Fortezza di Osoppo (UD)
Il venerdì sera triestino lascia inevitabilmente il suo segno sui vari ragnetti dailit. Sono le quattro del pomeriggio, siamo stanchi ma assolutamente affascinati dalla fortezza d’Osoppo, decisamente un luogo unico in regione. Martina e Marco dell’organizzazione sono molto disponibili e così, dato che il service arriva con due ore di ritardo, ci rendiamo subito utili nel facchinaggio. I Flap e gli Ella Buzz sono accompagnati da una truppa molto numerosa e approfittano della luce per piantare le tende nell’area riservata alla “specie”. Al momento dell’ottimo buffet siamo tutti molto affamati e constatiamo che se si vuole bere qualcosa che non sia birra, bisogna per forza cacciare le mani nel propri portafogli e servirsi al bar della Fortezza. Con molta calma i primi gruppi di cover incominciano ad alternarsi sul palco e le prime anime compaiono nello splendido parco. Sono un pochino nervoso, parlando con l’organizzazione vengo a sapere che vogliono far suonare dailit alle tre di notte invece che all’una come ho scritto a tutti nelle varie newsletter e comunicati stampa. Per problemi di ritardo non facciamo neppure il soundcheck e calcolando che siamo gli unici ad avere dei supporti elettronici sono un pochino perplesso. Peccato che la nostra tour manager Barbuz “pit bull” non sia qui con noi. Cerco di rilassarmi preparando il banchetto merchandising e cercando di ingannare l’interminabile attesa parlando con il buon Matteone. Qualche curioso si avvicina ma, anche se siamo accanto al bar, rimaniamo spesso al buio perché qualche barista si dimentica e stacca spesso la presa del neon. E’ successo il prevedibile, gli Ella sono sul palco, in ritardo e hanno seri problemi tecnici; ci metto canzoni intere a fare su e giù dal mixer al palco per cercar di far arrivare qualcosa di giusto nei loro monitor e una volta per tutte sentire la splendida voce della Ceska. Ai Flap va meglio, però fuori hanno un volume ridicolo, quasi inesistente. Sottolineo il problema al fonico mentre guardo Filippo “Shirley Temple” saltare scordinato e dare il meglio di sé con i suoi magici pedalini dee lay. I Flap sono un gran gruppo. Tocca a noi, sonolucido, ma anche depresso e molto incazzato, ho aperto a bordo palco la mia chitarra da cinque minuti e qualcuno è già riuscito a rubarmi tutti i cavi. Sul palco non va nulla, o meglio niente esce dai monitor come dovrebbe. Il suono è pessimo, Filippo Dj Ligt è ubriaco e stacca spesso il cavo del Mac, costringendomi a riavviarlo, perdendo tempo ed innervosendo il pubblico che a questo punto oltre ad essere un terzo in meno sbava all’idea di cucinarsi i pochi neuroni rimasti al rave. Qualcuno urla di smettere e anche l’organizzazione m’invita a farlo chiedendomi più tardi pure uno sconto per la breve durata del concerto. Tutto si contraddice, qualcuno scassina la macchina di Gaetano rubando altri strumenti ancora, altri collassano alla luce del giorno. Sto camminando con il Gae e Anna in giro per la fortezza, mi sto rilassando per la prima volta in due giorni, non li conosco bene entrambi, ma il panorama è incredibile e loro sono alti come me, sono felice, grazie ragazzi.