matteite

Diario

Il Cane

Tonninas- Catanzaro Lido

Siamo riposatissimi e fermandoci in una rosticceria compriamo per una cifra ridicola prelibatezze per sei persone invece che per tre. Emanuele Pentotal è il nostro uomo della serata: il booker, tour manager, tramite indispensabile con i nuovi titolari del Tonninas. Strano ma vero siamo in anticipo, il locale è ancora in piene pulizie, approfittiamo per portare a revisionare la testata del basso di Andrea da un tecnico nelle vicinanze e recuperare i fusti della battera. Il sound check è veloce e anche se non ci sono monitor disponibili dopo pochi tentativi riusciamo a trovare un equilibrio e un compromesso interessante con le basi e le voci, sia in ascolto che in uscita. A tavola oltre a sforare con il peperoncino calabrese sulle pizze, conosciamo meglio il dolcissimo Ema, il quale ci mette subito in guardia sulle mani corte del locale, sul fatto che si ha diritto a una bibita a cena e altre due solamente per tutto il resto della serata. Domani suoniamo dall’uomo Negroni per eccellenza (Ruggero Blue Dahlia) dunque opto per questo drink durante il gig e anche se il mix di Martini agisce sulle mie corde vocali in modo irrompente, mi lascio andare cercando con Andrea di far avvicinare la gente, che è tutta sparsa sulle pareti della sala gigante. Il concerto funziona, la gente applaude alla fine dei brani, anche se ci deconcentriamo su Here I stay e proviamo a suonare Al fiume come bis invece che Dune smontando un pochino il vibe solito della scaletta. La serata prosegue in un altro locale del quale non ricordo il nome e in una caffetteria in centro a Catanzaro alle 8 del mattino, dove parte una splendida chiacchierata sulla scena indie italiana con Saverio ed Ema che congederò esausto con un abbraccio una volta arrivati all’agriturismo. Notte a tutti!

Il Cane

>Zena- Campagna (Sa)

E il viaggio più difficile del tour ed era prevedibile. Anche se partiamo con la panza strapiena (tecnica inevitabile in questi giorni molesti) le otto ore di viaggio stendono tutti e due i drivers e impediscono comunque al Matteino di dormire in auto. Al locale optiamo al volo per un line-check prima del concerto e ci sediamo a tavola, permettendo così alla band di supporto di fare il loro sound check e inziare direttamente. Non sto bene, a tavola mi gira la testa, ho un mezzo attacco di panico e mi vengono in mente delle immagini inquietanti di una serie di incubi che mi accompagnano da giorni. Il concerto funziona durante le prime canzoni, poi il pubblico, composto principalmente da ragazzini, lascia la piccola sala e gli applausi alla fine dell’ultimo brano non sono neppure “pochi ma buoni”. Pasquale è il titolare ed è molto disponibile, come Emanuele dei My bad feelings che oltre a comprare il nostro cd è il tour manager della serata spedito per l’occasione dal booker Roberto che era impegnato per un esame a Roma. Muoriamo in un albergo, drogati dalle docce bollenti, la sigaretta della buona notte e la voglia di dormire per sempre.

Il Cane

Casa Rossa- Rimini

Uau! Iniziano i problemi. Rimini-Roma, in ritardo con gli attacchi di ansia, un pochino nevrastenico, il tutto annaffiato con una bella serie di ipoglicemie non tanto gratuite, ma decisamente fomentate dalle misere ore di sonno e dall’eccessiva e ininterrotta assunzione di bibite the day before. L’appartamento di Erika e Alessia è bellissimo ed è situato in pieno centro a Rimini. Risolti un paio di giri in città per recuperare impianti e cazzi mazzi fra varie sale prove sotterranee, ci mettiamo poco a occupare il centro del salotto e montare il festino. E’ un vero party a circolo chiuso; la gente (una ventina di persone) si è prenotata in anticipo e quando sono le 21.30 e l’aperitivo è passato già da un pochino, il cane, il gatto e la volpe decidono di dare inizio alle danze. Il suono è bellissimo e bassissimo. Caio è una macchina da guerra e anche se suona pianissimo ha un controllo della dinamica senza perdere il groove micidiale. Andrea (armato di sorriso post cinque birrette anti stress) è seduto con le gambe distese e impiantate sulla cassa della battera, per impedire la sua inevitabile avanzata. Inizio il concerto molto emozionato per la situation super intima, per i presenti seduti per terra, vicinissimi. Mi guardano negli occhi, attenti a quello che dico e io ricambio ordinando litrate di Coca cola. Al momento è obiettivamente (assieme al gig di Perugia) la data più rilassante e professionale. Ma metto a fuoco questo stato emotivo equilibrato (meno emotionally confused del solito) solo a fine serata, seduto per terra, abbracciato ad Erika, con la casa pulita e la riserva di alcolici terminata da ore, Caio collassato su un letto e Alessia e il Pierascador presi da altre discussioni (a quell’ora divertenti) sulla logistica della casa e di queste feste speciali, dove la cultura prende inevitabilmente il suo valore più sincero e genuino.

