Il Cane + Edith
Bottiglieria Lo Zio – L’Aquila
Il tour di questo terzo disco de Il Cane persiste ed è proprio come un Boomerang, perché quando pensi che stia per finire, ecco che degli amici stra fighi come gli Edith buttano al centro un’altra tre giorni di concerti importante. Purtroppo, essendo due band, i cachet non sono altissimi, dunque per essere sicuro di rientrare nelle spese, all’ultimo mi vedo costretto ad optare per uno show solitario in acustico, lasciando a casa a Roma Andrea battero e il buon Pierascador a Pordenone. Dopo una notte insonne, verso le 7 del mattino prendo un treno regionale da Udine a Venezia, un altro da Mestre a Bologna e poi un Freccia Rossa da Bologna a Pescara. Verso le 16.00 arrivano a prelevarmi in stazione i due fratelli Legnini Enrico ed Ivano, Axel e Pilù, praticamente tutti gli Edith escluso Matteo Kyuss, in arrivo con donna direttamente a L’Aquila con il secondo mezzo. La bottiglieria è un locale molto piccolo e strafrequentato in pieno centro, vicino allo stadio. Andrea barbuto e tatuato più Daniele del locale e tutti gli altri loro colleghi, sono di una disponibilità e accoglienza speciale che apprezziamo immediatamente, viziati da un assolo di birre ghiacciate artigianali, consumate sotto ad un sole feroce, seduti a dei tavoli fuori dal locale, tutti rigorosamente prenotati dalle 20.30 in poi. Pilù si è organizzato un set di batteria ridotto, con il timpano al posto della cassa, e questo aiuta completamente la logistica sul palco microscopico, caratterizzata da 4 ampli: 3 per chitarra e uno per basso. A parte dei problemi di terra e di scosse nel microfono che risolviamo suonando scalzi… nel pienone del locale, riusciamo pure a farci preparare un tavolo esterno da nove, dato che a cena sono arrivati anche Luigia, Alessandro, più la festeggiata Meg, scortata da un sacco di amiche scatenate, le quali più tardi ci aspetteranno in centro, armate di un bambino di 5 litri di vino rosso. Credo siano le 23.00… dopo vari amari, caffé, prelibatezze, gli Edith partono per primi scaldando subito l’ambiente dall’atmosfera più da aperitivi e cene che da concerto. Il suono è molto piacevole, c’è un continuo viavai di gente che entra, esce, si ferma, per poi rimanere, sembrano tutti un po’ indecisi, ma comunque incuriositi. Mentre seguo il concerto, calcolando appunto tutte queste dinamiche, variabili, guardandomi costantemente attorno, mi sale un attimo di agitazione perché il concerto de Il Cane in acustico è molto scoperto, qualcuno come Francesco Criminal dice che è forse più vero perché più punk, in faccia, per il sottoscritto è più complicato perché se mi sale l’emozione, non ho scalette, tamburi o colleghi a pararmi il culo. Tutte pippe, come al solito quando arriva il mio turno mi preoccupo del “catering” sul palco mentre delego a Mat Kyuss l’accordatura delle acustiche. Sono scalzo, mi arrotolo i pantaloni modello acqua alta a Venezia e parto con “Al fiume”. La gente si avvicina, qualcuno si affaccia alla piccola stanza. Same old Story, “cantare” in italiano in Italia aiuta a coinvolgere maggiormente il pubblico. Verso il terzo brano Mat sale sul palco e si mette alla battera, dando un potenziale al concerto assoluto. È molto bravo perché semplice, pulito, dritto, sorride e mi mette assolutamente a mio agio, facendomi dimenticare la precarietà delle mie corde vocali e un sacco di altre cazzate personali che recentemente mi invadono neuroni e umore, distraendomi dal vero obiettivo: stare e suonare bene. Ricevo molti complimenti, regalo e vendo dei dischi, Daniele del locale me li paga ugualmente, dividiamo le borse nei vari mezzi e schizziamo in centro al famoso compleanno di Meg. In giro c’è un sacco di gente, una movida pazzesca; con il fatto che la città è un enorme cantiere post terremoto, sembra che nessuno temporaneamente viva realmente in centro e abbia dunque voglia di lamentarsi per gli schiamazzi notturni, come succede in tutte le città d’Italia. La più simpatica della truppa di Meg è decisamente la gemella treccina, alla mano; so che con lei, Pilù, Axel e Meg finiremo alle 8 del mattino di fronte ad una aglio e olio molto competitiva. Domani siamo off e andiamo a vedere lo zio Canali dal vivo a Roma. Viva le coincidenze.