Caffé Ricasoli – Grosseto
Il day off romano al concerto dello zio Giorgio è stato speciale. Quando ci svegliamo viziandoci con un sazio risotto, il caldo di giugno della capitale non perdona per niente. Siamo sempre divisi in due macchine: fratelli Legnino più Axel da una parte, il sottoscritto, Pilù, Mat Kyuss più donna in assetto
vocale più che Topo Gigio, dall’altra. Sulla via per Grosseto ci fermiamo a prelevare, a Pescia Romana, Paoletto Messere e quando pensiamo che il caldo non ci farà uscire vivi da questa giornata, in realtà il super Mat Kyuss riesce a portare almeno la nostra squadra al Caffé Ricasoli. La logistica si complica quando scopriamo che l’altro mezzo si è perso e arriva al locale appena verso le 20.30 e pure con una gomma bucata… Per fortuna ad accoglierci troviamo due fratelli titolari, Michela e Gigi super disponibili, ma soprattutto pazienti perché scopriamo che entro le 22 si deve finire i concerti e non il soundcheck… Ci rimbocchiamo le maniche e bevendo cocktail molto “massacre” e poco “pensees” (Gigi è super fan dei miei dischi degli Ulani) montiamo tutto il backline di due band in mezzo metro quadro; dato il nostro ritardo optiamo per fare iniziare gli Edith, in modo che in caso di ritardi sarà il sottoscritto da solo in acustico a sforare. Il suono degli abruzzesi si risolve alzando drasticamente la voce di Matteo, apprezzata in sala anche da un cane comodamente sdraiato a pochi centimetri dall’entrata e un bambino su di giri ovviamente più per la batteria. Quando è il mio turno, piazzo di default Matteo ai tamburi e mi lascio andare presentando i brani come al mio solito, scherzando in diretta con Michela e Gigi dietro al bancone e alcuni loro amici curiosi seduti in entrata o in piena ordinazione al banco. Qualcosa succede perché durante la performance qualcuno compra il mio disco ad Enrico Edith e canzone dopo canzone l’atmosfera super relax ma anche concentrata del locale, aumenta facendomi stare molto meglio del solito. Durante lo smontaggio e il caricaggio dei due mezzi annaffiati da continui cocktail, Enrico Edith distrugge il suo cellulare e mi chiede in prestito il mio da australopiteco per parlare un pochino con la sua ragazza. La menata è sempre la stessa: si dimentica di tornarmelo e che sia colpa mia o di altri, rimango come al solito senza e calcolando che devo fare le 6 del mattino perché devo prendere un treno per Udine con tre cambi, l’idea di non avere né un portatile né un telefono con delle sveglie non è che mi rilassi così tanto ah ah! Per fortuna sono nelle mani di Gigi e due coppie di suoi amici speciali i quali in pieno festino di compleanno di uno di loro, mi invitano ad unirmi alla ciurma, tenendomi loro compagnia fino alle 6, viziandomi da guest; il minimo che posso fare è regalare cd de Il Cane a tutti. Quando il super Gigi mi lascia in stazione alla guida di una Volvo Polar (la stessa che mio padre rimpiange da giorni in furlania) incontrando un conoscente totalmente scoppiato il quale vuole andare al binario con 32 minuti di anticipo… mi sento comunque super felice e fortunato. Fra tre giorni parto per andare da Marisa in Danimarca per 11 giorni… forse dovrei darmi una calmata e attivare il risparmio energetico almeno per i prossimi tre giorni? Who knows?… grazie Caffé Ricasoli ed Edith.