matteite

elio p(e)tri (+ Il moro e il quasi biondo)

On Stage – Castelfidardo

Siamo giù, sempre più giù nella strada giusta right? Highway to hell? Sì, sulla strada del delirio direi. Freddo, neve, giramento di wollere? Post cimitero confuso con la villa di Rockfeller raggiungiamo dopo svariate indicazioni dei passanti il piccolo ma molto accogliente locale di Castelfidardo. L’uomo della serata (oltre al titolare) è decisamente Paolo degli Aedi: scortato da un altro amico strasimpatico e in serata pure dalla fanciulla cantante dalla “voce bianca”. E’ decisamente pieno d’energia e ricorda in loop continui aneddoti super potenti di un’ultima serata passata assieme in the nome of Il Cane! Si parte con quella di microfonare poco, e poi piano piano troviamo microfoni anche in parti intime dei nostri corpi. Fuori in sala dicono che il suono è caldo, è piacevole e che possiamo tranquillamente rilassarci a pizzette, aperitivi, freccette, fighette? sigarette, maledette, super tette, sciacquette, oh quante incertezze… A cena oltre alla solita tonnellata di squisite tagliatelle al sugo ordiniamo della Carne per tonificare la nostra massa muscolare che ricorda quella di un ospizio per vecetti anoressici. Sono giorni difficili o meglio potrebbero essere più semplici se la nostra stanchezza e insicurezza non ci portasse spesso ad avere atteggiamenti istintivi, poco costruttivi, quelli che ti mettono in pericolo senza portarti da nessuna parte, neppure in culandia… Al sound check fanculizzo il Moro perché mi accorgo che in tre ore non si è neppure preoccupato di sapere con quale monitor affronterà il gig. Ho ragione, ma il mio istinto risulta comunque palesemente da psicopatico. Forse sto pensando a Chiara, forse mi sembra tutto meno chiaro… so solo che pieno di vino e cibarie varie e vodka affronto alla grande il gig del moro, con il sorriso stampato e un sacco di energia; per quanto riguarda quello degli elio (al di là delle varie ipoglicemie) sto giro è il momento no del buon Emi per la seconda serata di fila. Non so che dire, provo anche a vendere dei dischi per la squadra, ma la sua voce formale con la quale presenta l’ultima canzone mi fa venir voglia di dire: ma a chi serve un concerto del genere? La serata prosegue invece in modo spettacolare, a macchina carichissima, finiamo con Paolo a beccare Fabio dei Chewing gum in un locale mega gigante di Recanati. Peccato che ho dimenticato giacca e portafoglio al locale e che sia nudo sotto la pioggia e la neve… Se non mi ammalo questo giro vuol dire che qualcuno mi sta proteggendo la sacchetta pallacea, vaccini antinfluenzali obbligatori da diabetico a parte! Segue una pasta scaduta disgustosa, dei mancati conati di vomito dovuti a un evidente intossicazione alimentare che dopo due giorni sto ancora cercando di curare, una nottata infernale risoltasi appena adesso dopo 24 ore e dodici bastoncini Findus al volo… direbbe qualcuno: “Ti piace suonare right ? ” oppure a detta di Giulia: “Mangi di merdaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!! Surgelati!!” Bleah… dopo i nostri spaghetti-ravioli al pesce fresco… ma come si fa dico io?! Rovinarsi la perfezione in
bocca!!