matteite

Diario

Il Cane

Ambient Pub Tolentino (MC)

Arriviamo tardi all’Ambient pub. Il Pierascador ieri notte è andato verso Siena, e dovendolo raccogliere nella dimora della dolce Mary manchiamo per pochi minuti un brutto incidente sull’autostrada che coinvolge cinque macchine e che ci blocca in mezzo alla neve per ore. Il proprietario Emerson è molto disponibile, come Paolo che ha organizzato l’evento. L’Ambient pub è un bar molto carino, la gente è genuina e anche se la band pugliese che suona dopo di noi è di genere totalmente diverso, si crea una bella atmosfera fra tutti i presenti. A tavola mangiamo bene e alla vista delle bistecche alla griglia compare il sorriso sui volti del cane, del gatto e della volpe. Suoniamo per primi e questo ci permette di rilassarci e uscire a fumare sigarette e rientrare a ordinare grandi caraffe di birra durante tutto lo show dei pugliesi. Fabio Chewing gum (che mi ha girato il contatto per la data) è presente per gran parte della serata, parliamo di mille cose, si complimenta per lo show e questo mi riempie di gioia e consapevolezza sul potenziale del nuovo live del cane in tre. Dormiamo in un agriturismo gestito da Paolo e consorte molto carino e ordinato, però purtoppo dobbiamo svegliarci presto perchè domani ci aspetta un viaggio impegnativo fino al golfo di Sorrento. Rock ‘n roll.

 

Il Cane

Kandisky- Perugia

Oggi è un giorno speciale, Perugia mi ricorda Trieste. Massimo del Kandinsky, Daniele fonico assieme alle due bariste Valentina e Silvia sanno decisamente come far sentire a casa tutta la truppa. Tecnicamente il locale non è semplice, il palco è microscopico e viene occupato principalmente dalla batteria di Caio e dall’ampli del Pierascador. La cuccia del Cane in questione è invece direttamente su un passaggio a bordo stage, dove c è una scalinata capitanata dall’alto dal Matteino, armato di asta del microfono, ma stranamente non di sorriso come al solito. Passo il concerto a farmi distrarre dal passaggio della gente, da quelli che pretendono di scendere spingendomi da dietro oppure da quelli che vogliono salire, che per fortuna riesco a prevedere in anticipo. Anche se il mio stato emotivo è decisamante contaminato da queste distrazioni tecniche, l’energia nostra e del pubblico coordinata con lo splendido lavoro del fonico, è sinergia all’ennesima potenza. C’è un certo muro di suono in corso, le canzoni arrivano come mattonate nella sala, mi sento protetto dal lavoro fatto assieme al gatto e alla volpe in sala prove ad Aviano nei giorni scorsi e man mano che si avvicina la fine della scaletta sento che la voglia di festeggiare al bancone giustificherà l’orgia di bibite generosamente e tassativamente offerte dal titolare. La sorpresa vera, già testata ieri sera a Pisa, è che la gente compra i dischi. Si avvicina, si complimenta e domanda i titoli dei brani appena suonati, cercandoli sul culo della copertina. Cantare in italiano in Italia è decisamente divertente, il riscontro è immediato, qualsiasi sia l’esito della perfomance, qualsiasi sia l’interesse e la concentrazione delle persone che assistono a uno show del Cane. Il post gig, o meglio il festino vero, scatta senza ritegno, condito anche da svariate partite di biliardino assieme ad Emi, Daniele, Mary e Agata, e la sazia dormita nello splendido agriturismo di Daniele. Sgrassie a tutti.

