Wah Wah club- Mestre (Venezia)
Ok questa è la prima data di questo tour di DEJLIGT in accoppiata con IL MORO E IL QUASI BIONDO dove purtroppo vediamo i Dejligt costretti ad affrontarla senza il Moro; infatti Daniele del Wah Wha dice che il locale ha un palchetto concretamente troppo piccolo per ospitare addirittura tre band, dunque ci si rassegna a dividere il palco solo con i bresciani e ultra simpatici Don Turbolento. Durante il viaggio ci accorgiamo di aver dimenticato l’ampli di chitarra, per fortuna il biondo è uno dei nostri, così almeno noi due riusciamo lo stesso ad avviarci a Mestre e scaricare una parte del back-line. Ci sono tre sorprese ottime della giornata: la prima è che i Don Turbolento sono accompagnati dall’amico DJ e promoter Marco Obertini di Brescia che rincontro dopo un sacco di tempo con gran piacere, le altre due sono certamente i due DJ BogalooRobert (ex Magic Bus) e Checco Merdez: entrambi fun di Dailit, entrambi veramente gentili e assolutamente ottimi selezionatori di rock n’ roll! Il concerto è sufficiente, ma non è dei migliori. Sul palchetto c’è un sacco di buio e dunque la Matteite non vede una pippa e va nel panico soprattutto quando gli cascano plettri o non trova il blocca corde eh! Una gag divertente è invece quella del Caio che, oltre a dimenticarsi il mixer al locale, dopo un pochino che cerca di taccheggiare una delle bariste carine si sente sparare dalla stessa (probabilmente miope come la Matteite) una cosa del tipo…: “oi ma quanto faceva cagare il batterista del primo gruppo?”, segue quella del personaggio stra “schizzato” che sale scale di corsa chiedendo aiuto perché sostiene che c’è una Porche nel fossato (immaginario) sotto il locale. In realtà una volta ritirato il cachet e salutata tutta la speciale truppa del Wah Wah notiamo il famigerato mezzo da Yuppie a 30 metri del locale, ma non è in un fosso, è invece sul recinto di una villetta con tanto di omino chiuso dentro, autoambulanze e forze dell’ordine varie. Per fortuna sembra che non si sia fatto male nessuno. Speravo di beccare mio cugino Ciapo o qualche altro veneziano, invece nisba…eh sappiamo bene che fare il ponte della libertà è sempre un gran sacrificio per quella ciurma di lagunari pantofolai eh eh! Un abbraccio ancora a Daniele e al biondo per avermi riportato a casetta.