matteite

Diario

DEJLIGT (+ A Sweet Embargo)

VELVET ROCK CLUB – Giais di Aviano (PN)

La seconda data del tour di “Feed the Dog” non può essere altro che in casa, al Velvet rock Club che ciclicamente da 15 anni ospita ogni mio gruppo dandogli la possibilità di presentare dal vivo un nuovo disco e chiaramente di divertirsi a modino. Questa sera di supporto ci sono gli A Sweet Embargo di Manuel che hanno una line up che si moltiplica come Gremlins sia sul palco che a cena al ristorante alla Stella. E così, mentre qualcuno urla… “aggiungi un posto a tavola!” il buon Pierasco (in preda a fiumi di vino rosso) molla il turbante per trasformarsi in maga circe annunciando a scatola chiusa il matrimonio dei due presenti Roby e Veronica. Beh, bingo! I due fortunati confermano la magica previsione. Il Velvet è decisamente colmo d´amici e curiosi, qualcuno si lamenta per i suoni, io prendo in seria considerazione i saggi consigli del fonico Manu che dal mixer mette subito in guardia la squadra riguardo ad una serie di problematiche tecniche sul palco. Segue un lavoretto forzato al merchandising con svendita totale di magliette; la soffiata arriva da Luca Cani che confessa che la settimana scorsa la sua maglietta post lavatrice si è scolorita a tal punto da far scomparire la scritta DEJLIGT, upsss… Ma non finisce qui, hush hush extremely confidential… qualcuno dice che sarà pure l´ultima stagione al Velvet dunque attacco il bar del buon Flavio e mi lancio al gioco della bottiglia dimenticando un pacco con 50 cd di DEJLIGT dietro al palco… ringrazio vivamente lo staff e le donne delle pulizie del Velvet.

DEJLIGT

La casa 139- Via Ripamonti 139- MILANO

Fuck that! Siamo alla prima, si è lavorato duro ed è forse giunta l´ora di far partire il meritato banchetto. Arriviamo tutti a Milano alla casa 139 a rate e da posti diversi, l´unica della squadra che manca all´appello è la sorella Carolina (ha cambiato lavoro e per un pochino è off). Nel pomeriggio si è fatto due pezzi in acustico a radio Rock Fm, è stato divertente guardare al di là del vetro il simpaticissimo conduttore Ariel dei P.A.Y. mentre cerca di pronunciare “dailit” correttamente. Ultimamente la tribù si è ingrandita: all´ufficio stampa della Matteite troviamo la nuova arruolata e temeraria Barbara Santi che coordinata con il sottoscritto in vichinghia, da mesi sta lavorando alla promozione di questa prima creatura di DEJLIGT. La casa è un posto che conosco bene, come il gentile gestore Roberto. Al mixer troviamo il super Gigione, alla video-camera la Nina, in bagno si aggira gente d´ogni genere e subito fuori c’è il calcetto già annaffiato di bibite appiccicose. L´uomo con-turbante da produttore esecutivo si è trasformato pure in bassista e si alterna sul palco con il morto Molteni. Il posto è piccolo, noi facciamo un gran casino, il mac s´impianta spesso ma la gente reagisce comunque bene. Sono felice, mi rilasso, anche quando il luciaio Andrea mi lascia completamente al buio dimenticandosi totalmente della mia miopia galoppante e della mia assoluta poca dimestichezza con l´acustica. Segue la mia parte preferita: vendere magliette sconfiggendo cosi le pubbliche relazioni, osservando il resto della squadra ubriacarsi piano piano, fin a sentirmi consigliare che forse per attirare gente ai concerti potrei spacciarmi per transessuale! Chiudo il banchetto, carichiamo il furgone, facciamo i conti e cerchiamo di attaccare una volta per tutte il bancone. La Rosy ormai è sulla via della nanna, il Barnaba mi confessa di preferire decisamente DEJLIGT dal vivo rispetto al disco e alla sua ignobile recensione da ragazzi dello Zoo di Berlino fatta su Zero2 di Milano la settima scorsa. La Sparacina ha le mutande del Mortazza, Il dolcissimo Bebbe di Palermo scortato da frangetta ed Elisa mi seguono fedeli al bar e il party prosegue fino al momento in cui (non troppe ore dopo) schizzo da un divano siculo su una metro per Malpensa e poi per la vichinghia; siamo alle solite…

