Arci Marasma51 – Codisotto di Luzzara (RE)
Grazie al gancio di Daniele dell’ARCI Marasma51, preceduto da mesi di silenzio, ricomincia il festino dal vivo de Il Mercato Nero. In questa speciale occasione, siamo molto felici di inaugurare anche la collaborazione con il nuovo booking Consorzio ZDB! Egle è super incasinato per il tour del suo disco solista e quello dei Massimo Volume, dunque per problemi logistici di prove (io e Manuel dovremmo raggiungerlo scendendo due giorni prima dalla Furlania a Bologna), la squadra decide di vendere il set alternativo senza Egle. Passiamo due giorni nello studio B di casa Dainese: non quello in giardino e neppure quello in salone, ma bensì quello in garage sotto al “Settimo fondoschiena”… Il Cane arriva da sette giorni consecutivi di registrazioni, alternandosi fra Federico Ferrara, Lalla, il Mercato Nero, sommate agli esercizi di equalizzazione, assegnati dal suo nuovo prof. di missaggio Simo. Le quarantott’ore di prove serrate non fanno una piega: alla seconda e generale abbiamo anche il pubblico di Lalla e Giulia, e “tendenzialmente” (parola che recentemente esce dalla mia bocca ogni quattro…), grazie ai miei segnali salva metrica e click in cuffia, rimettere in piedi il set dal vivo del Mercato, è un gioco da ragazzi! Nei giorni precedenti, la possibile mancanza di Egle confonde l’ARCI emiliano, facendolo non credere molto nell’esito dell’evento che, a detta del booking, preferirebbero quasi annullare. Spiegata forse la già rodata soluzione del doppio set live de Il Mercato con o senza Egle, proseguiamo nella missione, inizialmente con la garanzia del rimborso spese, più l’ostello e vitto per due persone, all’ultimo poi sostituiti dall’organizzazione con rimborso, due brandine al locale ma lenzuola e sacco a pelo a carico della band… Chiamo la Maddy, Fede e la Giuggiola, li convinco a venire a vedere il concerto da Legnago e prelevarci alla fine della serata. A parte questi imprevisti che vedo e vivo da quando ho iniziato a fare questo mestiere nel ‘93, all’ARCI Marasma c’è un’energia figa, e ci sono tutti i presupposti per divertirci ed esprimerci come si deve. Dopo cinque ore di treno, cinque regionali e quattro cambi, all’arrivo al bar della stazione di Suzzara incrociamo una sazia fauna locale di guerrieri da bar, seguita invece dal nostro prelievo da parte del super fonico Daniele, già amico di vecchia data di Manuel. E’ solo dopo, nella cucina delle super sale prova Strozza, che lo riconosco e ricordo di averlo già conosciuto (come la sua compagna), la scorsa primavera durante il “Boomerang” Tour de Il Cane di passaggio al Red Noise di Reggio Emilia. Al locale facciamo subito la conoscenza di Flavio, il resto del collettivo, ma soprattutto i ragazzi molto alla mano del gruppo di supporto Trauma Center, caratterizzati dal cantante totalmente Lindo Ferretti e dal bassista, soprannominato immediatamente da Il Cane “Gianni”, per l’incredibile somiglianza con Maroccolo. Non ci sono grandi cose da organizzare; il check fila liscio come la cena, perché Daniele conosce il cd de Il Mercato e spinge come si deve le basi e le voci nell’impianto, come in seguito a cena il sugo, la ricotta, il Parmigiano e gli affettati. Caffé, ammazzacaffé, Lambrusco, vodka, quando sono le 22.30 appaiono al Marasma i tre moschettieri salvatori tipo Maddy, Giuggiola e Fede. Beviamo in sala fumatori (gran dritta!) ci rilassiamo, e in un attimo parte il concerto di trenta minuti scarsi dei ragazzi Trauma Center, totalmente CCCP, totalmente fedeli alla linea, direi impeccabili! Anche Il Mercato Nero ha un set di massimo quaranta minuti (il cd ufficiale dura 36 minuti). Parte un intro di un brano infinito scelto appositamente dal Fabbro, ci armiamo di gonna, prepariamo il palco, e iniziamo a fare Cabaret parlando ai nostri rispettivi microfoni, cercando di invitare il pubblico ad avvicinarsi al palco. Il set senza Egle è obiettivamente più fragile; la mancanza di una chitarra soprattutto fisica, da vedere sul palco, si sente, distrae, perché decontestualizza il nostro lato Fugazi altro che rap, ma tutta questa nostra fragilità in duo, ha anche un lato consapevole forte, uguale: le nostre parti vengono precise, in faccia, basso, batteria, voci e basi senza tanti trucchi e quando ci fermiamo fra un brano e l’altro, più del solito si deve fare dei respiri profondi, riprenderci, ridere esausti, insultandoci, mettendoci in discussione ai microfoni, spogliandoci a petto nudo come non mai, cercando di far capire alla sala abbastanza piena, ma molto interessata, che non ci prendiamo così sul serio, ma siamo determinati e da sempre amiamo quello che cerchiamo di suonare, urlare. Il risultato si vede al banchetto, dove vendiamo otto cd, regalando di default a ogni acquisto due cd de Il Cane; questi oggetti in via di estinzione sono tutto e quando sono già pagati, come nel caso de Il Cane, personalmente sento il dovere (oltre che il piacere) di condividerli. Il festino degenera in sala fumatori in modo super figo; la ballotta cresce in modo esponenziale con Paolo fotografo, i Trauma center, Daniele, tutte le loro amiche, orge di foto e qualsiasi cosa. Quando la Giuggiola propone di andare, salendo nella sua macchina guidata da Fede per tornare verso Legnago, vorremmo tutti rimanere a festeggiare, ma la stanchezza prevale, però non prima di una pasta Matteitica alle sette del mattino nel dolce nido di Maddy. Grazie Daniele e Manuelito.