Alvin Bistrò – Porto San Giorgio (FM)
Tornare il lunedì dopo dieci date in undici giorni, ubriacarsi con tre Negroni notturni in taverna con Marta, svegliarsi accompagnati completamente senza voce e decidere incoscientemente di provare a smettere di bere e fumare per ben quattro giorni è l’inizio della fine… La disintossicazione sommata al costante editing sulle battere degli Alba Caduca, la tachipirina, il sudore e lo stress, fanno partire in modo esponenziale il mio classico tilt o vizio di arricciarmi i capelli, peccato che me li strappo direttamente tutti, costringendomi a farmeli tagliare a zero da Marty e una volta arrivati al locale di Porto San Giorgio, ordinare la mia prima birra della settimana. Ad accoglierci uno staff bomba uguale: il giovane titolare Carlo e la sua ragazza molto carina (anche se il destino li farà lasciare proprio in serata) il cuoco Steve dalle mani e cuore mega giganti, Diego (già booker per i Chewingum) e un’ultima sua amica con i capelli corti tutta mignon della quale non ricordo il nome. Andrea, per meno di 20€, arriva in corriera direttamente da Roma, peccato che il TomTom incasina le vie e ci manda a prelevarlo a 20 km di distanza in mezzo a dei colli nel nulla. La parte del locale dedicata al concerto è molto piccola, c’è un palchino microscopico all’uscita della cucina, già totalmente occupato da una batteria. All’arrivo di Diego, un attimo indaffarato perché questa sera oltre al nostro concerto, deve seguire altre due serate in altri due locali, montiamo due aste per i microfoni, l’unica cassa dell’impianto, un ampli di chitarra vox a transistor un attimo scarburato e ci siamo. Non si sente molto bene, però confido sul nostro entusiasmo che a cena si impenna dato il quantitativo mostruoso di cibo che arriva a rate dalla cucina, celebrato da ben nove “Buon appetito” della ragazza di Carlo. Steve cuoco è di una simpatia e gentilezza disarmante, dreadlocks, il tatuaggio “One Love” sulla schiena e un atteggiamento decisamente cristiano e non cattolico, ha due figli, vive separato da svariate donne, lavora come cuoco la sera e giardiniere di giorno, seguito costantemente da Birillo: uno splendido cucciolo di cane, incrocio fra una Bulldog e un volpino. Continuo a non fumare e quando arriva il momento di incominciare, il rituale della sigaretta propiziatoria pre performance manca da fare schifo, sono agitato e per segnare il territorio come si deve, partiamo con “Nero”. Il locale è pieno, sono tutti al bancone a pochi centimetri dal mio crash rotto della Ufip. Non so che succede, ma finito il brano è ufficiale: si è svuotato il locale, la gente è uscita tutta in strada a fumare, senza neppure assistere al gig dalla vetrina esterna… La frustrazione mista a panico, è capace di renderti pure obiettivo, vado al Mac e per la prima volta faccio partire “Hells Bells” degli AC/DC a tutto volume, invitando Andrea battero a suonarci sopra. Il problema di base è il suono di chitarra distorto, fuori contesto che copre le linee di basso e spara tutti in un dimensione precaria, anche se stiamo suonando le nostre parti in modo corretto sembriamo tutti fuori tempo e stonati. Per fortuna ad un certo punto Steve esce dalla cucina e noi per la prima volta nella storia de Il Cane improvvisiamo una nuova versione equo bongara di 20 minuti di “Alla Grande”, forse la cosa più divertente degli ultimi anni. Il coraggio e l’autostima crescono quando infilo la chitarra senza D.I direttamente nel mixer, e riscopriamo il nostro equilibrio di suoni puliti, suonando “Dune”, “Male al dente”, “Al fiume” tutte le lente come alla fine la nuova “Spettri” che coinvolge molto di più il pubblico, aiutandoci a vendere 4 cd. Sinceramente so che esco dal locale in strada e decido di rilassarmi fumando dopo 4 giorni di astinenza. Risultato? Non mi ricordo nulla, so di aver compilato il borderò, di essere stato pagato, di essermi bevuto l’intero golfo ma non con lei, di aver visitato la splendida e medievale Fermo per cercare la casa di Diego, di aver a malincuore lasciato Steve al locale, perché Steve è a piedi e noi non si ha posto in macchina… per fortuna l’indomani faremo un pranzo galattico assieme forse nel ristorante più figo di Fermo. Ora che incomincio a saper suonare le mie parti di chitarra, e ricordarmi i testi dei brani, ovviamente perdo la voce. Se non vado in ansia prima di un concerto de Il Cane, forse non sarebbe un concerto de Il Cane… prepariamoci per la mina del concerto di Pesaro prevista all’aperitivo di domenica e ovviamente all’incontro con la guerriera Anita e tutta la crew abruzzese delle Officine Indipendenti di Teramo per stasera! Boomerang…