matteite

elio p(e)tri

Giardino delle Rose – Sanguini

Per una volta che avrei potuto dormire dopo tre giorni insonni il destino ha deciso di piazzarmelo in quel punto again and again! Quando sono le tre del mattino e torniamo a Terni a casa Angelelli con quella di spedire la newsletter delle date e collassare, trovo una “dolce” mail di Chiara che decide per l’ennesima volta di diventare single o molto probabilmente di continuare il festino con altri… dice che non c’è niente di premeditato, semplicemente non è mai stata così bene come nelle ultime tre settimane senza il sottoscritto! Il nervoso misto altro, misto non so che cazzo mi apre gli occhi su troppe cose o tope e decido di ignorarla come al solito ma ovviamente non riesco a dormire. Il pranzo Angelelli come sempre rimette in carreggiata anche un anoressico e avere la panza piena al momento del carico dell’impianto da un service di Sangemini con Emi e Andrea devo dire che in parte riesce a farmi sopportare un caldo da allucinazioni. Siamo un pochino alla capo di cazzo, nessuno di noi è un fonico e la paura di dimenticare del materiale o meglio di non prendere tutto il necessario è automatica e sinceramente non per colpa nostra ma bensì dell’organizzazione. Per fortuna Marco Terni si è offerto di aiutarci e ora post mezzo danno riconosco alla grande che è stato la nostra salvezza! Montiamo tutto, i suoni girano abbastanza, si ha pure due monitor, un proiettore che manda un film di Dario Argento alle nostre spalle e due faretti non provati con il resto che saranno la causa di un piccolo ma determinante danno sul palco. La cena è ottima; siamo in una tavolata di dieci persone, ci sono anche tre bambini dolcissimi tra cui Checco e Lorenzo, il figlio battero magico del nostro Andrea e verso la fine si aggiunge pure la famiglia Angelelli al completo con tanto di fratello del babbo e compagna, gli zii e i cugini! Verso le 23.15 facciamo un giro per un centro (in realtà abbastanza vuoto) per recuperare Damiano con le Charlie’s Angels, peccato che si siano dimenticati la tanto acclamata macchina fotografica; è destino, documentare questo mese di elio p(e)tri è stato impossibile! Siamo tutti un pochino alticci e presi anche bene perché sta arrivando un sacco di gente! Quando si parte arriva pure il salvatore Marco che ci segue come un capo per tutto il tempo. Il primo danno è dovuto all’ampli di basso che decide di andare a rate, cambiamo tre jack e ipotizziamo che sia o l’attacco del basso o quello dell’ampli! La cosa è ingestibile: Andrea più che alticcio di fronte ai suoi amici dice di non saper suonare, piange il morto, io per sdrammatizzare lo sputtano dicendo che è famoso per avere un gran coso in mezzo alle gambe e per andare matto per altri simili, Emi invece si innervosisce perché non tollera che l’altro si spacci come un handicappato e cerca di proseguire con la scaletta accorgendosi che anche il loro unico monitor davanti ha deciso di lasciarli. Verso la fine i brani incominciano a venire meglio ma è molto difficile e ci lascia a rate anche l’ampli di chitarra! Siamo abbastanza sconvolti, dopo un finale epico, molto caciaroso di 10 minuti, schizzo al bar a bere una birra ghiacciata mega gigante e scopro due cose curiose: prima di tutto che durante il soundcheck non si è mai provato i faretti che ciucciano un sacco di corrente e questo ha semplicemente creato questi abbassamenti di corrente mostruosi, secondo la gente fuori sentiva benissimo ed è stata più che ignara del nostro disagio on stage, dunque tutto sommato non è poi andata così male! Il calcio balilla, incrociato con orge di vodka e birra diventa il trip del post gig! Quando sono le 3 del mattino e ho appena perso un match in compagnia di una topa da cinebrivido, Andrea insiste per scaricare il backline, oggi assolutamente doppio. Sono un pochino malinconico, invito Lalla a sedersi in un tavolino a sinistra del palco, apro il Mac a massimo volume e con Andrea ci diamo dentro in questa missione di imballaggio più che complicata. La nostra roba finisce in una stanzetta del bar, mentre in macchina di Emi carichiamo quello da dare al Service domani prima di ri-prelevare il nostro backline sulla via di Perugia! Stanchi, ma anche sereni investiamo un’oretta ad ascoltare le riprese del nuovo disco e con grande entusiasmo iniziamo a renderci conto del loro potenziale e del fatto sempre più concreto che probabilmente non editeremo nulla lasciando il tutto estremamente live! Questo disco, come questa avventura si concluderà oggi con la data di Perugia ma, la voglia di andare in fondo sta crescendo in modo importante come una missione, una sfida non solo con noi stessi. Invece, per salutare in modo definitivo una persona in particolare, concludo il tutto con la frase di Aroldo in tedesco del brano nuovo del Cane “Oggi”: “Der heutige Tag verstreicht wie gehabt. Aber morgen versuche ich, dir all die Freude wiederzugeben, die du mir geliehen hast”.… Oggi va così domani ti riporterò tutto il bene che mi hai prestato quel giorno così strano!