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IL Mercato Nero + Muleta

Polpo – Viareggio

Risveglio molto tosto al Làbas; Teno credo abbia dormito due ore come al suo solito, lo vedo uscire dalla stanza piena di materassi con occhiale da sole e zainetto Invicta in assetto totalamente “boyscout” mentre Stand by mi sveglia a pugni perchè poco prima le ho domandato urlando di fronte alla camerata se è riuscita a fare della ginnastica artistica ah ah. Finita la colazione al bar buttata gentilmente al centro da Ste, la crew si divide momentaneamente; io Stand by e le due Elene rimaniamo a bere Becks ghiacciate a panza piena nel giardino del Làbas mentre tutti i Muleta schizzano da Scolopendra con Marco testa di fuoco, ad ammirare chitarre vintage totalmente fuori budget. Nel frattempo salta fuori che il rimborso già simbolico e minimo previsto per le due band purtoppo è stato drasticamente dimezzato; non mi è stato mai comunicato che la serata per la causa sarebbe stata in co produzione, dunque a conti fatti il collettivo scala dal nostro rimborso anche le spese generali della serata come la pasta al pesto e le bibite comunque sempre pagate dalle band come da tutti gli amici invitati…! Il tempo sugli appennini è un disastro, sole, pioggia, vento… All’arrivo sbagliamo perché il tom tom al posto di portarci a Lido di Camaiore, ci spara a Camaiore in mezzo alle colline eh eh. Risolviamo incontrando il Nicola Saviscky (sempre più in forma come al solito) e dopo 15 anni il buon Nicola Carignani aka Calboni al locale in porto a Viareggio. Alessandro Battisti (amico e organizzatore dell’ evento) è dovuto scappare per un lutto in Umbria e dunque facciamo tutti base a casa sua, di Sara e del loro figliolo Teo, ovviamente un attimo dispiaciuti, ma comunque eccitati per la splendida location e altri dettagli tutti da scoprire… Il sound check vola veloce; Giacomo titolare è stato tassativo: niente tamburi altrimenti i vicini mi denunciano. Per fortuna Manu Moro in settimana mi ha prestato appositamente due pad per la cassa e il rullo e sono riuscito a trovare un compromesso con i piatti suonati con le spazzole di Giulio molto Duran Duran. Con i volumi bassi nello stanzone in legno, finalmente si sentono decisamente le voci di entrambe le band e tutto sommato non mi dispiace per nulla! La cena viene rimandata a dopo i gigs durante i quali l’unico pubblico siamo noi e pochi amici viareggini, a parte tutta la clientela che appostata fuori dal locale in strada entra ed esce dal bagno (affianco al palco) a gruppi di 3 e quattro, si chiama cistite di massa… Siamo affamati, nessuno ha né i soldi per bere al bar (si ha una consumazione a testa) né la voglia di rimanere in zona. Imballiamo al volo, facciamo un giretto a piedi piacevole io, Egle e Nicola a vedere le barche da principi miliardari ormeggiate in porto e ci prepariamo al curioso festino Battisti. Il trip è semplice: in pieni anni 90 durante una tipica festa estiva viareggina, un Ale Battisti molto “emozionato” pensa bene di disegnare un fallo di dimensioni importanti sulle pareti di casa dei genitori de Il Calboni. Il Boomerang molto ritardato è ovvio e finalmente dopo anni il Calboni si può riprendere la rivincita ah ah! Fra birre, pasta al sugo preparata dal dolcissimo e paraculo (come il sottoscritto) Gobbo, le logistiche per la disposizione dei letti per dormire su tre piani e le grasse risate per gli inevitabili racconti sulla squadra in piene estati anni 90, Calboni individua una scritta su un pezzo di legno appeso alla partete della cucina: “Vietato sedersi”. Troviamo un pennarello mi sembra viola, alziamo la tavola e Nico scrive “sul” seguito da un fallo lungo quanto il “goldone” di legno, ricopriamo e ci siamo; che cazzo di risate di ore, non vediamo l’ora di avvertire Ale e far partire la caccia al tesoro: alla ricerca del cazzo perduto! Next time i gigs li facciamo direttamente a casa loro, sono sicuro che verrà tutto più naturale, divertene e perchè no? più credibile. Grazie a tutti, ovviamente e comunque anche a Giacomo del Polpo per la disponibilità e praticità come sempre.