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DEJLIGT (+IL MORO E IL QUASI BIONDO)

ZOO – Udine

Ripigliarsi dalle selvagge date della scorsa settimana in Campania è un’operazione più che veloce; siamo pieni di lavoro, non c’è il tempo materiale nè per rilassarsi nè per stare a capire chi per sbaglio si è portato a casetta le chiavi della camera 77 dell’albergo d’Avellino…Siamo in casa a Udine, è la prima festa della minuscola, neonata, ma piena d’energia Matteite Records! Oltre all’emozione di portare a Udine lo show del Moro e il Quasi Biondo, c’è la voglia di fare un bel concerto in un contesto divertente, ma comunque interessato alla cosa. Spendo giorni interi a fare un massiccio lavoro di promozione on line. La squadra è scortata da Andrea, Martina e questo giro anche dall’Enrichetto Molteni, che, oltre a deliziarsi con le sue note di basso in Town, trovo estremamente rilassato e allo stesso tempo concentrato. Durante il sound check siamo nelle mani del gentilissimo fonico Simone (anche ex compagno di basket delle medie) e del tuttofare Gigi Patruno. Due sere prima sia il mio portatile che quello di Andrea hanno deciso di smettere di accendersi; anche se si è passato tutto il giorno a reinstallare programmi e ferramente elettroniche sui portatili del Moro, al sound check le nuove macchine si lamentano, bloccandosi comunque senza motivo, sono un attimo nel panico. Caio il Magnifico arriva tardi, come di conseguenza anche il sound check dei finti danesi slitta ad orari improbabili; salta la cena da Gigi, andiamo a piedi in una pizzeria vicino e ci mettiamo nelle mani del destino capitanato da un olio piccante estremamente discutibile…Il circolo incomincia a riempirsi, non ci vuole molto per capire che il 100% dei presenti sono stati invitati uno ad uno dal sottoscritto e che più del 60% sono comunque amici di Pordenone. Udine non smetterà mai di sorprendermi! Beviamo delle cose e in breve siamo sul palco con Dailit, pronti a parlare di noi, di questa avventura chiamata “Feed the dog” Tour che (ad un anno e passa dall’uscita del disco con 75 date all’attivo) oltre a non essere ancora finito, continua sempre di più ad emozionarci come fosse appena incominciato. Niente sigaretta fra una band e l’altra, monto la battera e sono pronto a lasciarmi andare con il Moro. Ho il faretto del proiettore negli occhi, cerco di non pensarci, assaggio birete, regolo il click, faccio volare piatti, ballo, sorrido al Bechis e ad Andrea, invito il pubblico decisamente interessato a comprare il disco mentre il Moro gioca con gli effetti sul microfono trasformandomi in un alieno. La gente apprezza, infatti, vendiamo decisamente più del solito, sono molto contento, andrò a dormire all’alba esausto, ma estremamente felice. Sgrassie Dj disastro, super Flaviuz e mini Topa.