Edera – Codroipo (Ud)
Ce la siamo presi larghissima: arriviamo a Codroipo alle 19.30 in perfetto orario per il soundcheck, con tanto di mancato nostro riconoscimento da parte del Viet, il quale scendendo dall’auto di Tommy fuori dal suo nido ci fa segno di superarli, convinto che sia la macchina del vicino, dopo più di un mese che saliamo e scendiamo la penisola a bordo della macchina del babbo di Emi. Siamo coscienti che questa sera a Udine, al Nofun di quel fenomeno di Gae, suona un gruppo ciccione e che noi abbiamo già suonato meno di un mese fa a pochi chilometri di distanza, dunque non ci aspettiamo grandi folle, ma almeno speriamo nel giro di amici di Codroipo e di Pordenone. Il risultato è un attimo drammatico, arrivano solo i primi, Pierasco, Claudio and co. di PN non chiamano neppure per disdire… Durante il concerto del curioso gruppo di supporto vincitore delle selezioni regionali di Arezzo Wave, la gemella Martina, scortata dal coinquilino David, si sente malissimo e schizza al pronto soccorso di Udine. La sento tutta la sera via cellulare e allecinque5 del mattino sta ancora aspettando delle spiegazioni per delle fitte addominali mostruose che non le permettono di respirare. Il palco del Edera è scurissimo, poca luce, ma il suono è molto carino e a detta del Moro, Ale dell’Edera al mixer sta facendo un suono potentissimo. L’idea di amplificare il rullo, ma comunque suonare con le spazzole, crea una pasta strafiga, il suono è potente e molto dolce sui piatti, me ne accorgo mentre scolo delle mezze pinte di Vodka come un perfetto imbecille spensierato. Non so, credo che si è ormai superato le venti di date di questo disco e comunque anche se non fosse, è dal 9 di novembre che siamo in giro e mi sento di nuovo in un mood esausto, ma piacevole. Gli sforzi e le energie di Emi sommate a quelle del sottoscritto e ovviamente a quelle on the road del Viet, sono sinergia pura, la nostra voglia di organizzare date sincronizzato con il lavoro di ufficio stampa di Barbuz, porta come obiettivo finale la chiusura di un ottimo lavoro che nell’apice si spera porterà a primavera i tre elio p(e)tri in uno studio a registrare del nuovo materiale in presa diretta. Come previsto la serata prosegue a casa di Davide, il “bimbo” di Monteplulicano non è ancora terminato come l’infinita voglia di Davide di cucinare per qualcuno. Viet ed Emi muoiono subito su letto e divano. Rimaniamo io, Davide, Ramon e Ale dell’Edera mentre Lorenzo era scomparso ancora prima al locale con una ragazza molto carina. Quando è l’alba e sono cosciente che da lì a cinque ore dovrò essere operativo nuovamente, non mi spavento, perché la compagnia di Davide è speciale, come i discorsi semplici ma efficaci di quelle ore, dunque non è proprio come il delirare all’alba del Pierascador che è decisamente un sogno improbabile. Tal!