Il Cane

Be Bado Samba – Roma

Ci siamo. E’ una serata particolare, anche se è scattato un amore (non ancora cronico) fra la nostra tabella di marcia e il principe ritardo, arrivati al locale molto carino facciamo inevitabilmente super conoscenza con i titolari Fabio ed Emanuele. All’appello ci sono svaritati amici, da Matteone che è sceso (come di routine) in aereo dalla furlania per beccare la compagna Teresa a Roma, la Mary del Pierasco in trasferta da Siena agganciata alla figlia del sindaco Giulia&friends e poi la schizzatissima Eleonora, sorella di Emi, con tutta la loro importante squadra di guerrieri. Nel piano di battaglia noi suoniamo per primi (orario aperitivo) segue in scaletta un gruppo (dalla line up infinita) latino-americano. Il nostro concerto passa veloce, ricordo principalmente la gente seduta sui tavolini sparsi per la sala dall’estetica molto messicana, lounge, dei panini, la voglia di festeggiare post-concerto in giro per la capitale, Caio che super sgaio si intrufola nella jam session guadagnandosi una birra da mezzo oltre alle uniche due offerte dal locale… La seconda parte della serata è sicuramente la migliore. Mentre il Pierascador, Mary, Giulia portano il mezzo pieno di strumenti in zona Circo massimo parcheggiandolo in un area protetta, il resto della squadra si lascia  andare nel locale della perdizione numero 1. Il Fanfulla. Uno dei gestori, Andrea (presentato dalla mia dolce cugina Giorgia ancora due anni fa) è il nostro uomo. Ci regala entusiasmo, ospitalità per la sorpresa e una manciata di free drink che permetteranno al team di attaccare il bancone alla Slayer senza pietà! Caio è stanchissimo e si fà accompagnare a casetta da Emi a cinque minuti a piedi, giocandosi tutta un altra serie di situation molto speciali. E’ martedi grasso, il carnevale è ovviamente il tema della serata, come la voglia di sentirsi “diversi” o per lo meno di lasciarsi andare a metà di un tour che prevede molto stress, emozioni, concentrazione e spesso un’importante e gratuita dispersione di energia. Grazie ai tutti i nuovi e vecchi amici che hanno creduto in questa serata rendendola speciale fino alle sei del mattino!

Il Cane

Gran Caffè Marianiello- Piano di Sorrento (NA)

Siamo in super anticipo, sono le quattro del pomeriggio, parcheggiamo la Polo di fronte al caffè Marianiello e scopriamo che fino alle sei non c è nulla da fare a parte dormire. Il caffè in realtà è un ristorante di un certo livello, e il problema è che si deve fare il sound check prima che la gente si metta a tavola la sera di San valentino. Ci sono problemi con i suoni o meglio con il nostro volume che di default con la battera di Caio è decisamente importante, dunque passiamo un pochino di tempo a trovare un compromesso “sonico” con Nello (il titolare) che è decisamente sensibile anche all’ estetica del locale e pretende che i monitor non vengano rialzati sulle sedie stilose. Il concerto non funziona molto, sia come performance sia come afflusso. In sala c’è Paolo che ha chiuso la data assieme a due fanciulle (pocahontas e crimi) più Benny dell’Iroko. E il compleanno di apocantoas e il vino come i negroni e i bis per festeggiare non mancano. Due ragazze (una rossa e una mora) si siedono di fronte al palco e ascoltano incuriosite forse più dall’anda da ospedale psichiatrico del Matteino invece che dalla qualità della musica. Ricordo una pizza squisita, veramente un altro modo di mangiare, il crudo, le svariate bottiglie di rosso aperte successivamente alla cantinella dopo un viaggio delirante fra i tornanti del magico golfo di Sorrento, l’ansia di aver domenticato la macchina fotografica nell’ultimo bar, una camminata decisamente barcollante fino a casa del dolce Paoletto e poi una dormita colossale tutto il giorno a seguire: unico off in 11 giorni.