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elio p(e)tri

Kitchen Mon Amour – Genova (+ riprese video Bradipo)

Ok, questo fine tour di gennaio sta provando tutti in modo importante! La frustrazione della spesa non prevista dell’affitto del furgone, sommata ai chilometri, alla neve, al mio piede bucato, al poco groove nella vendita dei cd e principalmente un mio stato emotivo discutibile, viene per fortuna abbastanza placata dal momento in cui passando per Torino preleviamo la cugina Chiareti, responsabile della documentazione fotografica del videoclip di Bradipo. Il cerchio si chiude a cena a Genova nel nostro giorno off, in compagnia di Marcella, grande amica di Ele, la sorella di Emi, che metterà a disposizione una casa bellissima sulla costa genovese, a Bogliasco, e un ospitalità davvero ammirevole. Nessuno, in primis la stessa Marcella, nasconde il fatto che dato il tempo da suicidio potremmo convincere i due registi a sfruttare questa casa da urlo, un’idea che per fortuna l’euforia della vodka uccide completamente, perché è ovvio che un cambio di location all’ultima ora potrebbe mettere in seria difficoltà tutta la truppa. Dunque preferiamo concentrarci su una festa intima, ma molto intensa che chiaramente porterà il sottoscritto a dormire un’ora e trovarsi operativo a colazione in un bar disperso nelle colline genovesi, di fronte ad un caffè e una micro bufera di neve. Ricordarsi i nomi di tutti i partecipanti è difficile, a parte noi e Chiareti, seguono i due registi Michele e Lucio, i due operatori Sieva e Daniele, il grande Geri, autista e driver dell’Ape Car, e credo cinque ragazze comparse molto carine. L’idea del video è semplice, efficace, ma soprattutto divertente. Una sorte di trip psichedelico a momenti anche erotico, ambientato in una foresta colma di neve e farcito di comparse pronte a spogliarsi nude nel freddo polare per fare “metaforicamente” all’amore con gli alberi, unici, veri protagonisti del testo del brano di Emiliano. Non mancano le difficoltà, che comunque non impediscono l’efficacia del lavoro, come il freddo, i miei piedi intrappolati nelle Adidas di Marcella di 2/3 numeri più piccoli, la stanchezza violenta, le macchine e il traffico domenicale nei tornanti che portano la troupe a girare e rigirare spesso la stessa scena, un matto che vive in una baracca che si affaccia sulla strada, assolutamente contrario alle riprese nell’area, ovviamente non di sua proprietà, un Ape Car con a bordo quattro persone che ad ogni curva rischiano di ribaltarlo e una volta pure di schiantarsi su un altro mezzo in arrivo nella corsia opposta, un incubo di dieci minuti in macchina che basta per intristirmi fino alla fine della missione alle 3 del pomeriggio, un affiatamento relativo degli elio p(e)tri seppure l’obiettivo sia fondamentale, seguito da un bizzarro e mancato invito a pranzo a chiusura riprese da parte della troupe!? Ma va tutto bene come dice il buon zio Canali! Spaghetti, doccia e penichella pomeridiana da Marcella e in un battibaleno stiamo già trasportando a piedi tutto il backline nella Ztl del centro di Genova. I responsabili (e non solo) del Kitchen sono vecchie conoscenze locali come Paolo Sticca o Filippo Quaglia che tra l’altro ha la ragazza che lavora al bar del locale. Della troupe del video è presente solo Lucio accompagnato da moglie, suocera e una bellissima bimba innamorata dei miei tamburi. C’è abbastanza gente, va e viene dai tavoli, ma l’interesse per il concerto è più alto delle mie aspettative da pub. Siamo stanchi, dobbiamo smontare e ripartire direttamente in nottata per consegnare la macchiana in affitto entro le 12.30 di domani mattina. Genova-Torino-Udine dopo quattro notti insonni… Ora siamo a due ore da casa, ma Emi è cotto e decidiamo di pagare un giorno in più d’affitto per poche ore di ritardo. Questo è amore!