabbro, sentire Egle per chiudere il week end di riprese dal Fungolo, passare in diabetologia, non provare a smettere di fumare, concentrarmi un attimo per soli 3 giorni, prima di riscendere nuovamente fino alla fine del continente, precisamente Catania. Grazie alla Zizza per l’sms e al Pierascador per l’incredibile forza di volontà nel guidare.

Il Cane

Jazz Cafè Marianello – Piano di Sorrento (NA)

Due del pomeriggio, giornata di sole super Dailit! Al risveglio nel nido di Edi, la trovo già operativa a parlare sul balcone con Pierascador; salto la toilette e dopo una veloce tazza di tè, siamo già al Fortefanfulla con quella di incontrare il “Presidente”, tornare al Fanfulla, prendere il rimborso e caricare la multipla. Prima di infilarci in autostrada direzione golfo di Sorrento, si deve passare al volo a casa di Andrea battero sulla Tuscolana e l’operazione fra orario, traffico, tom tom in tilt ci mangia un’ora abbondante sulla tabella di marcia. Roby prova a chiamarmi un paio di volte, la richiamo a carico ma non riusciamo a comunicare… Il viaggio ha i suoi momenti di down misto finta tensione, siamo tutti un po’ stanchi e forse il Pierascador dovrebbe farsi dare il cambio alla guida. Il golfo di Sorrento (anche di sera) è uno spettacolo incredibile, e quando sono le 19.30 e siamo arrivati al locale che conosciamo molto bene, la nostra ansia del ritardo non viene neppure presa in considerazione. Nello titolare, appena scesi dall’auto, prima dello scaricaggio del backline nella solita sala rossa alla Twin Peaks, mi ricorda che l’ultima volta mi sono bevuto l’intero bar… sebbene il conto, però, sia stato comunque saldato dal buon Traverso allora promoter della data. Cerchiamo di fare più rapidi possibile, ho investito 5 sacchi della cassa in una pila per l’acustica ma, tanto per cambiare, il suono rimane lo stesso come gli imprevedibili problemi tecnici dello strumento decisamente alla frutta e sotto costante manutenzione! Per il soudcheck ci “affidiamo” a Nello; Andrea è con le spazzole, cassa della batteria amplificata, doppia linea di monitors e trovato dal sottoscritto l’equilibrio in sala fra tamburi, base e basso, domando al titolare di seguire il volume della mia voce e della chitarra. Ovviamente a quel punto posso sapere solo cosa succede nei monitor dove la voce spacca mentre la base è ancora inesistente. Ho fame, ho bisogno di mangiare per asciugare il festino romano di ieri sera. A cena Nello scompare, arriva una cameriera inacidita che alla nostra richiesta di una seconda bottiglia di vino in piena cena, si ripresenta con due free drink a testa per l’intera serata, che ovviamente devono comprendere anche l’amaro o la grappa post caffé. Fumiamo delle sigarette e superato il momento di tensione con una birra da mezzo a breve siamo sul palco. La piazza è piena di gente giovane che beve e fuma, peccato che nessuno sporga la testa o si degni di entrare! I tavolini di fronte al palco sono riempiti per tutto il gig da una serie di coppie e un signore che senza interpellarci ha deciso di riprenderci e mostrare in diretta web il nostro concerto, aggiungendo di non aver mai avuto on line così tanti spettatori… Il nostro cabaret nella terra del cabaret paradossalmente funziona, peccato che la base sia inesistente e che i nostri dubbi sul fatto che Nello abbia fatto un suono discutibile tipo voce e chitarra a palla, niente basi e il resto indietro, viene confermato più tardi in albergo dalla ripresa fatta con la telecamera di Andrea: l’impianto ha 2000 watt ma, non c’è la base nell’impianto e la mia voce copre pure la batteria… Seconda sera di fila senza fare merchanda, non ho cazzi! Dopo un chiacchierata relax con Andrea battero, mentre il Pierascador si concede un tè forse per un principio di febbre (probabilmente è semplicemente stanchezza), decidiamo di fare pubbliche relazioni con 3 ragazzi e una fanciulla in assetto festino su una delle panchine fuori dal locale. Sono stra simpatici, gli regalo dei dischi, investiamo i nostri sei free drink in 6 grandi birre da mezzo, scherzando sull’ambiente, sul fatto che la gente non è entrata a vedere il concerto gratuito, sul disinteresse generale, sul fatto che la popolazione locale (a detta dei ragazzi della panchina) si commuove solamente di fronte al panorama del golfo più bello del mondo… Pierasco gestisce la parte burocratica con Nello che alle 5 del mattino ha un volo per lavoro di 17 ore, il sottoscritto riesce a farsi regalare le prime 3 birre extra ticket che berremo alla faccia di questa marchetta o no, sui letti a castello del camping ai Pini.

