matteite

Diario

HONEYCHILD COLEMAN (+ il moro e il quasi biondo)

JUICE – Trieste

Di questo viaggio non mi ricordo un piffero, ma neppure di una buona parte della serata. Avere il diabete e dover stare dietro ai pochi zuccheri (dette anche ipoglicemie) non è una passeggiata, ed anche se sono stato educato particolarmente bene, ogni tanto sotto stress arriva la botta e quella che non perdona di solito ti fa perdere coscienza…Entriamo al Juice, chiedo 2 coca cole ad Eros e poi non ricordo più…so che mi sono svegliato con una pizza in bocca e quando poco dopo sono alla battera gira pure voce che sorpreso mi lamento per i jeans con le ali da tamarro che indosso da 10 giorni! Il resto è un piccolo disastro, a partire da un doppio concerto discutibile, risse fuori dal locale, un sacco di amici che mi guardano ormai cosciente da ore come se fossi un mezzo freak, una Veronica allegra, ma non quanto un’Irene collegata con Telecapodistria, un cugino Tony pluriavvertito che manca all’appello tanto per cambiare, dimenticarsi, post bisogni in un bagno pubblico, di togliere un insolito tappo di plastica… I lati buoni sono Eros in piena che suona Dailit e compra tutta la discografia della matteite offrendo infiniti giri di grappe alla newyorkese, una ragazza bionda molto carina (che scopro essere la sua fiamma), collassare al nido sotto tetto di Eros a 5 minuti a piedi, avere il furgone carico, sapere di potersi svegliare per la prima volta dopo 4 giorni dopo pranzo, imbattersi per la prima volta in un cesso bidè, docciarsi, sapere di essere ormai alla fine di un tour, avere ancora la forza di scacciare la malinconia che di solito arriva puntuale dopo una brutta discussione, non sentirsi in debito o meglio essere coscienti di aver fatto il massimo, crederci almeno in parte.

HONEYCHILD COLEMAN (+ il moro e il quasi biondo)

FANFULLA- Roma

Si deve fare un Roma/ Torino! Le previsioni sulla media di tutti quelli interpellati fra amici, scoppiati, tom tom, driver, è che 8/10 ore non ce le toglie nessuno per il problema del traffico del grande raccordo anulare. Io e Andrea ci svegliamo dalla Santi, che getta il colpo e decide di rimanersene a letto invece di scendere a Roma come deciso. Zompiamo in un Taxi e andiamo al locale dove arrivano leggermente in ritardo il Moro e il Biondo in furgone post la casa degli Adams, e Honey sempre in taxi pagato dal buon Marione. Una volta carichi il Pierascador è alla guida, Matteite nello shot gun davanti per tenergli compagnia (date le pochissime ore di sonno) e gli altri 2 futuri driver giustamente a dormire in seconda fila. Partono dei lunghi discorsi con Andrea anche molto interessanti e sereni finché dopo 4 ore (ormai in Toscana), il moro si sveglia infastidito lamentandosi per la guida oscillosa del Pierascador… da questo momento il mio rapporto e soprattutto voglia di suonare con il Moro non sarà più lo stessa e nei giorni a seguire purtroppo neppure con il Biondo. A Roma arriviamo in ritardo, ma facciamo in tempo a fare un set intero con Stefanino che ci sta già aspettando al locale con Andrea Fanfulla da ore. Mangiamo bene, beviamo, cerchiamo di rilassarci fino al momento del concerto che coordinato da un fonico super gentile e professional, si sviluppa in un locale stra pieno, entusiasta, preparato, privo però dei 20 guest recuperati dall’ufficio stampa. Non mancano gli amici: dalla ragazza di Matteone con amica, al Dan con la Ruggero, dal giro di Avellino a quello dei Chewingum…però, incredibile ma vero, non giochiamo mai a calcetto. Honey recupera un suo amico musicante yankee Greg, si dimentica di fare merchanda e scappa nuovamente via in Taxi, il Pierascador è distrutto e schizza a dormire con il padrone di un bad and breakfast offerto dal Fanfulla, i mori si appoggiano a casa dei Chewingum a 10 minuti a registrare, rimaniamo io e il fresco Stefanino che, incastrati al locale (come deciso), ci facciamo prendere da una mitica e splendida discussione da 6 del mattino con il dolcissimo Andrea.

