Zia Elena- Castiglione d’Orcia (Siena )
Il viaggio notturno è stato ok! La Matteite armata di caffé e birete ha fatto da navigator tenendo svegli i vari driver che egregiamente si sono alternati alla guida fino ad arrivare verso le 11 del mattino alla famigerata nuova tenuta toscana della Zia Elena e di Andrea. La sorpresa, arrivando sulla cima della collina, è incredibile: la location è da film, la magia e l’energia positiva che trasmette un posto del genere è tale da farmi dimenticare che non dormo da 48 ore, che sto incominciando sotto un sole ferocissimo dell’una del pomeriggio a smontare (solo in compagnia del Sawicki) il mega impianto improvvisando il palco sull’erba, che Ilaria sta poco bene e purtroppo non sarà dei nostri come anche mia Zia Maria (incastrata dal lavoro) e che, in poche parole, ho la totale responsabilità dei concerti e di tutta la logistica che porta un lavoro del genere. Per fortuna arriva il Pierascador in aiuto e da lì a seguire tutti le varie e speciali band che hanno deciso di partecipare a gratis a questo meeting particolarmente bucolico. Verso le sette di sera, anche se ho indossato la maglietta tutto il tempo, la ragazza del Sawicki e la sua splendida piccola creatura di tre anni mi fanno notare che sono completamente ustionato ah! Ma i concerti sono un contorno al fatto che mia Zia ha preso in affitto a vita questa tenuta da sogno e che un giorno diventerà un agriturismo speciale, dunque mi guardo in giro a caccia di parenti Dainese scoprendo che, degli zii, mancano sia Massimo che Tullio, mentre dei cugini la Giorgia, Chiara, Elio e Tony. Siamo un attimo in ritardo, ma i fiumi d’ottimo vino e immensi piatti di splendide leccornie distraggono i presenti che si lasciano andare a banchetti gratuiti più che selvaggi. Ad aprire le danze è Il moro e quasi biondo, seguono poi gli incredibili Flap, i Comaneci e poi a sorpresa mr.Dailit: ovvero il sottoscritto da solo (il Perascador mi dorme accanto nell’erba sotto il mixer) che, armato di chitarra acustica della Fra e di un sacco di vino, proverà ad abbattere in malo modo il gap generazionale fra gli invitati sessantottini e quelli invece cresciuti nei 90 a Nutella e Nirvana. L’atmosfera è pazzesca, il tempo è incredibilmente dalla nostra con un cielo stra colmo di stelle mega giganti; all’una di notte e passa nessuno campeggia, sono tutti presenti attorno alle casse dell’impianto, seduti, incuriositi, credo rilassati dal fatto che ognuno si sente libero di vivere la serata come meglio crede. Poi arrivano i flash, le fotografie che mi rimbalzano dentro, come mio Zio Maurizio e i 30 anni di Rai, il padre del Biondo che arriva in moto dal Friuli, la Jenny Coma con la bandana sulla tibia, Shirley che litiga con Lisi Bisi perché il ricciolo non ha ritrovato la via della tenda a soli 5 metri di distanza, le due immense damigiane di vino, dormire un’ora fra Erika, il Lento e Veronica sulle panche vicino al fuoco, il sorriso squalo del Ciapo, la Fabietta che dice che si ricorda di me al concerto di Joe Cocker a 10 anni, l’incontro (subito prima del gig acustico) con mio padre che pensavo già a nanna, fare l’alba a ridere in mezzo a due cuori che pulsano, la jam rock n’ roll senza fine sul palco e quella invece con le chitarre acustiche in zona griglia capitanata dal singolo dell’estate Pian di Meta Vecchia, un pochino ostacolato da qualche bimbino indigeno e destrofilo non tanto d’accordo con gli ideali compagneschi dei barbuti, e ancora un super abbraccio con la Francesca, i banchetti della mattina valorizzati da glicemie impeccabili, Betta dura abbracciata a Filippo nel verde, Niccolò perennemente con il Nintendo, complimentarsi a vicenda con la zia e Andrea per la riuscita della serata, sentirsi fortunati e più grandi perché in un anno si è conosciuto oltre che degli ottimi musicisti, degli amici veramente speciali…Sgrassie al Moro, ad Andrea, ai Comaneci, ai Flap, al Sawicki, ai cugini e alla zia Sandra per la rotolata esilarante sulla via dei bagni.