live acustico Forte Fanfulla (+Marco Parente) – Roma
Il risveglio è importante, come il pranzo con Emi e Edi, e la classica pasta del Matteino cipolla zucchine e capperi, con gli ultimi sostituiti da una violentissima ‘nduja calabrese. La notizia del giorno a panza piena è che Poppi ha appena invitato gli elio p(e)tri ad aprire nuovamente un concerto in acustico di Marco Parente al Forte Fanfulla, in cambio di super cibo, bibite e molta molta simpatia. Emi è emozionato, la sua chitarra acustica è stata distrutta dal sottoscritto e io sono senza reggi rullo. Tramite Manu, francesizzo del Fanfulla, recuperiamo la ferramenta mentre per la chitarra ci pensa a buttarla al centro Modì, un amico musicante romano di Parente, che tra l’altro in serata ci sorprenderà tutti con un brano sulle formiche veramente geniale. Il ristorante funziona alla grande, c’è un bel po’ di gente a cena e qualcuno sembra anche interessato alle nostre performance musicali. Il vino rosso e il rum smolla un pochino tutta la tavolata, arricchita anche dalla presenza della teatrante Elena, che oltre ad avere un vestitino a fiori che ricorda quello della Zizza, è del ’76 praticamente come il sottoscritto. Marco ha una voce pazzesca e soprattutto (a differenza del circolo) finalmente riesco a capire cosa dice. I suoi testi sono decisamente sentiti e interessanti. Quando sono a panza piena, colpo di scena, mi invita pure ad accompagnarlo con il rullante, e anche se non ho mai sentito i suoi dischi, l’alchimia (soprattutto per un sacco di dinamiche e i suoi determinanti segnali) è assoluta. Non nascondo che mi emoziono spesso, annaffiando tutto con il rosso e i sorrisi divertiti dei presenti. Emi si è preso male, non ha intenzione di suonare, ma tutti lo sfottono e alla fine ci lanciamo nella mischia anche come elio p(e)tra con cori di Chiara Roma e due amici seduti di fronte con i piedi sul palchetto. Il ristorante ha finito il cibo, Poppi che oltre a essere dimagrito, tiene i capelli lunghi e sembra dieci anni più giovane, è strafelice; dice che l’esperimento culinario musicale ha funzionato a bestia e conferma la sua idea di fare anche Lavinia, perché impressionato dalla sua voce. Usciamo ed entriamo di casa spesso durante il trasferimento dal Forte al Fanfulla, beviamo e soprattutto finisco di imballare la mia roba dato che alle otto del mattino ho un treno per la Toscana. Il calcetto, il rum, la vodka, la teatrante, Edi, Marco Parente, lo staff del Fanfulla, sono energia all’ennesima potenza… verso le cinque del mattino chiudiamo i battenti, Emi decide di finire un lavoro con quella di svegliarmi a momenti, chiaramente non succede e chiaramente la figurella poco cool con Andrea e zia Elena arriva puntuale come un meritato boomerang di merda. Rock ‘n roll, sto andando in un loco senza internet per una settimana!