Chinaski in Factory – Sermide (MN)
Ore 9.45 del mattino, Ostello, la donna delle pulizie non bussa neppure, entra direttamente in camera dicendo che in 15 minuti bisogna lasciare la stanza libera, potevo essere nudo o a masturbarmi in mezzo alla stanza o in ritiro spituale… è uguale, lei entra e segna il territorio… viva la privacy. La fame è molta come il bisogno di “asciugare”; scopriamo una Pam, compriamo 3 etti di salumi, del pane fresco e ci sediamo in mezzo ad un parco (in pieno mercatino dell’usato) a banchettare con delle anatre molto “curiose”… Verso le 11 (come previsto) chiamo da una caffetteria Francesco, il quale ci invita gentilmente da lui a 15 km a mangiare ulteriormente delle squisite piadine. Risolto per strada il problema metano, le successive 2 ore in sua compagnia sono molto rilassanti; oltre a sfamarci, a farmi assaggiare dell’ottimo vino bianco, con classe parte un suo mini live acustico in cucina chitarra e voce, condividendo così il suo talento anche con gli ignari Pierascador e Caio. C’è una giornata di sole primaverile pazzesca, mentre seduto davanti nella Multipla scrivo questi blog affiancando alla guida Caio, in autogrill il battero driver riesce a farsi fregare i Rayban da 200€ della sorella, da un tizio (a detta dell’ex proprietario…) nanerottolo, con gli occhietti da furbetto, che non vedeva l’ora di fargli il festino… segue un assolo di sfoghi, insulti, urla per tutto il resto del tragitto, che per fortuna non farà altro che far morire dalle risate tutto il team al completo. Il Chinaski in Factory è un bellissimo locale, all’appuntamento troviamo Marcello (uno dei due fratelli e titolari) Samu fonico ex Natural Ferrara, Anna e uno staff in cucina molto operativo, perchè il piano superiore è stato prenotato per una festa di laurea. L’idea di questo micro festival, tra l’altro inserito all’ultimo a nostra insaputa nella rassegna “maledetta primavera” di Rock.it, è nata la scorsa data al Chinaski da me con Marcello e la Ceska al bancone. È da troppo che non divido il palco con gli ex Flapposi di Montagnana (PD) e l’idea di linkarli ai Muleta e poi Nu Bohemien e Ceska sembra un inno alla sinergia! All’arrivo ci siamo un po’ tutti, dopo poco devo subito pregare Marcello di non usarmi come tramite con tutte le band altrimenti diventiamo scemi, dunque si cerca in linea di massima di fare continue piccole riunioni per i soliti problemi di logistica. Riusciamo a fare più o meno tutti il check, l’ascolto sul palco è molto precario, mentre quello in sala spacca di brutto. Speriamo tutti che con l’arrivo della gente e sala piena la situation migliori. All’ora di cena andiamo tutti a mangiare la pizza al Chinaski, tranne Caio che preferisce rilassarsi (come la scorsa volta al Garage) rimanendo al locale, confessandomi che ultimamente ha un po’ la fobia della gente. A cena, come al locale, si ha solo la birra free, mentre altri alcolici, caffé, amari sono a carico nostro. Siamo in molti e con l’arrivo di Shirley Filippo con moglie Lisi Bisi si chiude il cerchio definitivamente. Al locale arriva gente, ma forse meno del previsto; quando attacca la Ceska siamo già tutti belli carichi di birra, a parte Teno che dal pomeriggio va avanti a gin tonic e miele perchè ha la voce a pezzi… ih ih. La voce di Ceska Tracy spacca come al solito, il suo show è scuro, emotivo, qualche fighetto si allontana (forse sperava nella maraglia…). Con i Nu Bohemien (e dunque la batteria sul palco) invece iniziano i problemi tecnici perchè Diego non sente la sua voce dai monitor, mentre in sala si sente tutto a modino, specialmente dal mixer. Quando è il nostro momento, sono in piena, decisamente allegro e finita “Nero” carica di energia e tamburi, pure io non sento un cavolo. Mi lascio andare, strillo come un matto e alla fine parte la Matteite e faccio proprio pure il matto prendendo all’apice a sberle il 58 ( con grande fastidio di Marcello) proponendogli pure a fine show di tenersi il mio 58 in caso di danni… Ci scusiamo entrambi e voltiamo pagina. Il gig dei Northen spacca di brutto, era veramente troppo che non vedevo Shirley alla chitarra, però il fatto di non sentire la voce di Marco art of wind non mi fa cogliere l’unica differenza di line up (oltre alla seconda chitarra) con i buoni ex Flap on stage. I Muleta sono troppo ridicoli in senso positivo, il battero è indemoniato e Davide e Teno sono troppo freaks da vedere, forse lo show che ho preferito di più; corto, efficace, suoni fighi e that’s it. La fauna di principesse tipo le Charlie’s Angels, il topo con il ragazzo, un’altra serie di fanciulle, tengono alte le battute e le bibite della serata. Io sono obiettivamente in piena forma e, incredibile ma vero, vengo comunque pagato per tutti da Marcello. Dividiamo fra le band il cachet deciso a scatola chiusa, ma a fine serata un pochino tirato e in pieno dj set imballiamo e carichiamo tutti i furgoni. Al momento dei saluti, Pierasco e Caio decidono di tornarsene a Pordenone (anche se si ha il dormire) io come un homeless mi faccio mollare 50€ della cassa e vado a collassare dalla Ceska con quella che il giorno dopo (oltre a beccare Nena) ci sono i Nu Bohemien in concerto a Montagnana, anche se poi le logistiche dei treni mi costringeranno a salutarli tutti al volo ancora cotti e dirigermi prima del gig verso Ferrara. Il prossimo week end sarà il primo off, senza concerti del Cane da quando è partito il “Risparmio energetico” tour!