Osteria da Zucolo – Bar Giallo – Porcia (PN)
Il risveglio dal Pierascador è stato impeccabile! Mega toast, insulina, spesa e poi via dritti a scaricare tutto a Porcia al locale. Per me è una piccola emozione suonare per la prima volta in quest’osteria storica, è talmente piccola e frequentata principalmente da amici che siamo più che certi che la serata verrà qualcosa di carino. Il gestore Marchetto è un attimo inpanicato perché si ha il back line dei Pink Floyd, ci aspettava in tre in acustico, invece…eh eh! Siamo pieni di Mac (tipo quattro per la precisione), il dolcissimo Luca Cani mi domanda se vogliamo aprire un internet point e soprattutto se può giocare al solitario! Scocciare i cavi per terra, togliere tavoli, portare le custodie vuote in magazzino, trovare una location per ogni pezzo nella saletta, ci porta via un sacco di tempo…saltiamo la cena e con le pancette piene solo di birrette inauguriamo la serata con l’intimo ed estremamente sentito concerto del IL MORO E IL QUASI BIONDO. Togliamo due brani convinti di essere tardi (Marchetto è stato radicale) e filiamo via dritti fino alla fine. L’atmosfera mezza dark si lascia addolcire dagli speciali filmati (sincronizzati alla musica) gestiti dal buon baffolo Marione. Siamo felici, i presenti e i curiosi reagiscono molto bene, sono sicuro che con il tempo il Moro dal vivo diventerà qualcosa di speciale ed interessante. Siamo alla seconda data di questo tour e, mentre il Pierascador prepara la stanza per il Gig di Dailit, rimango fuori in strada a fumare e a parlare a random; devo staccare e prepararmi psicologicamente al prossimo concerto. La poca voglia ritorna appena Simon, Cristina e tanti altri esultano perché arrivati tardi pensavano di aver perso la performance di Dailit. Beviamo delle cosine a collo, facciamo un line check veloce con l’aiuto del Piccione che non vedo da una vita e ci lanciamo nella mischia. La Eva dice che suoniamo da cani, ma che facciamo un ottimo cabaret! Io sto molto bene, le canzoni hanno la loro magia. Caio il Magnifico cerca di suonare piano, il Pierascador è nel suo mondo dietro di me che suona ad occhi chiusi, io mi lascio andare agli sguardi degli amici che sono presenti fino alla fine supportandoci e chiedono bis, perché è venerdi sera e alla fine i Dailit al bar Giallo credo siano un’alternativa più che divertente, oltre che un’ottima occasione per beccarsi un po’ tutti. Grazie Marco e per le tre dell’Ave Maria (Elena, Maura e Paola): scusate per le “inconsce” scoreggine…ih ih. Din’