Il Cane

La Centrale- Pisa

Stiamo scendendo verso la Toscana, la settima Polo è veramente piccola, lasciamo il morto delle aste sul marciapiede di via del Bon e incastriamo la ferramenta fra i sedili. Saranno dieci giorni di Tetris improbabili. Siamo in ritardo di due ore, sugli appennini becchiamo la neve, ma almeno quando arriviamo al locale realiziamo che è decisamente più caldo che in Friuli. I personaggi chiave della centrale sono: l’organizzatore Alberto, il meticoloso fonico Flavio, i due gruppi di “supporto” (mezzi toscani-mezzi londinesi-polacchi-australiani) tutta la splendida truppa di Viareggio capitanata da un impeccabile Battisti, in assetto super relax as usual, i malvagi Malvachimica, il fonico dei Zen circus (atterrato al locale ormai a fine serata) e infine una fanciulla bionda (fan della mia battera di Rodeo Massacre degli Ulani) con la quale ho barattato una doppio malto in cambio del suo aiuto durante la compilazione del Borderò. Lasagne, birre Peroni in abbondanza, un importante meeting giamaicano fuori dal locale che, oltre a durare buona parte dei concerti dei gruppi di supporto, termina prima della nostra performance con Caio dagli occhi di Bob Marley e sorriso Mentadent modello Funari. Sul palco siamo rilassati, concentrati e anche se la luce è molto bassa e gli ascolti abbastanza precari, le mie mani scivolano in random sul manico dell’acustica centrando spesso accordi direi quasi avanguardistici… Il post gig è la parte migliore. La gente compra il nostro cd, chiede autografi sui poster, chiede anche… insomma domanda svariate cose che bastano e avanzano come premiere di questo nuovo giro del Metodo di danza tour!

Il moro e il quasi biondo

Grinzing- Senigallia

E bello tornare a suonare i tamburi con il moro dopo un mese a cantare e suonare la chitarra con il nuovo parto chiamato il Cane, spero in futuro di riuscire ad alternare in modo più frequente le due cose, in modo da non perdere mai il groove con entrambi i ruoli e strumenti. A Senigallia come al Grinzing siamo di casa. I Chewingum come Elisa del locale, sono delle bellissime persone. l’ atmosfera per 3 giorni è a dir poco commovente. L’ idea (con l’ alibi del concerto per coprire le spese di viaggio) è quella di registrare delle cose assieme ai Chewingum e alla magica voce di Giovanni, ma in certi momenti (a detta anche del moro) sembra che principalmente sia quella di stare assieme e ridere come dei matti in loop. Il giorno del concerto abbiamo dei problemi con i volumi (nel giardinetto “botanico” del locale devono essere controllatissimi) e con la pavimentazione di cemento super scivoloso per la battera; si risolve con una pianta dotata di mega vaso di fronte alla cassa per bloccarla e le spazzole da jazz customizzate con il gaffa per fare meno casino possibile. Dopo una cena buonissima con importanti annaffiate di squisito vino bianco, io e il biondo si decide di fare un tuffo al mare a 5 minuti a piedi, con successiva e ormai rodata doccia gelata anti sale. prima di suonare mi mancano un pochino di zuccheri, mi bevo una coca e sono di nuovo dei nostri. Il concerto mi piace un sacco, il mood è dolcissimo; ci sono una quarantina di persone strette e sedute a lume di candela super concentrate e incuriosite dallo show, c è la voglia da parte nostra di creare tensione anche con dei volumi così da cameretta e alla fine il cocktail funziona senza tante menate. Segue una festa incontrollata, poche fanciulle forse perchè non me li ricordo o meglio ancora perchè qualcuno di gentile e simpatico vorrebbe presentarmele ma, le mie condizioni sono alquanto discutibili…La chiave di tutto sono la titolare Elisa affiancata dalla sua gentilissima e combattiva barista che modello Gatto, la Volpe e l’ uomo ragno disegnano questa triade di satana o delle 3 dell’ Ave Maria (io per un pochino sono in gonna al bancone come loro) rafforzando il tutto con massicce dosi di shottini di Wodka, gin, festin….il finale dovrebbero descriverlo gli altri, io non ne ho assolutamente il controllo!! Grazie ragazzi!

