matteite

Diario

Il Cane

Bahnhof- Montagnana (PD)

Non mi ricordo bene ma so che dopo poche ore ci siamo svegliati tutti a casa di Giulia Fungola e i 3 matti sui divani erano scomparsi senza lasciare neppure un biglietto!? Non sono un formaletto del cazzo, però almeno un messaggino sarebbe stato sicuramente apprezzato, soprattutto dalla padrona di casa che gli ha rimboccato le coperte… Fase 2: Emi ad un certo punto fra Pesaro e ieri sera a Torino si è fatto fregare il portafoglio, il Pierascador gli ha prestato dei soldi e lui ora dovrebbe essere già in viaggio per Roma pronto a denunce e cazzi vari. Per fortuna che non tengo più carte di credito e non ho neppure quello nel cellulare! Siamo alla chiusura di questo nuovo assolo di concerti, che non so come riesco ancora ad organizzare nella bontà di quelli che mi reggono al telefono e credono in questa mia nuova avventura tutta da coltivare, capire, let’s spread the Virus. Siamo a Montagnana, terra di amici, aperitivi, nuovi circoli culturali molto tosti, in un una zona difficile che non perdona un cazzo, dove il soldo conta, ma forse di più il colore della faccia… Pino e Ceska assieme al Giampi e ad altri splendidi guerrieri, hanno finalmente aperto questo centro culturale da url. Tutti sanno che alle sette aprono le danze i loro Restless Yellow Flowers assieme al gigante Roger, ed è già bello pieno di amici. La Ceska ha una voce splendida e adesso che ha visto la luce ed è circondata dal un bel giro di giovani e dolcissime fanciulle, forse canta ancora meglio. Anche il gig del cane segna il territorio. Tutti apprezzano, a partire da Shirley e Cristian con Roby e Lisi Bisi, affiancata da un Topo direi in piena forma. La chicca è che ci fermiamo a dormire e jammiamo ad oltranza fino a vedere cose strane sulle pareti, dormire in regia e dimenticarsi sgabello e maracas! Ringrazio il portafoglio della band per il pranzo con Antonio ai due draghi al risveglio. Zizza, flapposi, montagnanosi, ve voio ben!

Il Cane

Cafè Liber – Torino

Ci siamo, o meglio ci crediamo. Oggi, oltre ad essere il 1 Maggio a Torino, è un giorno speciale perchè si prevedono grandi meeting, dai Margaret a Postal, alla Santi che ha chiuso gentilmente la data, da mia cugina Chiareti – che assieme alla Fungola ospitano una bella truppa di animali -, a svariati amici di ogni forma e colore. La cosa curiosa è decisamente quella di dare ospitalità in cambio del dormire ai Normal Insane, che per scambi di date hanno deciso di raggiungerci dal Veneto a spese loro. Tre di loro collassano da Giulia devastati come a una festa di laurea, mentre il battero con donna vegetariana e il cantante si dividono senza salutare fra pensioni e alberghetti vari. Quando suonano la sala si svuota alla seconda canzone. Vado nel panico. E’ la prima del Cane a Torino e schizzo fuori a vedere chi è rimasto; in realtà è pieno di gente, nessuno scappa e tutti un po’ per curiosità, amicizia, rispetto, coraggio, bevono, fumano e aspettano la guerra cagnesca. Eh sì, perchè si parla di guerra. Il concerto sta prendendo forma sempre di più! I momenti epilettici duri non perdonano, come quelli dolci non commuovono più solo noi on stage. E’ decisamente il concerto più intenso da quando è entrato Simone nella formazione e anche se domando al pubblico se ha la diarrea dalla concentrazione, vendiamo cd e tutti (compreso il fonico strabravo e gentile) non si risparmiano e si congratulano super genuini. Il quartiere non è dei migliori, tanti sono a piedi e si vuole andare a fare bagordi in una discoteca o rotolare da Giancarlo ai Murazzi. Mi faccio pagare dal cuoco impeccabile (decisamente molto più socievole da quando gli ho chiesto di proiettare “The Freaks” durante il gig) e schizziamo in giro per Torino scortati dalla Santi che metterà a disposizione il parcheggio da lei a 5 minuti da casa di Chiareti e Giulia. Questa si che si chiama logistica! Ai Muri conosciamo tra i vari un simpatico 60enne idraulico che ci implora di suonare modello bongo la sua pancia immensa. Che giornatine! Dai che next week sono di nuovo in zona perchè per la prima volta suono la battera con i Margaret! Din’

Il Cane

Circolo Acli – Candelara (PU)