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UNITED CLUB -Torino

Dopo una nottata a sudare con le allucinazioni da febbre, in realtà mi sveglio bene, mi sparo un altra Tachipirina incrociata con un super e squisito pranzo della Santi modello Natale e siamo pronti per raggiungere lo United a 20 minuti di macchina. Per strada un tossico ci chiede a un semaforo 5€ per fare benzina, dicendo che ha la macchina ferma lì vicino, scoppiamo a ridere constatando che nelle nostra piccole cittadine friulane dei fenomeni, o meglio delle balle del genere, sono ancora off limits! Al locale ci aspettano già tutti e anche se loro sono arrivati da Milano, il Biondo ha già fatto in tempo a montarmi la battera sottolineando che 1 giorno dovrò spiegargli come montare l’ asta tripla con tom, lamiera, piatto perché (a detta di lui) ci vuole una laurea per risolverla ih ih! Sul palco e fuori si sente molto bene, schizziamo a cena con lo Spesso e la vecchia squadra dell’El Paso aprendo bottiglie di Champagne a sciabolate gentilmente offerte da un signore toscano una volta scoperto che è il compleanno della dolce Carolina. Ma le sorprese non sono finite: arrivano, oltre alla fungola, i Margaret al completo, l’ex moro e quasi biondo Marione, una fanciulla di Pinerolo, anche i siciliani Postal ed Eli scortati da un loro amico spilungone molto simpatico. I concerti filano bene, anche Orange (un pezzo dub francesino del disco che regolarmente sbagliamo) per l’ultimo concerto con Ru viene finalmente a modino. In camerino post gig cerchiamo di non trasformarlo in un area fumatori, ma siamo in molti e nella confusione il Biondo in buona fede mi dice che il responsabile della data è dovuto ritornare a casetta consegnandogli al volo un cachet di 35€ di entrate (locale abb. pieno). Vado nel panico, per la mancanza di professionalità, ma soprattutto di comunicazione con il sottoscritto. Dopo smontaggi, tensioni e incazzature varie, finalmente uno dei ragazzi della squadra mi spiega che come pattuito loro si sono dovuti tenere 70€ per il loro fonico (a quel punto avremmo potuto recuperarne uno noi a gratis) e questo è il resto delle entrate a 5€…, per fortuna che tutti i nostri amici hanno pagato l’entrata, grazie animali, Ru and Happy Birthday Honey!

HONEYCHILD COLEMAN (+ il moro e il quasi biondo)

LA CASA 139 – Milano

Una merda? Anche due…data importante quanto difficile, siamo a Milano di lunedì, il biglietto costa 7€ più 15 banane di tessera arci, totale 22€. Barbara è dei nostri affiancata da Ugo (che non perde occasione per aiutarci sul palco da buon addetto ai lavori) e tutta una serie di guest della scena milanese ai quali purtroppo non riesco ad essere presentato per la febbre deragliante. Post check, a dire il vero interessante, collasso sul divanetto pieno di tachipirina e salto la cena. Durante il concerto del moro (nella media) sudo come un matto, cerco di arrivare almeno fino alla fine senza dimenticarmi il mio nome. Il Gig di Carolina è decisamente più complesso, passiamo svariate canzoni con dei volumi nei monitor completamente sballati e diversi rispetto al sound check…forse siamo stanchi, forse siamo demoralizzati per il pubblico inesistente, qualcuno spara un po’ di cifre su dei buchi recenti di altre band alla casa decisamente più famose, ma non basta, smontiamo imbruttiti e velocemente perché la Matteite, Andrea e Carolina dormono dalla Santi a Torino. Per fortuna che al momento del tetris ci sono il buon Kuntz e lo splendido Gatto ad aiutarci; dio se mi mancano, più ci parlo e più rido ancora con gli svarioni e più penso a quanto sarebbe salutare, costruttivo, emozionante incrociarsi più spesso. Una volta a Torino scopro di avere 39.2 di febbre, tremo a tal punto che sulle scale sotto casa della Santi ho un mezzo collasso, ricordo solo la faccia di Andrea estremamente preoccupato che concentratissimo cerca di rendersi utile.

HONEYCHILD COLEMAN (+ il moro e il quasi biondo)

STRANAMORE- Pinerolo (TO)

OK questa è la prima data di 3 di fila dove il nostro cachet è determinato dalle entrate. Siamo nella terra di Ru che (oltre ad aver chiuso la data) ha invitato Andrea ed Enrico a gestire i suoni. Ieri sera (tanto per cambiare) ho perso il cellulare come un babbeo mentre il Pierascador l’ha semplicemente disintegrato in collaboration con il biondo: in pratica non siamo aggiungibili…L’arci Stranamore ha una cantina a volte in mattoni adibita a sala concerto che ricorda di brutto il No fun a Udine, più un primo piano ristorante ruspante e piacevole quanto la cena deliziosa e abbondante post sound check modello Mao Mao di 3 ore e mezzo. Durante un caffè e grappa da cinebrivido per il mio stomaco, scopro che tutta la gente seduta a tavola nella sala ha pagato il biglietto; cerco di spiegarlo eccitato al moro e al biondo dietro al palco, ma scopro che hanno appena litigato e questo determinerà tutto il mood tristone del concerto; neppure i miei sorrisi sudati e improbabili smuoveranno l’espressione modello Joy Division pessimista del biondo. Il rimbombo nella sala è mega gigante, ma il pubblico che si avvicina al palco aumenta con il passare dei brani, attutendo riverberi, applaudendo incuriosito ad uno show del moro corretto, ma ribadisco particolarmente freddo. Per fortuna siamo praticamente nel salotto a Pinerolo da Ruggero e quando è il turno di Honey, l‘entusiasmo in sala esplode contraccambiato da uno show della squadra ogni tanto impreciso, ma decisamente mozionante; tutti hanno voglia di far fare bella figura in casa del fratello Unite. Segue una vera Zizza fino ad ore stra mega piccole ai piani superiori caratterizzata da un acquisto importante di cd di Honey e del moro al merchanda, un cachet inaspettato con il quale (oltre a pagare i fonici amici di Ru) ci permettiamo anche due pasti in ristorante per tutta la baracca post un risveglio nella casa/ super studio di registrazione di Ruggero circondata da delle montagne assolate decisamente importanti.