Il Cane (+ Tre Allegri Rgazzi Morti)

Solstice Summer Festival-Piazzale San Lorenzo del Castello di Conegliano (TV)

Le cose si sommano, meglio scrivere subito e cercar di ricordarsi quel poco che (dopo un mese di lavoro folle) continua a solleticarmi i neuroncelli. Sì, si parla di un lavoro da matti per prepare la première live del cane, si discute per un mese intero su quali sono le tracce audio o meglio gli strumenti del disco da suonare dal vivo e quali sono quelli invece da suonare midi con un mac o con un I phone per evitare portatili sul palco. Ci si confronta spesso, si fanno un sacco di km (per raggiungere in sala prove ad Aviano quell’energumeno di Kaiusss) io, Davide e il Biondo da Udine e Codroipo e il buon Pierascador da Valvasone. Le sudate prove durano massimo 2/3 ore a botta, dove spesso Kaiuss, oltre a non sapere le parti, molla il colpo perchè dice che ciulla troppo e non ha avuto il tempo di impararsi le mie batterie. L’ultima settimana la tensione è folle; si deve fare a giorni la prima con i 3 Allegri (che sono anche quelli che con la Tempesta hanno prodotto il disco) e noi siamo in 5 sul palco, con un controllo del set a momenti emozionante, in altri assolutamente ridicolo e poco efficace. Arriva venerdi 26 giugno; Andrea gentelman Pierascador mette all’ultimo il furgone; la mattina ci sono 1000 telefonate per permessi, logistiche di viaggio, targhe e cazzi mazzi. Con i ragazzi dello Zion (dopo svariate tensioni e incomprensioni fra loro e la ex agenzia di Carolina Baraonda) sono rimasto che preferisco un cachet ridotto, in cambio di cibo e bibite per 5 a go go, dormire, palco, fonico, inzomma che ci mettano in una situation di relax, perchè è la prima del cane e vogliamo gustarci sereni e concentrati il Castello di Conegliano. Neanche a dirlo il Matteino passa l’intera giornata a fare da tour manager e da ponte con quelli del locale e la line up del Cane, dei 3 allegri, quelli all’entrata per gli accrediti, i serial killers che (nel mio immaginario) avrei voluto pagare per attaccare con 3 carrarmatini lo stuff, il mio battero, la sua donna, probabilmente anche una parte di me. “Paradossalmente” Il Concerto funziona abbastanza o meglio la performance e i brani a detta della buona fetta di amici e nuovi fan canterini, è decisamente credibile. Caio suona senza monitor perchè si dimentica di posizionarlo dopo che svezza il sound check con una sana rissa da ignorante con Luca dei morti, gli ascolti nei monitor sono totalmente diversi dal sound check per i primi 3 pezzi (dovevano esserci 2 fonici, invece ne manca uno (grazie Gigione)) come i canali e i microfoni per 2 band (“chears” Zion) che sono già stretti per i 3 Allegri. Suono rilassato, mi emoziono quando vedo che i brani più lenti e depressi sono quelli che pigliano meglio al pubblico, che la gente per la prima volta capisce quello che canto, che alla fine è partita una cosa nuova sulla quale si è lavorato per un sacco e adesso è ora di spacciarla fuori dalle scuole con il sorriso. Tolti tutti la camicia da palco, passiamo la serata al merchanda a discutere del concerto fra di noi e gli amici storici apparsi come meteore (Andrea, Matteone, Bruno, Ale, Clara, Pitch, Michele…), a vendere magliette maggiorate dei morti, a sentirsi parte di questa cosa nuova chiamata il cane a tal punto di non prendersela troppo per i modo poco stiloso e le successive discutibili tensioni che i nostri amichetti dello Zion (semplice mancanza di comunicazione, a Brooklyn la chiamano ill cominication…) ci stanno preparando al varco tagliando i rubinetti delle bibite dopo il gig, dandoci meno dindi facendoci passare per sbadati, sfamandoci con un paninetto per cena, giustificandosi (come era già successo in passato) tipo:”…a per questo chiedi all’ altro, non a me…”, peccato che da 1 mese parlo sempre con 1 persona…notevole! Feed the Dog! Grazie Tempesta e Gigione.