INTERNATINALT HUS – ODENSE (DK)
Dopo una speciale colazione offerta dal Dunker in un caffè molto alternativo, ci troviamo ben presto a riempire il furgone di olio in direzione estrema vichinghia. Anche questo giro siamo un po’ tardi, ma è tale la voglia di rincontrarci o presentarci tutti con la squadra della sorella Marisa, Silvie, Kent, Jakob, Tine, Emily, Viola che al momento dello scaricaggio nello stra familiare centro di Odense, non possiamo far altro che abbracciarci e brindare in strada di fronte all’entrata dello storico internationalt hus. Marisa si è sbattuta un casino per chiudere e promuovere questa data decisamente ben pagata; mentre la sua piccola creatura Emily mi aiuta a montare la battera insieme al gentilissimo fonico Murphy, ne parlo con lei, Silvie e Anna. Durante il sound check Ru rompe un fusibile della sua testata ed è troppo tardi per recuperarne uno nuovo in città: passerà il concerto a suonare con la chitarra elettrica in linea nell’impianto. Il mio ascolto sul palco è ottimo, mi sento a mio agio, in sala sono in pochi, ma buoni amici per la maggior parte, e l’emozione di suonare per loro la battera in 2 nuovi progetti non è poca. Qualcuno compra il disco da Carolina al merchanda altri si fermano con noi a festeggiare e jammare fino a orari improbabili, boicottando così la super acclamata e attesa serata post gig in giro per i soliti storici locali di Odense come il Taste less o il Boogies. Siamo stanchi, affamati, quando mi addormento sul letto di Marisa mi sento fortunato per tutti questi anni di amicizia, supporto reciproco, sintonia, voglia di sorridere anche nei momenti più difficili, quando tutto sembra troppo naif, quando la sfiga ti prende di mira e ti senti così disarmato da zompare su un aereo a random per trovarti due ore dopo a 2000km face to face a sorridere di nuovo. Grazie schifezza, il ragno.