DEJLIGT + THREE IN ONE GENTLEMAN SUITE

Indie Garden 2006 – Ferrara (IT)

“…Tagliatelle al ragù ragazzi?” Ma che risveglio da leoni! Siamo arrivati ieri a Ferrara con un giorno d´anticipo e dopo una serata bella competitiva, questo è lo splendido modo con il quale Dora ha deciso di svegliarci nel suo nido! È un giorno speciale ed è bello partire con la panzetta piena e le idee chiare: rock ‘n’ roll! Sulla via delle mura io ed Enrico s´incontra in centro Flavio, Antonio e Cristina e più avanti in un altro bar dritti da Viareggio il grande Battisti e la Sara più il sosia di Svaighel con donna! Potrei passare il resto di questa paginetta matteitica a fare l´elenco di tutti gli amici che hanno deciso di venire a questo festino; non l´avevo previsto e mi sento un sacco fortunato. Il sound check fila liscio come il free bar per gli artistoidi già testato ieri sera. La Zizza è alle riprese, sta coordinando video camere con un altro suo collega, mentre il Fusarillo mixa tartine. Ci troviamo rilassati e provati dai giorni prima, ma c´è un’atmosfera figa, tutta la squadra ferrarese mi è mancata molto dalla registrazione di “Feed the dog” d´aprile: prevedo danni irreparabili. A cena siamo in molti, non si fa altro che aggiungere posti a tavola. Gli impeccabili Three in One Gentleman Suite iniziano a suonare e inevitabilmente alla Matteite parte l´agitazione che cercherà di contenere prima chiaccherando a tavola con la geniale Barbara di Torino e poi facendo una passeggiatina zen attorno alle mura con il collega Piccione. Max Stirner è al mixer: come si diceva, ad aprile ha registrato e missato il disco che stiamo per suonare Live, dunque il suo parere riguardo al set diventa determinante. Sul palco si sente stra bene, i primi pezzi siamo precisi, ma induriti dall´emozione e forse dalla voglia di fare bella figura. Per fortuna il pubblico è caldissimo, questo farà crescere la performance live di DEJLIGT canzone dopo canzone. Mi manca Carolyn sul palco, ma so che con il disco fuori sarà una dei nostri. Sulla coda dell´ultimo pezzo “Cucina” la dj Miss Nina Vegas incomincia l´orgia di cd in console alternandosi con Enrico e altri simpaticoni. Sarà un serata delirante, ricca anche di dolci imprevisti, sarà difficile dimenticare Dora che da dietro il balcone del bar dice “No Matteo, lei no… uh! uh!” Dal ragù alla frutta!

DEJLIGT

Bagno Flora – Piazza Caboto – Lungo Molo – Viareggio (IT)

>OK, siamo tornati in Italia e al di là degli sventati attentati terrorristici del 10 Agosto 2006 che ci hanno fatto passare un paio d´ore in più dentro ad un aereo all´aeroporto di Heatrow (U.K.), la piccola tribù DEJLIGT è già di nuovo dentro una macchina in direzione Viareggio. La data l´ha organizzata gentilmente il mio storico compagno d´avventure Ale detto anche “il Battisti”. La location è un tipico bagno della versilia come altri: tavoli, baretto con le “birete”, i gelati, le pizzette ed un palco neanche tanto piccolo, al momento ancora occupato dalle sedie del bar. Conosco un po´ tutti; di media ogni estate passo qui dei giorni di relax con Ale e la Sara. Il fonico è il mitico Saviski; è diventato babbo da pochissimo sennonché, prima di iniziare a preparare il palco, scappa con il suo skate a comprare dei pannolini: che eroe. Siamo tornati in Italia, dunque la prendiamo comoda facendo un sound check dignitoso e finalmente regolando a dovere i volumi nei monitor: dopo 4 concerti con ascolti impossibili, ci sembra fin che il mio portatile mandi della roba nuova invece che le solite basi. Siamo in spiaggia, Enrico si concede un bagno, qualcuno ordina pizza, birra e un cavo firewire per la mia schedina audio disperso chissà dove. L´usuale giro di bar post-cena e pre concerto si fa sentire, saltiamo sul palco e cerchiamo di divertirci dimenticando così della stonata freddezza del pubblico. All´alba mi addormento su un divano a casa del gestore del locale ipnotizzato dall´ombra e dall´ululare dei suoi due lupi: sono giusto oltre la persiana in salotto.