Il Cane

Fanfulla – Roma

Si riparte, anche se in realtà l’assetto zingaro per la Matteite è incominciato ancora la scorsa settimana, con il venerdì Dainese a Venezia, sabato e domenica ferraresi dalla Nena e tre giorni di prove a Frosinone dal nuovo battero Andrea. L’ospitalità, e allo stesso tempo la professionalità di Andrea, sono due elementi pazzeschi che rendono il nostro lavoro pre gigs decisamente piacevole, sereno e anche molto divertente. Essendo Andrea un elemento nuovo ma, molto preparato, deve comunque rileggere ed interpretare un set (già rodato in passato da quattro batteri), con un ulteriore nuovo vibe. Quanto lui è incredibilmente preciso, incollato sul click, tanto è difficile per noi gestire glicemie folli e panze allargate del Pierascador, dopo la splendida ma competitiva tre giorni a casa Scala caratterizzata regolarmente da primi, secondi, contorni, caffé, ammazza caffé… Si chiama entusiasmo, volersi bene, il piacere e la fortuna di sfondarsi di cibo eh eh! Il viaggio per Roma fila liscio, come la classica attesa del “presidente” Andrea per un’ora fuori dal circolo Arci. Per fortuna ci salva la mitica Edi che arriva ad aprirci scortata da Sergio fonico e donna. Forse perchè è l’ultima stagione del Fanfulla (che verrà definitivamente sostituito dallo splendido Forte a pochi metri nella stessa via) sembra che non ci siano più problemi per i volumi. Sergio amplifica addirittura la batteria con un panoramico e con le nostre spazzole di legno troviamo quasi immediatamente un curioso compromesso con il sound in sala. Segue un giro al Forte e una pizza al Fanfulla sui divani piacevolmente interrotta dal previsto arrivo di Matteone (ormai romano a tutti gli effetti) e da un inevitabile assolo di partite a biliardino annaffiate da shottini di vodka e Borghetti. Quando sono le 11 e mezza passate e arriva il momento di incominciare, degli amici invitati (a parte Carta e Vale che arriveranno al primo brano e Matteone) non ne vedo molti; certo, c’è della gente nuova, è la festa della donna ma, per un attimo (stupidamente) mi domando ubriaco se ha ancora senso continuare ad invitare agli eventi quelli che in teoria dovrebbero venire di “default”. Al secondo o terzo brano la sala incomincia a riempirsi, il pubblico reagisce bene, basso e batteria girano tight, credo come le mie urla al microfono, che a detta di Matteone (sempre molto critico e dunque affidabile) devono essere addirittura estremizzate, come trova moto efficace la mancata caciara sui piatti di Andrea rispetto al Caius. Sono soddisfatto, strano ma vero, non faccio il banchetto merchanda, per una sera ho voglia di sedermi sulla news mattutina di Venus che (ad un mese dall’uscita del disco) ha venduto più di 40 copie delle ormai misere 150 distribuite nei negozi, non proprio come la precedente produzione Matteite degli elio p(e)tri. La serata si amplifica a bibite, shottini, risate con i dolcissimi Cartofilo e Vale o dei ragazzi di Catanzaro amici del Pentotal, che incontreremo la prossima settimana, improbabili smontaggi di tamburi alle 4 del mattino, pizzette, forni, tipiche albe o meglio mattine, seduti nei bar del Pigneto, sognando a piedi le fondamentali brande di Edi! Grazie al calore del Fanfulla che mi ha reso sereno, in totale risparmio energetico, evitandomi di passare tutta la serata a pensare a certe dinamiche di quartiere alquanto scomode.

