DEJLIGT + HONEYCHILD COLEMAN (acustico)
HIROSHIMA CITY MEMORIAL EVENT- Open road park – East Village – New York (U.S.)
Domenica pomeriggio, l´appuntamento con il resto della squadra DEJLIGT è attorno alle 6 del pomeriggio in questo parco microscopico nell´East Village. Io e Carolyn stiamo accordando le nostre chitarre acustiche in un bar nelle vicinanze. La mia testolina è un pochino ammaccata e neppure il tipico risveglio di questi giorni a Bagel e caffé è riuscito a mettermi in carreggiata. Ieri sera sono stato a vedere Arto Linsday con Maica al Tonic e poi ho fatto le dieci del mattino con una compagnia di registi folli amici di Karen. La manifestazione è in ricordo alla bomba di Hiroshima e ritornati al parco notiamo principalmente tutta una serie di giapponesi impegnati a suonare strumenti stranissimi collegati ad un impianto ancora più discutibile. Sono arrivati anche il Pitch ed Enrico, stanno fumando una sigaretta e a dire il vero li trovo particolarmente freddi o in buona fede forse insicuri per la situazione (non solo musicalmente) troppo sperimentale. È un concerto acustico, chitarra, basso e voci; qualcuno propone di improvvisare qualcosa di nuovo ed Enrico ha fin paura che il suo modo di suonare il basso senza il supporto delle basi o di una batteria sia un pochino fuori luogo. Ci sediamo ugualmente su una panca vicino ad una tenda che ricopre il piccolo mixer, Pitch decide di farci i suoni, è il tramonto, sparse per il giardino, l´organizzazione ha acceso un sacco di candele quasi a sostituire gentilmente il non pubblico. Osservo la loro ombra immensa riflessa sui palazzi attorno: DEJLIGT! Mi rilasso lasciandomi andare ai pensieri più pratici come al fatto che arrivando tardi al posto ho perso il concerto di DJ Olive. Il gig fila liscio. La teoria di Lorenzo che al di là degli arrangiamenti delle canzoni in un disco, i pezzi dal vivo dovrebbero stare in piedi anche solo con la chitarra e la voce, è stata applicata. Trovo tutto estremamente dolce e pulito dal nostro modo di cantare e suonare alla reazione dei pochi presenti che nascosti nel buio applaudono interessati. C´è una bella energia. Finito il concerto Carolyn avverte il pubblico che regaliamo dei cd e in un batti baleno 17 copie del vecchio promo scompaiono nelle mani dei nuovi curiosi. Felice infilo la chitarra dell´uomo con-turbante nella custodia. Alle mie spalle, sulle pareti di un palazzo anche piccolo rispetto al delirio di grattacieli attorno, hanno incominciato a proiettare dei cortometraggi. Mi sembra di essere in una specie d´oasi o no man´s land. Un donnone di colore mi ringrazia per i cd e mi fa i complimenti per i testi delle canzoni; me la rido anche un pochino divertito, le cose che racconto sono spesso molto ciniche e non tanto divertenti. Missione compiuta, ci si vede domani allo Sputnik.