DEJLIGT + HONEYCHILD COLEMAN + NORTH GUINEA HILLS

SPUTNIK – Clinton Hill, Brooklyn – New York (U.S.)

Ok eccomi al lunedì dello Sputnik. Questo giro la squadra DEJLIGT è in versione ridotta. La data è stata posticipata e purtroppo Enrico non è riuscito a fare lo stesso con il suo biglietto aereo, sennonché, con amarezza di tutti, questo pomeriggio si è avviato verso il JFK. Prima di incontrare il Piccione con tutto il Back-line sotto casa di Carolyn, Honeychild dal lavoro mi ha dato delle coordinate via e-mail per raggiungere la casa del promoter della data e recuperare alcune aste della batteria. Mi muovo come sempre in metropolitana, scendo alla fermata di Brooklyn prevista ed incomincio a camminare per una strada con quella di arrivare credo al numero 445. Sono due settimane che non faccio altro che girare da solo in metro a qualsiasi ora della giornata, ma questo giro per la prima volta non mi sento così sicuro. È un quartiere di Brooklyn come altri, km di villette a schiera mal ridotte, gente prevalentemente nera che mi osserva morta di caldo seduta sulle tipiche scalette d´entrata di casa. Dei ragazzini mi chiedono da fumare e poi incominciano a seguirmi e così altri ancora più tardi. A Byker Wall a Newcastle con la baby gang è un po´ la stessa cosa, se la prima volta regali loro un po´di tabacco o gli compri una birra in linea di massima ti lasciano in pace. Ma oggi è diverso, forse perché sono io quello a non essere rilassato come dovrei… Passiamo allo Sputnik. Con il Piccione ci siamo preparati ad un eventuale set senza il basso d´Enrico in previsione di un´inevitabile sua assenza dovuta ai “Morti”. Preparato il palco aspettiamo il termine del concerto dei North Guinea Hills mentre Carolyn in entrata si occupa della cassa e della preziosa guest list. Ci sono seri problemi di suono; il fonico che è anche il promoter non è in “grado”, mancano le D.I. e la mia chitarra non esce dall´impianto. Ce la caviamo da soli, ma apprezziamo comunque la disponibilità di Chris e Gary the Lapse che come altri ancora, passerranno il concerto a fomentare il fonico per sentire almeno le nostre voci nell´impianto. Per fortuna che, anche se è lunedì, Il livello alcolico in sala è bello alto e alla fine d´ogni canzone la gente si lascia andare in urla divertenti… “another one !!!” La serata sul palco termina con i due pezzi di Honeychild dove la Matteite finisce alla batteria e una jam improvvisata di Gary, Eva, Chris ed un loro amico, mai iniziata per disapprovazione del fonico. Avrò comunque l´occasione di sentire Gary suonare il basso: domani dopo una splendida giornata di mare a Long Beach in sua compagnia e della ragazza Eva, registreremo nel suo studio un basso e una batteria sulla canzone “callus” di Honeychild. Il lunedì sera continua con una lunga e divertente chiacchierata assieme a John (barkmarket) Simon e chiaramente la dolce Carolyn. So in ogni caso che Davide ha fatto delle riprese, speriamo un giorno di trovare il tempo di caricarle sulla matteite specialmente quella della mitica alba in ferry nell´ultimo giorno in giro per la grande mela.