Il Cane (+ Resteless Yellow Flowers + Diego Nu Bohemien)

C.S.A La Resistenza (Laboratorio Sancho Panza) – Ferrara

Risveglio impeccabile tutto tranne che on the road! Dopo una doccia post dormita importante, ecco che mi siedo a tavola con la famiglia di Marco. I suoi genitori, come la sorella ammalata che conoscerò più tardi, sono super alla mano, ospitali e il pranzo è buonissimo, direi una stra gradita ottima alternativa rispetto alle solite pizze o panini con i quali di media veniamo sfamati in tour. Come la Ceska deve registrare dei cori per Marco, anche il sottoscritto prima del soudcheck deve passare a Corlo dal Fusa a fare lo stesso per Diego e i Nu Bohemien. Fra pioggia e tom tom che non becca gli aggiornamenti di un paio di rotonde deliranti, arriviamo alla dimora Fusaroli. Diego è un po’ provato dal nostro festino di ieri sera, mentre Manu ha preso 4 kg (oltre che un piccolo pappagallo) e trovo in splendida forma. Ci metto poco a segnare il territorio appoggiando una birra vicino al suo mouse e facendogliela rovesciare quasi immediatamente… Non mi ricordo cosa canto nel coro, ma lo strillo ad un’ottava particolarmente alta per i miei standard e seguito da un altro coro collettivo con la Ceska e Diego, in un attimo ci portiamo a casa il lavoro, facendo evitare ai nostri colleghi (a detta del Fusa) 4 ore di lavoro selvaggio e lasciandoli così soddisfatti di fronte alla play station… Al centro sociale la Resistenza il tutto fare fra mixer e caffé è decisamente Dario, un ragazzo alto 2 metri e 12, di un disponibilità e concentrazione che riconoscerò soprattutto a fine serata. Seguono Elena bionda che ci ospiterà e sarà pure una delle prime a comprare il nostro cd e almeno altre 4 o 5 persone del collettivo decisamente giovane e interessante. Stasera proiettano un filmato sulle tensioni politiche in Grecia e in sala ci sono già dei ragazzi greci. Il sound check è molto veloce e dopo l’ottimo consiglio di Manu, decido di cantare direttamente in piedi. Sono molto stanco, ho i brividi di freddo e credo di essermi preso l’influenza… Al bancone Elena mi confessa che è venuta a sapere che amo la Moskovskaya e mi mostra la bottiglia già ghiacciata, troppo sorpreso provo a comprarla per offrirla a lei come a tutto il resto dello staff, ma la missione di cortesia fallisce e da lì ad un’ora e mezza la bottiglia è praticamente finita… Il freddo nelle mie ossa aumenta con il crescere dell’alcool in corpo e della gente in sala. Dopo un attimo di svuotamento del centro dopo la proiezione del documentario, ecco che alle prime note della voce potentissima della Ceska riappare un sacco di gente. È figo, molto dailit, il pubblico non parla, ascolta concentrato, mangia e beve dal buffet, ma rispetta decisamente la performance della mia collega. Quando è il mio turno mi sento meglio, confesso al microfono di essere da rottamare, ma la vera spinta sono Manu, la Zizza e Diego a mezzo metro dal mio microfono, sempre pronti ad urlare per tutto lo show i titoli dei miei brani scritti sulla scaletta appesa al microfono della voce. Suono anche “Dimmi” quella prodotta da Manu e “Vero” il pezzo nuovo scritto la scorsa settimana, salto invece “Cucina” perchè non combino ad arpeggiare. Mi emoziono molto e per la prima volta riconosco che sono canzoni e che nella loro semplicità dovrebbero sempre e comunque stare in piedi anche solo con la voce e uno strumento di accompagnamento. La serata esplode del tutto con tre pezzi di Diego alla chitarra e voce, accompagnato da strilla, urla, maracas, campanacci di tutti presenti; come dice Manu: “potrebbe essere nostro figlio!”. Vendo dei dischi, molti si complimentano e sono principalmente felice, probabilmente più del solito. E’ tardissimo, con il Doblò di Francesca lasciamo a casa uno dei capi del collettivo che scopro di Bergamo, mentre il collasso vero e proprio avviene nel letto ad una piazza e mezzo di Elena che condividerò senza problemi e con grasse risate con lei e Ceska.