La storia di questa data è una barzelletta, sono quelle cose che ti fanno sentire mona dentro, fuori vivo ma demente. Chiara mi passa il numero della Cira (locale della zona) dicendomi di parlare con Marco il titolare (stra-alla mano e stra-simpatico). Si contratta. Quando la data è chiusa via telefono e gli chiedo l’amicizia sullo space e facebook per i dettagli finali, Marco mi risponde al volo dicendomi di non aver mai chiuso una data per Il Cane per quel giorno, nel quale tra l’altro sono chiusi. Non si capisce pìù un cazzo, per un attimo penso di avere a che fare con uno schizofrenico e di essermi fottuto l’ultimo neurone in corso. La dolce verità: si ha sempre avuto il numero di un altro locale (Circolo Acli Candelara), si è sempre parlato con Marco – che guarda caso si chiama Marco come il gestore dell altro locale. Il misunderstanding è clamoroso, come la location e la gentilezza dei ragazzi di Candelara. Per fortuna Simone è fonico (non smetterò mai di ringraziarlo). La sala da festino modello Tempo della mele – come la playlist preparata appositamente da Chiara per l’occasione – è immensa, i microfoni sono pochi, cerchiamo di giocare con i volumi, per un attimo pensiamo di fare addirittura il concerto sul palco, o meglio di invitare il pubblico a salire direttamente sul palco immenso. Chiara ha invitato degli amici pesaresi molto fighi come Laura, Giuditta e Silvia. A quelli si sommano Il Carta con donna, Massi del Gratis, Giorgia e chiaramente Emi, che adesso che sto scrivendo in direzione Torino mi russa accanto ancora puzzolente di Sambuca dal giorno prima. Marco è corretto, si lamenta dei caproni che girano nel suo bar, che non riesce a educare a un concerto nemmeno con la luce della croce. Mi paga quanto pattuito. Compilo il Borderò, mi faccio lasciare delle birre giganti e mi preparo per la discesa dei freaks in un bar pub violentissimo dove Giorgia e Emiliano daranno il meglio di loro, annaffiando i loro discorsi con tequila, limone, limoni, sambuca, cazzi nei bicchieri, topas mancate, pompini forse… non so, sperin ben, il festino è stato rimandato.

Il Cane

Fanfulla – Roma

Siamo tardi, ma anche no. Il Fanfulla è terra di nessuno, gli orari hanno senso finchè la vodka non superato il limite, un po’ come il balcone immenso della dolcissima e generosa barista. Andrea ci lascia nelle mani del fonico sosia di Postal Market. Fatto il check e curata l’estetica sul palco, siamo già in fase pre-pizza, incastrati al calcetto in compagnia di Chiara ed Emi. Il random degli orari non si può applicare all’inizio del concerto che tassativo deve finire entro la mezzanotte, altrimenti si rischia la rivolta del quartiere. Alle 23.15 siamo pochi ma buoni, verso la fine del gig chiaramente siamo molti di pìù, ma Rosal (compagna nel video girato sempre al Fanfulla) e tutto il giro di Sporco Impossibile arrivano in ritardo dopo aver assistito al concerto di Dente. La voglia di sfasciarsi cresce proporzionata alla generosità di Andrea e soprattutto della vera rockstar della serata, appunto, la ragazza delle bibite al bancone. Quando il bar è chiuso per fortuna evito di portare venti persone a casa di Emi e ci incastriamo in una piazzola nelle vicininanze del Fanfulla. Siamo palesemente ubriachi, una delle sorprese più belle della giornata è decisamente la discesa dell’unno cartofilo (bassista dei Chewingum) che con Chiara ed Emiliano riuscirà a tenere a bada una Matteite decisamente incontrollabile… Jesus Christ che alba! Che fame! Che stanchezza!

Il Cane

La Centrale – Pisa

Siamo in 3 sul treno, ma sul palco ancora in due, solo io e Simone. Il Pierascador ci verrà a prelevare domani mattina all’agriturismo, direzione Roma. Dopo il festone di ieri sera, partiamo con la panza piena e un’ulteriore annaffiata di vino rosso recuperato dal pakistano di Via dell’agnolo (4 bottiglie per 10 euro). In treno l’aria condizionata spacca di brutto, come il giornalaio della stazione dei treni di Pisa, che si rifiuta di cambiarmi 70 euro in monetine della sera prima. Alberto Centrale, come al solito, è molto gentile, ci preleva in stazione con il suo volkswagen “Ciao Cream” e ci avverte che i Seed and Feed di Lorenzo hanno deciso all’ultimo momento di non suonare. Questo è un piccolo inconveniente, perchè la scorsa volta una buona fetta del pubblico erano proprio loro assieme a tutta la squadra di Viareggio… La cena è una bombetta a base di lasagne squisite e birra, come il sound check preciso gestito dal fonico Flavio, che purtroppo a un certo punto (a sala vuota) decide di lasciarci per far risparmiare la sua paga ai ragazzi del locale. Non c’è nessuno, a parte tre ragazze giovani e simpatiche alle quali a fine concerto riuscirò pure a vendere tre cd del cane! Poco prima di iniziare rivediamo il cachet con Alberto, che in principio consiglia di non suonare, poi capisce che la voglia di esibirsi và al di là dei soldi e per fortuna si ricrea un atmosfera “intima” ma positiva. Michele dell’agriturismo è stragentile e viene pure lui incontro a La centrale buttando al centro l’alloggio gratis. Mentre a letto mi accorgo di essere in ipoglicemia, ecco che rivedo il concerto in due, constatandone l’efficacia, nella sua totale semplicità. Sono sereno, ascolto i pezzi nuovi del Cane con le cuffiette da due euro del Settimo. Simo e Chiara dormono e russano. Non vedo l’ora di raggiungerli e ampliare il coro alpino. Rock ‘n roll!