DEJLIGT (+il moro e il quasi biondo)
Osteria antico Burchiello- Pordenone
Dopo la fortunata dallo dello Zoo a Udine che ha visto protagonisti un sacco d’amici pordenonesi in trasferta, suonare al Burchiello da Luca ed Elena diventa un festino assicurato e una perfetta occasione per prolungare aperitivi più che agitosi. C’è infatti un sacco di gente, è una continua spola fra il bancone, i tavolini fuori, quelli dentro, i bagni! Oggi si festeggia anche l’addio al nubilato della super amica Annalisa Nieddu; è la prima del nostro giro di Via San Vito che ha deciso di fare il gran passo, la osservo ridere e scherzare con le varie amiche del cuore sentendomi ancora più diciottenne del solito. Fra le varie bibite, il lento ed efficace sound check del moro sul micro palco dell’osteria, i saluti continui d’amici e conoscenti vari, decido di concedermi una cena più che consistente, prima dell’inevitabile infiammata allo stomaco…Siamo tardi, si parte con il set del Moro. Penso sia la prima volta che con loro mi ribalto sul click e suoniamo tutta la prima parte della seconda canzone “ sincronizzati”con la base, ma ognuno in un modo diverso. Per fortuna sono in pochi a conoscere i nostri brani, tutti da scoprire e da interpretare a seconda del proprio stato emotivo. Al momento di Dailit siamo sforatissimi con i tempi; Luca, da dietro il balcone, mi strilla che posso fare al massimo due, tre pezzi e dunque partiamo con Beat the Gong durante la quale (al volo fra un verso e l’altro) domando ai presenti di fare i volumi generali, alzare le voci e basi varie. Alla fine è un piccolo party; Enrico balza sul palchetto a fare Town e mi sembrano tutti rilassati, ma anche attenti ed interessati. I fratelli Furlanetto sono a mezzo metro in linea d’aria, mi fanno un sacco ridere e ci parlo liberamente durante le canzoni. Il post gig è da signori…ricordo il gioco della “lattina” ad un tavolino fuori in compagnia del quasi verde, Erica e un’altra dolcissima fanciulla, un ritorno verso Udine in macchina ormai in pieno giorno con la pioggia e la sorpresa d’essere ancora in piena forma.