Il Cane (+ Resteless Yellow Flowers)

Chinaski – Sermide (MN)

Il pranzo al bar e la cena devastante in quel di Rossano da Davide Muleta, hanno caratterizzato il day off di ieri ricco anche di risate, prove in solitaria del sottoscritto circondato a rate da ottimi rockers, ma sicuramente dai racconti speciali su un amico della truppa dei Muleta del quale non ricordo il nome; fra gli aneddoti più spettacolo, quello sull’arruolamento di quest’ultimo alla Ice man con divisa, berrettino, giacchetta a tema e tutto il resto e al fatto che dopo una settimana di addestramento, si sia presentato al citofono del primo condominio (con il suo coordinatore accanto) come uno della Bofrost… Domenica mattina, la coincidenza del mio treno per raggiungere la Ceska è per l’una meno un quarto da Cittadella; bevuta la birra appena svegli modello colazione dei campioni, saluto i Muleta e seguo sugli orari il percorso F.S. della giornata a base di 3 cambi in regionale tipo: Cittadella – Padova, Padova – Monselice, Monselice – Legnago. All’arrivo in stazione la Ceska è in formissima, rilassata, ha sempre questo vibe che metterebbe a suo agio anche uno schizzato di nervi, dunque, collegato il tom tom, da lì ad un’ora, siamo già in un bar della domenica in provincia di Mantova. Siamo in anticipo, parliamo di un sacco di cose divertenti, lasciamo 12€ in bibite al bancone ed entusiasti all’idea di fare questi due gigs assieme, alle 16.15 siamo puntuali al circolo Arci Chinaski. Ci sono un sacco di ragazze dello staff che si chiamano Anna, e tutti in generale sono molto tranquilli. Il capo di questa due giorni è indubbiamente Diego New Bohemien che, oltre ad aver appunto chiuso le date all’ultimo, è riuscito a venderci come delle persone alla mano, creando un ulteriore relax collettivo direi impeccabile. Non nascondo che suonare chitarra e voce da soli i brani de Il Cane quasi sempre arrangiati con 2000 batterie, archi ed elettronica, è una sfida curiosa, che all’inizio del secondo disco, alla fine risulta pure stimolante, mette in discussione prima di tutto il sottoscritto. Mi sono scritto la scaletta e scocciati i testi sul ginocchio destro, ma è la serata della Ceska, perciò decido di aprire le “danze” con metodo…. “Cucina” arpeggiata è un piccolo disastro, anche se è il primo brano che ho scritto in vita mia, spesso canno delle note e la voce (anche se alta nell’impianto) è troppo dolce facendomi immediatamente rendere conto che (se voglio coinvolgere la sala piena) devo cantare più alto, fare uscire la voce, tirare fuori la sacca pallacea. Qualcuno parla al bar, anche se alla maggioranza delle persone, lo show arriva, coinvolgendoli in questo primo set volutamente corto. Quello della Cesca con la sua voce fotonica in inglese, è decisamente più dinamico, rock, il pubblico reagisce meglio, ma devo dire che verso la fine la caciara al bar è troppo invadente, e ovviamente questo non dipende dallo show, ma semplicemente che siamo di domenica all’aperitivo. Diego New Bohemien, come Marco Art of Wind (che butterà al centro il nido dei suoi per dormire) e una ragazza appena laureata della quale non ricordo mai il nome, saranno le nostre speciali guide per tutta la serata: durante la pizza coronata da bottiglie di vino da 17€ al colpo e l’orgia di birre all’aperto fino ad orari importanti, alternati da jam notturne in acustico e speciali chiacchierate con Otto, un ragazzo marocchino molto simpatico e pieno di energia, anche dopo una giornata feroce come cameriere. Il finale è alle 4 del mattino in cucina da Marco con Fonzies, birre, cicche spacca gola e una reazione allergica alle leccate del bracco di casa di un anno e mezzo esattamente come quello di Cussigh… è ufficiale: dopo aver sconfitto l’allergia ai gatti con una cura omeopatica di un anno, adesso devo organizzarmi per quella ai Cani…