Parco Sant’Angelo – Perugia
Bene, operativi per ritornare in quel di Perugia e sulla strada riconsegnare l’impianto al service. Andrea è al lavoro fino alle 9 di sera, dunque ha intenzione di raggiungerci a metà serata e per il soundcheck di farci organizzare con Zito, zio, Zico dei Perfectrick. Primo trouble del giorno: ci manca un microfono e quelli del service ci pregano di dare un occhiata al locale anche se le possibilità che ce l’abbiano loro in mezzo a delle matasse immense di cavi appena riconsegnate come trovate, è molto alta! Infatti al bar di Sangemini troviamo solamente i titolari e la solita squadra di bambini al biliardino in assoluta piena forma. Sembra che debba piovere da un momento all’altro e sarebbe abbastanza curioso oltre che una sfida importante. Siamo i primi ad arrivare al parco Sant’Angelo e dalla pizzeria sopra l’anfiteatro scendono in ordine Francesco con il suo collega basettone stra simpatico e l’altra barista Donatella che oggi sostituisce Valentina, impegnata momentaneamente in gelateria ma in arrivo in seconda serata. Trouble numero due del giorno: qualcuno la scorsa notte gli ha rubato nuovamente quattro cagate in pizzeria facendogli dei danni noiosi al chiosco. Da lì a poco arrivano tutti i Blue Veins privi di battero, cantante e ovviamente Daniele Mr.Man tutto fare della serata con il resto dei Perfectrick! Montiamo tutto piano piano mentre ovviamente cerchiamo di decidere la scaletta della serata che determinerà tutta la logistica dei soundcheck, orari, limiti e cazzi vari. Headliner Perfectrick, elio p(e)tri secondi perché senza Andrea fino alle 22.00 e ad aprire gli splendidi Blue Veins super MC5 e anni 70! A cena mentre in 12 mandiamo in tilt la cameriera che ci deve prendere l’ordine… scopro la vera identità e missione super preziosa del rastone con la mountain bike che incontriamo da giorni al chiosco a “valle”: è il pizzaiolo e fa una pizza che spacca di brutto, era da una vita che non ne mangiavo una così delicata, assolutamente impeccabile! Daniele ha fatto un suonone, alle prime note ruggenti dei Blue Veins compare gente, soprattutto seduta sulle pratiche gradinate dell’anfiteatro che però inevitabilmente rendono il tutto più dispersivo e meno raccolto! Sarò già alla settima birra, ma sono troppo concentrato e la voglia di fare un bel concerto con Andrea ed Emi, soprattutto dopo gli ultimi discutibili per problemi tecnici ed emotivi, è meglio di una scopata! La tecnica da festival di condividere solo cassa e timpano e prepararsi a parte le proprie aste con i piatti è ovviamente molto pratica e in tre minuti ho il set rimontato, con tanto di computer e mixer. Ieri sera ho rotto tre bacchette, quando di solito ne rompo una all’anno, per sicurezza ne prendo una in comodato d’uso ma a sua insaputa a Federico (già avvocato) dei Perfectrick, risultato: sono comunque troppo fine, passo il gig a suonarle all’inverso facendo più caciara del solito e con un controllo della dinamica minore e diverso. Il suono di basso di Andrea cambia volume spesso nella mia spia immensa e spesso è distraente nei confronti delle line di voci uniche vere guide di questo disco degli elio p(e)tri. Comunque si ha una bella pacca, certi brani vengono meglio del solito, altri un attimo confusi, anche se la location è da urlo, noi siamo al 70%, forse siamo stanchi ma per fortuna si ha ancora voglia di fare festino. Daniele sta lavorando a gratis da ore per tutti e tre i gruppi, quando è il suo turno mentre i suoi colleghi mi abbracciano e si congratulano entusiasti dal palco per il mio modo di percuotere i tamburi, decido di rompergli le wollere per tutta la performance, appostandomi al mixer di palco con Francesco titolare lanciandogli per ridere addosso tappi, sigarette, passandogli cicche di tabacco, birre ghiacciate… la cosa funziona, moriamo dal ridere, e quando gli centro il bicchiere con un filtro da tre metri di distanza Fra mi dice…”alla fine ci sei riuscito ah ah!”. La serata degenera in tutti modi: il concerto dopo solo 10 minuti di ritardo viene interrotto dalla municipale in borghese che stacca la corrente senza avvertimento (rischiando di farci dei danni agli ampli importanti) giustificandosi con il titolare in modo categorico ma molto curioso: il panettiere del centro si deve svegliare fra due ore (alle 3) non fateci ritornare di nuovo per cortesia… No problem, il mood è molto figo, siamo tutti in bomba e dopo che ho passato l’ultima serata storica a pizzicarmi con Federico su pronunce e non pronunce di certi gruppi delirando tutti in modo geniale, questa sera ho il piacere di salire di livello nel mondo della polemica gratuita e conoscere la sua giovane ragazza molto carina, sveglia e forse perché timida, molto aggressiva nel compararsi con il prossimo… La tensione da bar da briscola si risolve con una jam freakettona e collettiva ai tamburi dove rompo definitivamente la pelle appena acquistata della cassa e una più classica con la play list di i-Tunes del mio Mac (tra l’altro tutta di quel fenomeno della mia ex Chiara) ad alternarsi nella scelta dei brani da “Out of time” dei Blur a saccopelista del Fabbro e via dicendo… Siamo affamati, mentre smontiamo per l’ennesima volta impianto e backline vari mi accorgo che Valentina ha tirato pacco e che Zito è talmente duro che non riesce a fare manovra da 15 minuti con l’auto fomentando delle risate collettive potentissime. In un bar forno veniamo abbordati da una fanatica di Cristo scortata da un cagnetto molto più simpatico di lei e finisce nuovamente in polemica quando la signora mi dice che Dio ti benedica e in risposta lo paragoniamo a Michael Jackson… Nel nido di Daniele siamo a dormire io Emi, Dan, Fede, Zito mentre Andrea ha deciso all’ultimo di tornarsene a Terni spedendoci un sms delirante riguardo ad ipotetici rimborsi spese, quando io ed Emi per queste tre settimane si è investito tutti i nostri risparmi con quella forse di non riprenderli mai…!? Ora sono in viaggio per il Friuli, pronto per lavorare a tre dischi, dimenticarmi delle Pazza, credere in quello che faccio forse un pochino di più per riuscire ad abbattere ansie, depressioni in questa guerra dei poveri che come al solito non ci ha imposto nessuno! Grazie Daniele e ad Emi che mi stai riportando all’Ovile Dainese.