matteite

Il Mercato Nero

Marla – Perugia

Pochi giorni di dolce stallo veneto e risalgo su un treno direzione Bologna, carico di mortadella e birra, per la felicità dei miei compagni di scompartimento… Alle 15.00, fuori dalla stazione di Bologna, sulla destra, incontro come di routine il guerriero Egle alla guida della sua super Tipo, dichiaratamente stanco e bisognoso di privacy, a differenza invece del Manuelito, reduce da giorni di piacevole festino bolognese con l’amico Frezza. Il sole spacca le pietre; il viaggio è tranquillo, e ci mancherebbe che mi lamentassi, dato che con il Mercato rimango sempre accomodato sui sedili posteriori, spesso pure in collasso assoluto. All’arrivo a Perugia spendiamo quasi più tempo a raggiungere il locale, che a fare tutto il viaggio da Bologna. Tutti i conoscenti perugini sono ovviamente linkati con Marco del Marla a partire da Valentina, Daniele e Francesco dei Rust e soprattutto il Vitello, super fonico della serata, incrociato già lo scorso inverno al concerto BCO al Loop. Finalmente non ho problemi con computer e questo giro devo ringraziare il super Manuelito, il quale prestandomi il suo, per la prima volta mi concede l’onore di usare un p.c. on stage e non un Mac. Dopo una Guinness e un gin tonic con il Vitellone in attesa delle pizze ad asporto al ristorante di fronte al Marla, ceniamo, prendiamo un caffè in piazza e verso le 23 siamo pronti per la performance. Anche se è giovedì, il locale è pieno soprattutto di ragazze spesso molto carine. L’acustica del Marla dev’essere buona, perché anche se non ci limitiamo più di tanto con il casino, la gente rimane appiccicata al palco e ci osserva attenta, curiosa, ogni tanto balla, sorride, oppure ci filma o fotografa manco fossimo una boy – band o dei fenomeni da baraccone! Il nostro Vibe sul palco è ottimo, ovviamente finito il set, ovvero tutto il nostro disco di 10 brani in 42 minuti, siamo costretti a risuonare a richiesta altri 4 brani e a quel punto (nel mio caso) trasformare la scrivania del mixer in banchetto merchandising, vendere dei dischi, riempirmi di birra e pensare come risolvere la serata super in impennata quanto ad entusiasmo: fumare, bere fuori dal locale, smontare, caricare e trasportare per 400 metri e 2 piani di scale tutto il back line nell’appartamento di Chiara, con quella di non lasciare nulla in macchina, troppo a rischio furti. Grazie a tutti i Marco che ho conosciuto, Vale, il Vitellone, Egle e soprattutto al Manuelito per la briscola finale!