matteite

Il Cane

Baraonda – Marina di Massa (MS)

La scorsa settimana, di ritorno da qualche data, ci accorgiamo che si ha questo off post Viareggio e pre Firenze dove Simo deve fare il fonico agli amici e compaesani a 20 chilometri da casa di Ale. Chiediamo di suonare per la cena e le bibite. Il Pasta gentilmente si informa con il booking e il gioco è fatto. Andrea si sveglia giustamente con la birra (lavora sempre come un negro e quando siamo in giro per lui è pura vacanza) e mentre siamo nel locale e ciaccoliamo allegramente con il titolare storico del Baraonda scopro che Andrea sta già quasi barcollando. Gli Amari sono in ritardo notevole, tipo che arrivano per le 19.30. Simone dice che è normale, sembra che per logistica e decisioni pratiche quella baracca sia molto lenta, forse anche perchè sono in cinque! Per noi che siamo al primo disco prendere questi concerti a cachet zero ma a buona visibilità non è da poco, in più se siamo con amici ancora meglio. Al ritardo si sommano i notevoli problemi tecnici dell’impianto, massacrato di recente dalla produzione del Teatro degli orrori, decisamente scontenta per la precarietà della situazione. Ma siamo tutti dritti e nessuno inciampa. A cena beviamo vodkine, parte una micro discussione simpatica con il Dariella al quale in ipoglicemia confido la mia recente forma di rigetto per il popolo yankee anche non necessariamente repubblicano, e poi con pizza senza mozzarella sullo stomaco sto già sbraitando “la solitudine è una malattia dolcissima!” sul palco. Arrivano amici a rate, sento bene, il Piè è svalvolato e parte con assoli al basso e note stonate che io chiamo note magiche e Simo giri mezzo tono sopra o sotto… per non parlare poi di quando rischia di addormentarsi e si ripiglia solo perchè gli urlo in piena “come on!”. Ma nel complesso il concerto spacca, vendo dei cd fumando in giardino ed evitando così di piazzarmi al merchandaising degli Amari per tutta la durata del loro concerto. Solo quando rientro mi accorgo che, anche se pluriavvertito, c’è rimasto il Piè a fare da guardia al banchetto… Ah!? La vodka è pessima, come l’espressione sul volto della barista, che non sapendo forse che suono per la gloria, al secondo drink inizia a fare la smorfiosa. Non mi resta che caricare la multipla del Cane e l’intero furgone degli Amari coordinato con mastro Simo (l’unico vero guerriero di questi giorni). I ragazzi sono un attimo lazy e stanchi, io sono in piena matteite e l’idea che un piffero mi aspetta a fine lavoro non mi dispiace per nulla. Di ritorno in macchina con Simo, via paesini e non lungomare perchè il tom tom è quello di Lost, mi viene in mente il Cane del bresciano super cucciolo e rilassato dentro alla loro auto nel parcheggio del locale, la concentrazione di Simo, il piacere di stare bene con qualcuno on the road, direi come i fondamentali, il terzo tempo a basket…