matteite

Il Mercato Nero

Na’ Cosetta – Roma

Negli ultimi anni ogni volta che faccio un gig nella capitale è quasi sempre al Pigneto, ma il problema del weekend pre pasquale è una realtà: mia cugina Chiara è giusto tornata a Venezia, come Rosa ieri ad Avellino, Dan degli Sporchi lavora, Matteone è disperso come Andrea a Berlino, Poppy già organizzatore dell’evento è a letto con la febbre, sua cugina Edi (della quale non ho più il numero) credo al bancone del Fanfulla e Francesco Criminal è a suonare a Bari! Insomma tutto questo per dire che per fortuna quando alle 16 (in largo anticipo) scarichiamo il backline sul palco e decidiamo di rilassarci fumando una sigaretta all’entrata del locale, l’unica persona del quartiere che personalmente proprio non vorrei mai incontrare (a differenza dei primi dell’elenco), appare magicamente, per fortuna proseguendo dritto per la via senza fermarsi, un gran risparmio di stress gratuito…Maurizio e Luca del locale sono veramente speciali, come il cuoco palestinese, i due baristi e Chiara, la quale di primo impatto sembra un attimo rigidina, poi invece si scopre assolutamente impeccabile e positiva. Non ci mettiamo molto a montare e a fare i suoni con Luca, anche se il palco è mignon, con un po’ di logistica, riusciamo a trovare un assetto confortevole, sia per quanto riguarda gli ascolti in sala e sul palco, sia per la posizione fisica degli strumenti. Manu ed Egle si concedono due orette di pennichella nel bed and breakfast a cento metri dal locale, lasciando così la super Punto parcheggiata di fronte al ‘Na cosetta fino al giorno dopo, il sottoscritto è invece in assetto più festaiolo e preferisce ritornare al club, ordinare del Barbera a 5 sacchi a bicchiere (dal secondo grazie a dio sono graziato dal locale) incuriosito dalle super sfide di ping pong fra Luca e il suo collega barista. Le mie glicemie a cena sono perfette, evito l’insulina e mangio 200 grammi di hamburger, più un sazio carpaccio di pesce. Verso le dieci passate appare Valentina del circolo con un’amica, Lorenzo booking e fanciulla, e poi anche Andrea dello Zoo, chiudendo più o meno il cerchio dei partecipanti al festino. Non so a che birra grande sono, so solo che è ora di suonare, mi posiziono dietro ai tamburi e osservo tutte le facce incuriosite dei clienti accomodati ai tavolini in buona parte prenotati. Sarà il destino, sarà che forse l’abbiamo chiamata a prove, ma l’idea di suonare un set senza basi e click, totalmente libero, non è più un’idea, ma diventa una realtà dal momento in cui fin dal primo brano il click nelle mie cuffie (come le basi nell’impianto) vanno e vengono, rendendo la performance decisamente più complessa del solito! Non è neppure poi così tragica, non so in quanti in sala conoscano veramente il nostro set, dunque ce la mettiamo tutta, anche quando in “Saccopelista”, un attimo distratto, parto ad una velocità ridicola, leggermente lenta rispetto all’originale. Anche se perdiamo molto tempo fra un brano e l’altro, quando la scaletta finisce, il pubblico sadomasochista è preso bene e ne vuole ancora. Manuel occupa il palco e reduce da mesi di documentari su vari comici di ogni razza e colore, improvvisa un cabaret di 10 minuti approfittando anche del compleanno di una fanciulla posizionata con altri su un divano in fondo alla sala. Torniamo sul palco, suoniamo una versione super lunga di “Automobile”, e forse un altro brano. Nella iella riceviamo un sacco di complimenti e il Fabbro vende pure un disco. Segue una festa speciale, ricca di bibite e costanti perdite a ping pong contro Luca, raggiungendo il vero apice del party in chiusura a club già pulito, quando Maurizio e Luca si trasformano, cantando a squarciagola e in modo super professionale, svariati super hit di Claudio Baglioni! Davvero una bella serata.