Mushroom Studio – Lunghet – Frisanco – Maniago (PN)
È un periodo troppo complesso da descrivere, ne sono successe di tutti i colori sia buone che belle e nella “perenne” stanchezza e mancanza di memoria, riassumerlo diventa un piccolo delirio. Torniamo all’inizio del mese quando al Mushroom studio di Frisanco, capitanato dal Fungolo Berto e scortati dal buon Enrico Novalisi, Manu e il sottoscritto sono pronti per le riprese di battere e bassi del nuovo progetto aka il Fabbro ma un improvviso attacco di epilessia mette a tal punto fuori uso la Matteite da farla ricoverare per giorni in ospedale a Pordenone. Vengono rimandate le session, due date in Lazio e altri lavori importanti. Dopo tre settimane di “riposo”, astinenza da bibite, risonanza magnetica e cazzi mazzi, alla Matteite viene pure rubato in stazione dei treni a Padova il marsupio con l’insulina, causando (assieme ad un comportamento assolutamente discutibile dei compagni di date) l’annullamento di altre tre date del Cane in giro per la Lombardia e il Veneto. L’umore non è dei migliori ma la politica del “Risparmio energetico” rimane un ottimo strumento di sopravvivenza che, sommato a tre giorni a Ferrara con la Nena e il collettivo del Patchanka, più la notizia dell’esclusiva del video del Cane di “Non prenderli” su Rolling Stone Magazine, rendono forse nuovamente “invincibile” il sottoscritto. Dunque si riparte, macchina del Settimo carica di tamburi fedelissimi, un Manu Fabbro emozionato e concentrato e un Matteino che guarda le montagne fuori dal finestrino, cosciente di dover registrare le batterie di 22 brani in meno di 15 ore… amiamo le cose semplici ma scegliamo ruoli impossibili. La prima sera ceniamo, montiamo il mio set e ci dedichiamo principalmente ai suoni del basso e della battera scontrandoci con la mia memoria leggermente a puttane; mi sono dimenticato i tiranti della cassa dunque non posso usare la pelle di risonanza del prestigioso tamburo, mi manca il blocchetto per tenere fermi i piatti del Charlie sull’asta, non ho la gonna per suonare, le stra isolanti e stabili cuffie di Ema, ma per fortuna tengo ancora l’insulina, l’eutirox, l’anti – epilettico e soprattuto degli amici come Miki e Enric Novalisi che arrivano in rinforzo con tutto il necessario compresa una stampa enorme di Slot Goonies (nuova mascotte dello studio) e soprattutto un dolcissimo entusiasmo. Verso le 10.30 del mattino (dopo poche ma determinanti ore di sonno) il Matteino decide di preparare una colazione per tutta la troupe a base di toast in padella con il burro, uova, pomodori, succhi di frutta, caffé, the, minerale, nutella, macine… insomma una vera orgia per riuscire ad affrontare una delle giornate più impegnative dell’anno… Le registrazioni effettive scattano verso le 13.30 con quella di finire il tutto prima della partita dell’Italia – Germania delle 20.45! Manu è in forma, io muoio di caldo, mentre affrontiamo un brano dietro l’ altro inevitabilmente penso ai due anni di disgrazie, emozioni, scrittura e arrangiamento che li hanno preceduti, ai segnali vocali che mi sono registrato sulle basi in modo da non perdere tempo, a quanto amo suonare la batteria ed entrare in studio lasciando un grande spazio all’improvvisazione anche su brani di tre minuti dalla metrica a primo impatto decisamente semplice. Le ipoglicemie misto stress, misto grandi coca-cole non mancano mai, ma il suono della cassa senza risonante è da urlo come il rullante di Manu moro; amo quel mixer Neve e come obbiettivo spero che il tutto abbia la stessa pasta delle battere di Dejligt del 2006 Sforiamo di poco, tipo che alle 21.15 invece che alle 20.45 siamo “già” in un bar potentissimo di Frisanco a vedere la partita in mezzo a vecchietti locali particolarmente agitati e bevuti, incrociati alla nostra voglia di staccare un attimo prima delle riprese per il Cane. Quando sono le 23.30 sono di nuovo dietro ai tamburi, questo giro da solo, ma i segnali per il nuovo del Cane non sono così efficaci. Berto propone di andare dritti ad oltranza, perchè il giorno dopo per le 14.00 deve iniziare un altro lavoro con Andrea di Telecapodistria. Non ho tempo per emozionarmi, devo portarmi a casa le battere, sudo, puzzo e mi faccio distrarre da svariati pensieri: il fatto che dopo il primo disco di Dejligt, questo è il terzo del Cane da solista dal 2007 dunque sono a 4 in cinque anni, dal fatto che i testi sono ancora più tristi ma più diretti di quelli prima e mentre il fungolo incomincia a mollare perchè per il caldo il mac non gli vede la tastiera costringendolo all’I-phone, l’energia mi ritorna e alle 4 del mattino (dopo 12 ore di riprese effettive) porto a casa il bottino. Mi rimane solo un brano più un’improvvisazione per la mattina seguente, caratterizzata da un pranzo ancora più violento ma soprattutto da una piacevole chiacchierata ad Aviano con Nando (babbo di Enrico) dottore stra disponibile e super consulente per queste mie ultime follie fisiche. Grazie Bertoli, Novalisi, Manu, Pugile e Susina.