Nofun – Udine
Siamo alla frutta, o meglio sono alla frutta. Un’altra amicizia che se ne va a puttane come nel nuovo disco del Cane quando dico: “… gli amici cambiano come me, ma poi ritornano a me viene da vomitare”. Due settimane fa sono passato abbastanza ubriaco a una festa al Nofun (dopo che la prima volta ci si era già presentati in quindici persone al colpo per supportare Gae, amico e titolare del circolo) e nella mia euforia, involontariamente, ho sbattuto su un faretto del bancone annientandolo del tutto. La situazione è degenerata immediatamente, fra i pianti del Matteino che costringono il Gae a bandirmi dal locale e in principio ad annullare pure la data di questa sera informandomi a rate nei giorni a seguire via sms sul costo di un danno non identificato, che se lo avesse fatto un altro cliente probabilmente non sarebbe mai stato menzionato data la precarietà fiscale del locale… Gae non perde proprio l’occasione per sputtanarmi in giro per la città pregando Simo di starmi vicino il giorno del concerto e insistendo fino a dieci minuti prima dello show su un suo ipotetico ruolo di fonico nel corso della serata, cosa che non ha niente a che vedere con la sua iniziale ed eventuale presenza alla tastiere nella line up di elio p(e)tri e permettendo al suo collega autistico di dare dell’ubriacona (come il fratello…) a mia sorella gemella, perché con l’Alice si è permessa di ordinare un screwdriver il sabato sera successivo… la tensione è altissima. Data la situazione delego la gestione della data a Emi che spedisce un sms a Gae chiedendo orari del sound-check e spedizioni di schede tecniche varie senza stupidamente ribadire il deal economico della data pattuito a settembre. Arriviamo al locale puntuali, ci accolgono i ragazzi del service molto gentili e responsabili. I bagni non funzionano, a breve un’altra ragazza dell’organizzazione dice che forse si deve rimandare la data e mi domanda pure se ho intenzione di andare “in bomba” anche questa sera? Le rispondo che è probabile, dato che il Gae si è appena rifiutato di pagarci la cena, invitando il Viet ad andare a mangiare a casa Dainese… Ordiniamo delle pizze, che per fortuna verranno pagate in un secondo momento dallo Stuff. Ci arrivano anche tre consumazioni a testa e allora mi ricordo del Gae quando si lamentava in giro con Dejligt perché era veramente triste trovare i frigo vuoti nei camerini. Per non parlare di quando perdeva le chiavi del furgone di Pierasco facendo danni dieci volte più ciccioni di un faretto e senza che nessuno gli chiedesse nulla. Inchiodo la battera, il soundcheck fila liscio come l’olio, imponiamo i violini nella basi, ma i ragazzi durante il gig si dimenticheranno di farli uscire come si deve, così come la voce. Il Nofun si riempie di amici, invitati uno a uno negli ultimi giorni dal sottoscritto, dal Viet e da Emi. Non compiliamo nessun borderò e vengo a sapere che il Gae è riuscito a creare l’evento del nostro live su facebook appena due ore prima del concerto e a spedire una newsletter con i gigs della settimana senza comprendere la nostra data. Sono deluso. Quando parte il concerto veniamo pregati di suonare meno, tipo 40 minuti, quando arriviamo alla fine ci dicono di fare quanti bis vogliamo perché il pubblico è preso bene e lo capiremo dopo quando venderemo 102 euro di cd quasi sempre a 5 euro l’uno… La barista è molto carina e gentile come tanti altri amici con cui finisco la serata in armonia. Al momento del pagamento ci arrivano 150 euro, pattuiti solo in caso di locale vuoto… quando di solito giriamo a 250… non discutiamo, mi faccio accendere un faro e smonto la battera sempre più deluso. Il momento chiave arriva verso la fine con Gianluca Liva, il Cerveza, Emi, Gae e il suo braccio destro cerebroleso: l’ex amico Gae se ne esce che la sera del faretto gli sono costato 100 euro (quando lui se li è appena tenuti dal nostro cachet ) e poi scompare, come ha fatto per tutta la sera. Sbotto, li invito entrambi a fare una riunione, si presenta solo il figlio del notaio, l’altro deve tenere d’occhio al bancone Cerveza e Gianluca Liva… Ribadisco tutte le dinamiche della serata,che ha funzionato solo perché la gente è stata invitata personalmente dalla band, arrivando in molti casi da fuori Udine, gli dico che si facciano un ufficio stampa serio invece che spedire newsletter il giorno stesso, facendo la cresta su un gruppo e affermando che per un gruppo di Udine (la band non è di Udine…) 150 euro sono anche troppi… Caricata l’auto me ne vado abbracciando il Gae solo perché gli voglio bene, spero che la mia ridicola figura di merda del faretto compensi il suo modo di gestire un locale e dei clienti (spesso amici…) come un perfetto furbacchione di serie b… la solita guerra dei poveri… in bocca al lupo il giorno in cui leggerai questo blog, perché sarà difficile che riporterò in futuro il mio culetto e quello di un sacco di miei amici al Nofun, ci si vede al TUO “AMATO” Black…